L’ultimo giro d’onore di Claudio Baglioni

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Baglioni

I Mille Giorni che celebrano una carriera

Sessant’anni di carriera. Sessant’anni di musica italiana e ricordi che hanno cresciuto generazioni. Claudio Baglioni e la sua musica, un binomio imprescindibile che non ha eguali e pochi precedenti. È il gran signore che, con eleganza e charme, con contegno ed educazione, ha vestito le note musicali di un colore del tutto particolare e unico regalando melodie senza tempo. Armonizzare un suono, creare un’armonia ed essere poeta contemporaneo di testi che hanno raccontato sentimenti.

Il 2024 celebrerà i sessant’anni di carriera di Claudio Baglioni. Sessant’anni dal primo palcoscenico. Sessant’anni di storie musicali vissute sempre “a Tuttocuore” in quello che, come ha annunciato nell’incontro stampa al Forum di Assago, sarà il congedo definitivo dalle grandi arene indoor. Il primo importante passo che segna l’inizio del countdown dell’addio alle scene.

La vita è adesso!

«Questo è lo spettacolo migliore che sono riuscito a portare in tutti questi anni nelle arene, indoor e outdoor. Di primati ne ho conseguiti tanti e ne vado fiero. Prima non ci facevo caso e facevo un po’ lo snob e il finto modesto ma in effetti tante cose le ho fatte per primo addirittura l’album più venduto della storia del mercato italiano è un album che mi appartiene e si chiama La vita è adesso. Ed ho pensato che la vita è adesso! E vi dico cos’ho deciso di fare. Mi sento di aver tagliato il traguardo di 60 anni di questa bella impresa e ho deciso di concedermi il giro d’onore».

Il suonatore che ha fatto storia

«Ho deciso di chiudere questa bellissima storia musicale e per me anche umana, con tutte le curve in alto e in basso che mi ha concesso, spesso sono stati successi, qualche volta un successo minore, a volte mi sono ritirato io. Ora che il tempo ce n’è meno ho affrettato i passi. Mio padre diceva sempre che dal ring si cerca di scendere quando si è vincenti, quando non si diventa dei pugili suonati. Vorrei restare più che suonato un suonatore il più possibile».

Il Giro d’Onore, un vero Giro della Vittoria

«Vorrei cantare e suonare ancora per Mille giorni e concedermi quel che fanno gli sportivi, quel giro in cui rallenti un po’, passi tra le persone a goderti l’ultimo applauso insieme a quelle persone con cui hai costruito questo cammino, questa strada. Terminerò la mia attività entro il 2026, facendo una serie di progetti e mettendoli in atto. Gli anglosassoni il Giro d’onore lo chiamano anche il giro della vittoria, mi sento di dovere tanto al destino, alla sorte e a tutte le persone che mi hanno accompagnato. Vorrei godermi senza affanno, con un ritmo rilassato questi mille giorni miei e spero di tante altre persone».

“aTuttocuore”

Baglioni ha scelto di dare il suo saluto finale portando in scena la sua opera show più spettacolare e affascinante. Un’opera show dall’indiscutibile carisma della straordinarietà che già avevamo compreso dai 15 maxi eventi che hanno appassionato il pubblico in alcuni tra i più grandi e prestigiosi spazi outdoor italiani.

Uno spettacolo epico e visionario dove si fondono energia e passione creando l’armonia perfetta tra musica, canto, danza, spazio, suono, performance, costumi, movimenti scenici, giochi di luce e immagini tridimensionali. Il cuore è al centro della rappresentazione firmata per la direzione artistica e la regia teatrale da Giuliano Peparini.

Il gran finale di “aTUTTOCUORE” sarà a Roma il 26 febbraio, nuova e quinta data al Palazzo dello Sport, dopo i sei maxi eventi di settembre allo Stadio Centrale del Foro Italico.

