Il Pd doppia il M5S attestandosi oltre il 40%. Dai tempi della Dc non si registravano percentuali di questo genere
«Un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa». È l’una e mezza di notte, il risultato può considerarsi consolidato e Matteo Renzi rompe il silenzio. Lo fa nel suo stile, con un tweet in cui ringrazia gli elettori e conferma la sua volontà di proseguire sulla strada delle riforme. I risultati del Pd alle elezioni europee hanno superato ogni più rosea aspettativa.
Il partito di Renzi non solo ha vinto, ma lo ha fatto doppiando il MoVimento 5 Stelle, con oltre il 40% delle preferenze. Il MoVimento di Beppe Grillo, nonostante gli slogan e le previsioni di vittoria si è infatti fermato al 21,15%, mentre Forza Italia è al suo minimo storico, con il 16,8%. Il Nuovo Centro Destra di Alfano e la lista Tsipras hanno superato di poco lo sbarramento, mentre la Lega è in crescita con il 6,15%. Si tratta di un voto importante in primo luogo in sede europea dove, visti i risultati, il Pd potrà vantare una posizione di forza all’interno del Pse, e puntare l’attenzione sui temi più cari al partito guidato da Matteo Renzi, come le politiche di sviluppo. Ma il risultato delle europee è anche un importante banco di prova dal punto di vista della politica nazionale, come si è ripetuto da più parti in campagna elettorale.
Si attendevano con ansia questi risultati, il famoso “derby” di cui parlava Renzi si è concluso con un’eclatante vittoria del Pd a scapito del MoVimento di Beppe Grillo, che da ieri si è trincerato dietro un profondo e quanto mai eloquente “silenzio stampa”. Si tratta anche di un risultato “storico”, come ha twittato nella notte Renzi. Bisogna infatti tornare indietro ai tempi della Dc per ritrovare una percentuale che si avvicini a quel 40%. Viene da sé che una vittoria con una forbice così ampia rappresenti anche una legittimazione popolare di un Presidente del Consiglio che, come ricordato da molti nei giorni scorsi, ricopre quella carica senza essere passato per le elezioni.
Dal Pd, nella notte di ieri, hanno dichiarato di non pensare ad elezioni anticipate,ma è piuttosto evidente che Renzi a questo punto non avrebbe nulla da temere dal voto. Attesa in giornata, come annunciato dal vicesegretario Lorenzo Guerini, una conferenza stampa a
Palazzo Chigi che forse chiarirà la posizione dei Dem anche su questo punto. Buona la reazione della Borsa: questa mattina Milano ha aperto in rialzo del 2,48% mentre lo Spread è in calo a 161 punti.
Infine, un altro dato rilevante, per quanto riguarda il nostro Paese, è quello relativo all’affluenza alle urne: nella giornata di ieri si è infatti registrato un 57,22% contro il 65,87% della tornata precedente. Percentule comunque al di sopra della media europea ma non entusiasmante per un Paese come l’Italia in cui l’affluenza è sempre stata molto alta.
Valentina Ferraro
Foto © European Community, 2014