Fabbricante di Lacrime, dal romanzo al film

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Il successo di Erin Doom arriva su Netflix

 

La delicatezza. Il coraggio. Un amore tormentato e unico. Le lacrime che ti segnano e ti percorrono, quelle che restano aggrappate dentro di noi per timore di uscire fuori e quelle che si fermano sulle ciglia. Dal 4 aprile è disponibile su Netflix il Fabbricante di Lacrime, il film del regista Alessandro Genovesi tratto dall’omonimo romanzo di Erin Doom, uno dei più importanti casi letterari degli ultimi tempi.

Il romanzo, edito da Magazzini Salani, è stato il libro più venduto in Italia nel 2022, un vero e proprio caso editoriale cha ha reso celebre la scrittrice. Le trasposizioni cinematografiche di successi letterari si scostano sempre dalle pagine di un libro che abbiamo sfogliato, letto e amato e inevitabilmente siamo portati a fare paragoni. Niente di più sbagliato perché la scrittura di una sceneggiatura è differente e come tale va letta per poterla comprendere. Guardiamo il Fabbricante di Lacrime proprio in questo modo, mettendo da parte il romanzo e lasciandoci trasportare dalla visione che ci propone Alessandro Genovesi.

Cast e produzione

lacrimeCaterina Ferioli e Simone Baldasseroni sono i protagonisti della storia, rispettivamente Nica e Rigel. Accanto a loro nel cast Nicky Passarella (Billie), Alessandro Bedetti (Lionel), Sabrina Paravicini (Margaret), Roberta Rovelli (Anna), Orlando Cinque (Norman), Eco Andriolo (Adeline), Sveva Romana Candelletta (Miki).

Scritto da Eleonora Fiorini e Alessandro Genovesi, Fabbricante di Lacrime è una produzione Colorado Film, prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai.

La storia

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta una leggenda: quella del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle le favole.

Il suo sogno più grande sta per avverarsi: i coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa Nica non è da sola. I Milligan portano via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona che Nica avrebbe voluto come fratello adottivo. Rigel è intelligente, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare.

Tracce di ricordi indelebili

Il passato che ci tormenta. Il passato che resta da qualche parte dentro di noi e non sempre ha il potere di riscaldarci, a volte ferisce, trova un punto preciso, si incanala ed emerge quando meno te lo aspetti.

Nica e Rigel sono uniti sin da piccoli da un passato comune fatto di convivenza e ricordi. Il dolore ne è parte integrante per aspetti che comprendiamo nel corso della storia. Ma cosa lega queste due anime apparentemente così distanti? Perché siamo attirati dall’energia che si percepisce tra di loro e da punti invisibili che li congiungono?

Gentilezza e rabbia sono due diversi modi di combattere il dolore, rappresentano le caratteristiche distintive di entrambi e saranno destinati a diventare l’una per l’altro proprio quel Fabbricante di Lacrime della leggenda.

Al Fabbricante non puoi mentire, Nica e Rigel dovranno trovare il coraggio dentro di loro per accettare quella forza invisibile che come una calamita attira l’uno all’altra.

Come il volo di una farfalla

Il filo conduttore del film è probabilmente la delicatezza con la quale la protagonista ci racconta la sua storia. La gentilezza di Nica che percorre ogni scena come lo svolazzare delle ali di una farfalla vaga negli animi e nella storia, sui personaggi e sulle inquietudini di un percorso difficile che porta alla piena realizzazione di se stessi.

Veniamo percorsi da qualcosa di invisibile ed essenziale, proprio come nelle pagine scritte da Erin Doom. Imparare a vedere qualcuno oltre l’apparenza, la fragilità mascherata da un lupo solitario e comprendere che non possiamo “aggiustare” tutto ma imparare ad amarlo così com’è.

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Continui a illuderti e credere nella favola ma noi siamo rotti, siamo scheggiati. Certe cose non si possono riparare Nica, dice Rigel. Sì è vero noi siamo rotti non siamo come gli altri ma forse ci siamo spaccati in mille pezzi solo per incastrarci meglio, risponde Nica. D’altronde lui è stella e lei cielo, lui graffi e lei cerotti. Un’unione che può sembrare impossibile ma che nella sua incertezza trova la forza della decisione.

Dal romanzo

Non importa se sei distrutto. Non importa se lo sono io. Anche i mosaici sono fatti di cocci spezzati. Eppure guarda che meraviglia.

Ti amo come solo le stelle sanno amare: da lontano, in silenzio, senza spegnersi mai.

 

Alessandra Caputo

Foto © Netflix / Loris T. Zambelli

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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