La capitale Skopje insieme di antico e moderno dopo il terremoto del 1963. Ohrid, la perla nascosta dei Balcani. Bitola, la città dei consoli
Costituitasi dopo lo scioglimento della Jugoslavia nel 1991, in perenne disputa sul riconoscimento del nome con la Grecia, la Macedonia è un Paese prevalentemente montuoso ricco di risorse idriche. Per la presenza di queste ultime, soprattutto nei bacini a sud-ovest (Ohrid, Prespa e Dojran), è conosciuta come “la terra dei laghi“. Punto d’incontro fra le culture greca, serba, bulgara e albanese, e fra le religioni cristiana (ortodossa) e islamica, attrae per le sue rarità naturali, per le numerose necropoli e per la bellezza dei suoi luoghi di culto. La capitale Skopje, l’antica “Scupi” romana, sorge sulle sponde del fiume Vardar, a metà strada tra Tirana e Sofia. Dominata da bizantini, normanni e turchi, dopo il terremoto del 1963, che causò la morte di oltre mille persone, fu ricostruita quasi totalmente. Proprio la fusione del passato con il nuovo, il contrasto della moderna architettura con lo spirito antico, soprattutto nel Centro storico, dà a Skopje un fascino unico. Da vedere le chiese bizantine e le moschee, il Ponte di pietra, l’Acquedotto romano, il Mausoleo e la targa commemorativa a ricordo della nascita di Madre Teresa di Calcutta, il Museo di arte contemporanea, i bazaar.
Appuntamenti:
Festa di San Clemente di Ohrid: il giorno 8 dicembre si festeggia il Santo Patrono della chiesa ortodossa macedone, già Arcivescovo di Ocrida, fondatore della prima università slava nel 9° secolo a.C. e ideatore dell’alfabeto cirillico.
Festa di San Nikola: il 19 dicembre, nell’onomastico del Santo, venerato come protettore delle famiglie e dei bambini, con tanti devoti in tutti i Balcani (nella sola Macedonia sono quasi 100 i monasteri e le chiese a lui dedicate, anche due cattoliche) si celebra la giornata della casa.
Ohrid, la perla nascosta dei Balcani
La città di Ohrid prende il nome dall’omonimo lago cristallino che unisce le rive di Macedonia e Albania. Per la bellezza naturale, la ricchezza storica e culturale, è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dall’Unesco. Sorta sulle rovine della città romana di Lychnidos, questa “perla nascosta” della penisola balcanica è famosa per la leggenda delle 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno. Praticamente ad ogni angolo c’è una chiesa dal grande valore artistico-culturale. Da vedere: l’imponente Fortezza, con una cinta muraria alta sedici metri e lunga più di tre chilometri, il Teatro antico, le vestigia della Basilica paleocristiana di Sant’Erasmo (IV secolo), la Cattedrale di Santa Sofia, il monastero del Santo Pantheleimon a Plaošnik e quello di San Naum, le chiese di San Clemente, San Nicola Bolnički, San Giovanni Caneo, San Giorgio, Santo Stefano, San Dimitri, Santi Costantino ed Elena, San Petka e San Zaum.
Bitola, la città dei consoli
Centro di notevole importanza sotto il dominio turco, oggi Bitola è una città macedone rilevante dal punto di vista industriale e commerciale, a poco più di dieci chilometri dal confine con la Grecia. Gli eleganti edifici e l’atmosfera sofisticata che si respira rimandano al passato ottomano, quando era soprannominata “città dei consoli” per il grande numero di sedi diplomatiche. Da vedere: il Centro storico, il vecchio bazar (Stara Carsija), le moschee (soprattutto quelle del XVI secolo: Yeni, Isak e Yahdar-Kadi), la Torre dell’Orologio (Saat Kula), le chiese ortodosse (in particolare Sveti Dimitrij) e cattolica, il museo, i vivaci caffè, il fiume Dragor. Nei dintorni di Bitola il lago Prespa e “l’isola dei serpenti” Golem Grad, il lago artificiale Tikves creato ostruendo il fiume Crna e il sito archeologico Heraclea Lyncestis, fra i più importanti della Macedonia.
Giovanni De Negri (dal settimanale nazionale Il Punto n° 49/2010, versione cartacea qui: 93)
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