Il presidente dell’esecutivo europeo propone limiti per chi ha ricoperto incarichi istituzionali comunitari, dopo le polemiche sui casi Barroso, Kroes, Oettinger
Dopo le recenti polemiche per i casi Barroso, Kroes e Oettinger (vedi link) e, soprattutto, dopo averlo accennato nel suo discorso sullo Stato dell’Unione dello scorso 14 settembre (vedi link) il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha inviato ieri una lettera al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz per chiedere il parere del Parlamento su due importanti questioni: primo, la proposta di aggiornare l’accordo quadro del 2010 sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea per consentire ai commissari di presentarsi candidati alle elezioni per il Parlamento europeo senza dover prendere congedo; secondo, l’intenzione della Commissione di rendere più severo il codice condotta dei commissari estendendo il periodo di incompatibilità dagli attuali 18 mesi a due anni per gli ex commissari e a tre anni per il presidente della Commissione.
Nella lettera Juncker dà seguito a quanto annunciato nel succitato discorso nonché nel dibattito orientativo in seno al collegio dei commissari svoltosi su questi aspetti martedì 22 novembre. In particolare il presidente dell’esecutivo europeo propone di abolire la norma, attualmente stabilita al punto 4 dell’accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione (“Accordo quadro”), che obbliga i commissari a dimettersi dalle loro funzioni qualora vogliano candidarsi alle elezioni per il Parlamento europeo. Saranno adottate in tal caso misure di garanzia adeguate per evitare che il personale o le risorse della Commissione vengano utilizzati per le campagne elettorali. Questa proposta riflette di fatto la prassi attuale seguita negli Stati membri che consentono a chi fa parte dei rispettivi governi di candidarsi alle elezioni europee o nazionali continuando a svolgere le loro funzioni esecutive.
La seconda proposta avanzata dal presidente Juncker riguarda il periodo di incompatibilità durante il quale gli ex commissari devono informare la Commissione della loro intenzione di esercitare una professione. Il presidente intende estendere tale periodo dagli attuali 18 mesi a due anni per i membri dell’esecutivo comunitario e a tre anni per il presidente della Commissione. In linea con l’accordo quadro, egli richiede ora il parere del Parlamento europeo sulla sua intenzione. Juncker ha sottolineato come «il codice di condotta dei commissari dovrebbe essere reso più severo in modo da aderire agli standard etici più elevati possibile nei casi di conflitto di interessi. (…) Delle norme più severe non sono certo sufficienti ad assicurare un comportamento eticamente accettabile in tutti i casi, ma costituiscono un indispensabile punto di partenza».
Angie Hughes
Foto © European Union 2016