Scienza e politica nell’intervento all’Italian Scientists Association

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Per la premier la divulgazione e l’importanza della formazione scientifica alla base del rapporto etico tra scienza e politica

 

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontra l’Italian Scientists Association (ISA) che riunisce oltre 500 tra top scientists e professori universitari. Molti sono stati i temi toccati tra i quali il supporto degli scienziati alle decisioni dei politici, e quello dei politici alle questioni etiche sollevate dal progresso della scienza e l’importanza delle discipline STEM (Science Technology Engineering Mathematics).

Il politico ha bisogno dello scienziato per decidere

Il presidente del Consiglio ha messo in luce il reciproco vantaggio nell’interazione tra scienza e politica. In particolare ha sottolineato che la scienza supporta e sostanzia le decisioni dei politici ma viceversa anche la tecnica ha bisogno di avere un ordine politico. In un passo dell’intervento ha affermato: «Se da una parte la politica, priva del supporto e della competenza degli scienziati, rischia di cadere in demagogia, dall’altro l’apparato tecnico-scientifico, privo di un ordine politico e di principi etici, rischia di scadere nella tecnocrazia. Per evitare questi rischi, scienza e politica devono essere alleate per perseguire il bene comune». La premier ha citato l’enciclica di Giovanni Paolo II “Fede e Ragione” per ribadire che la Politica e la Scienza sono come la Fede e la Ragione «La Fede e la Ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della Verità».

Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente lecito

Nel corso del suo intervento Giorgia Meloni ha toccato vari esempi nei quali i risultati dei progressi della scienza hanno determinato seri problemi etici. In particolare sono stati citati due casi, il Progetto Manhattan e la clonazione della pecora Dolly. «Nel film “Oppenheimer” ci sono questioni che attraversano la vita di ogni scienziato: l’ambizione della conoscenza ma anche gli interrogativi per l’uso del potere, l’angoscia della responsabilità che la scienza porta con sé.

Sono problemi che lo scienziato non può o deve affrontare da solo ma con chi ha la responsabilità delle scelte», ha dichiarato il presidente del Consiglio. «Ricordiamo il dibattito sulla clonazione della pecora Dolly: la scienza ha detto che era possibile ma la politica ha fissato delle regole, ha detto no alla clonazione umana. È accaduto in passato e accadrà ancora». La premier ha anche citato l’Algoretica, cioè la necessità di avere algoritmi etici, nei nostri computer e cellulari.

Scienza e politica legate dalla divulgazione

Di particolare importanza è il tema della divulgazione scientifica che può avvicinare l’opinione pubblica ai temi etici e ai progressi della scienza. Su questo Giorgia Meloni ha fatto delle affermazioni importanti ribadendo il ruolo dei divulgatori scientifici. «La divulgazione è uno dei tanti temi che accomunano scienza e politica, materie complesse che se non si riesce a far capire ai più rimangono confinate ognuna nel proprio ambito. È molto importante la capacità di divulgazione in queste materie» ha affermato. L’immensità dei dati che sono a disposizione di tutti vanno spiegati con correttezza morale e deontologia. Il rischio è l’asservimento ideologico o commerciale della scienza usata per manipolare le opinioni. L’obiettivo è quello di fornire contenuti semplificati ma corretti al largo pubblico e questo è il ruolo dei divulgatori.

Intelligenza Artificiale e il rischio che l’uomo non sia più al centro

Meloni è intervenuta anche sul tema dell’Intelligenza Artificiale e dei rischi che comporta. «L’intelligenza artificiale generativa sta aprendo scenari sui quali siamo chiamato a confrontarci molto più velocemente di quanto oggi non si stia facendo: eravamo abituati a un progresso che aveva l’obiettivo di utilizzare le competenze umane, ma quel processo si concentrava sulla sostituzione di lavoro fisico e questo consentiva all’uomo di elevarsi. Oggi rischia di non essere più così: quello che può essere sostituito oggi è l’intelletto e l’uomo rischia di ritrovarsi in un Mondo in cui non è più al centro», ha continuato la premier.

«Delle volte ho l’impressione che, senza rendercene conto, stiamo barattando la nostra libertà con la comodità: quando ce ne renderemo conto potrebbe essere troppo tardi. Non voglio dire che questa tecnologia sia negativa ma che senza adeguati processi, che sono politici, per giudicare quei rischi rischiamo di arrivare troppo tardi», ha aggiunto.

Tremila anni di storia devono essere messi a frutto dalle università

Giorgia Meloni ha ribadito anche l’importanza della materie STEM e del loro insegnamento negli istituti di formazione e nelle Università. «L’80% della ricchezza è immateriale cioè è il sapere» ha sostenuto. La maggioranza delle imprese italiane medie e piccole hanno bisogno di personale esperto in innovazione. «L’eredità ha un significato se si raccoglie e si tramanda» ha ribadito. La premier ha anche citato Edoardo Amaldi, lo scienziato del gruppo di Enrico Fermi, uno dei ragazzi di Via Panisperna, che ha rifiutato in più occasioni di trasferirsi all’estero. Nel dopoguerra ha dato il suo contributo al Belpaese che è stato fondamentale nella realizzazione del INFN e del CERN di Ginevra come anche in numerosi studi nel campo della Fisica fondamentale e applicativa. In particolare nel campo delle Onde Gravitazionali dove la Meloni ha anche ribadito la ferma volontà di candidare l’Italia a ospitare l’Einstein Telescope per ricerche in questo campo.

 

Nicola Sparvieri

Foto © Governo.it, Città Nuova, TFNews, MATEpristem

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Laureato in Fisica, si è occupato di superconduttività e spazio. Ha insegnato Fisica Generale alla Sapienza ed è membro dell'Accademia Internazionale di Astronautica. Giornalista pubblicista, è titolare di un blog. Scrive di scienza, società, ambiente e sostenibilità. Cofondatore di RISE, associazione noprofit che promuove la nascita di startup sostenibili. Ama i suoi nove figli e i numerosi nipoti il cui numero è destinato ad aumentare.

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