Baglioni e la musica

Sessant’anni vissuti in musica, 60milioni di copie vendute in tutto il Mondo in 12 album registrati dal vivo e 17 in studio, tra i quali il disco più venduto di sempre della discografia italiana, La vita è adesso (4 milioni e mezzo di copie vendute).

Sono i numeri che raccontano una carriera unica, quella di un musicista, autore, interprete che è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra, grazie a un repertorio pop melodico e raffinato dove ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world musica e jazz, rivoluzionando il concetto stesso di performance live.

L’impegno sociale

In tutti questi anni non ha messo da parte il suo impegno sociale. Nel 2003 ha dato vita sull’Isola di Lampedusa al festival di musica e arti popolari, O’Scia’, coinvolgendo oltre 300 artisti italiani e internazionali per promuovere il dialogo interculturale come strumento di convivenza pacifica e solidale.

Claudio Baglioni e la Fondazione O’Scia’ Onlus hanno raggiunto l’obiettivo della raccolta di un milione e mezzo di euro per i bambini di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana e per i bambini italiani delle zone terremotate del Centro Italia.

L’inizio

Nel 1964 Claudio Baglioni aveva appena tredici anni quando salì per la prima volta sul palco partecipando a un concorso di voci nuove a Centocelle, il quartiere romano dove viveva. Cantò il brano di Paul Anka Ogni volta.

Un piccolo grande amore

Nel 1972, a ventun anni, realizza una piccola grande rivoluzione con il primo concept album pop italiano, Questo piccolo grande amore. L’album, attraverso la musica racconta una storia d’amore tra due adolescenti che scelgono di fare della loro vita il cardine del loro orizzonte.

Nel 1985, “Questo piccolo grande amore” viene decretata da una giuria popolare canzone del secolo e Baglioni la esegue sul palco dell’Ariston in versione piano e voce, riportando dopo molti anni la musica live a Sanremo.

Nel 2009 diventa Q.P.G.A., un film, un romanzo e un album “Opera” con la partecipazione di 69 artisti tra cantanti, attori e musicisti.

Evoluzione stilistica e musicale

Nel 1990 arriva “Oltre”, uno degli album più importanti della storia della musica italiana segnando la svolta artistica, grazie ad elementi di musica etnica e alla collaborazione con artisti internazionali.

Nel 2018 e nel 2019 è direttore artistico e presentatore di due edizioni del Festival di Sanremo, dopo Anima Mia, programma cult incentrato sull’immaginario degli anni Settanta. Il 2018 è l’anno del tour rivoluzionario “Al centro”, dove grazie al palco al centro il pubblico è disposto a 360 gradi e può ripercorrere insieme a Claudio Baglioni i suoi successi.

Nel 2020 esce l’album di inediti “In questa storia, che è la mia” che dà il nome all’omonima opera-concerto totale registrata presso il Teatro dell’Opera di Roma.

Il 2022 è l’anno dei 71 teatri che hanno ospitato “Dodici Note Solo” e poi con “Dodici note – Tutti su” diventa il primo artista pop ad aprire la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla e il primo a esibirsi su quel palco per dodici, trionfali, serate. Tra novembre 2022 e marzo 2023 “Dodici Note Solo Bis”, registra 156 date in 400 giorni.

Baglioni e Sony Music

«È per noi motivo di grande orgoglio e di grande responsabilità gestire e promuovere oggi e in futuro l’intera discografia di Claudio Baglioni, uno degli artisti più importanti per la musica e la cultura italiana degli ultimi 60 anni. Siamo onorati di poterlo fare e metteremo il massimo impegno per dare il giusto risalto e importanza alla sua musica per tutti coloro che lo conoscono e lo amano e soprattutto per le nuove generazioni», dichiara Andrea Rosi, presidente e Ceo Sony Music Entertainment annunciando la firma dell’accordo di acquisto del catalogo di Claudio Baglioni, in precedenza in licenza.

Si tratta del repertorio pubblicato dall’artista dal 2004. In questo modo la major diventa proprietaria dell’intera discografia di Baglioni.

 

Alessandra Caputo

Foto © Angelo Trani

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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