Dopo la pubblicazione, nel marzo 2013, del libro verde sul finanziamento a lungo termine dell’economia europea e il successivo dibattito avviato in merito, sotto forma di consultazione, la Commissione europea ha finalmente presentato, proprio in questi giorni, un pacchetto di misure finalizzate all’elaborazione di nuove modalità per mettere a disposizione degli Stati membri dei finanziamenti a lungo termine. Questo pacchetto si colloca in una più ampia prospettiva che mira al ritorno dell’Europa a una crescita economica sostenibile. «L’Europa ha notevoli esigenze di finanziamento a lungo termine – ha osservato Michel Barnier, commissario per il Mercato interno e i servizi – per favorire la crescita sostenibile, il tipo di crescita che aumenta la competitività e crea occupazione in modo intelligente, sostenibile e inclusivo».
Il pacchetto di misure comprende al suo interno diverse parti: una comunicazione sul finanziamento a lungo termine dell’economia, frutto del dibattito aperto nella consultazione, ma anche del confronto avvenuto in occasione di importanti riunioni internazionali quali il G20 e l’Ocse; una proposta di legge volta ad adottare nuove regole per gli enti pensionistici aziendali e professionali; infine una comunicazione sul crowfunding. Gli investimenti a lungo termine in oggetto sono naturalmente di considerevole peso, e sono destinati principalmente agli ambiti relativi a nuove tecnologie e innovazione e infrastrutture, così come a ricerca e sviluppo e al capitale umano, in vista della strategia Europa 2020, ma anche del pacchetto su clima ed energia previsto per il 2030. Solo per le reti di trasporto, energia e telecomunicazioni il fabbisogno di investimenti è stato stimato pari a mille miliardi di euro, secondo quanto riscontrato dal “Meccanismo per collegare l’Europa” (Connecting Europe Facility – CEF).
Tra gli obiettivi principali del pacchetto di misure adottato in questi giorni dalla Commissione, figura la necessità di dirigere i finanziamenti verso l’economia reale. «La crisi economica e finanziaria – ha osservato in proposito Antonio Tajani, vicepresidente e commissario per l’Industria e l’imprenditoria – ha inciso negativamente sulla capacità del settore finanziario di convogliare finanziamenti verso l’economia reale. Le Pmi, in particolare, contribuiscono in modo determinante alla crescita sostenibile, ma hanno ancora difficoltà ad ottenere finanziamenti, in particolare nelle economie periferiche. Le iniziative presentate in Commissione hanno lo scopo di mettere ulteriori risorse finanziarie a disposizione dell’economia reale e hanno tutte un obiettivo comune: promuovere il mercato unico creando le migliori condizioni per la crescita e la competitività in Europa».
Da parte sua, Olli Rehn, vicepresidente e commissario per gli Affari economici e monetari e l’euro, ha sottolineato: «Dobbiamo fare un uso migliore dei fondi pubblici per massimizzare l’impatto degli investimenti produttivi sulla crescita e sulla creazione di posti di lavoro. Ciò significa creare sinergie e agevolare l’accesso ai finanziamenti per il rinnovo delle infrastrutture fondamentali. Sia i bilanci nazionali e dell’Ue che le banche di promozione e le agenzie di credito alle esportazioni hanno un ruolo da svolgere in quest’ambito. Per aiutare le Pmi a ottenere le risorse necessarie per investire e svilupparsi dobbiamo promuovere una “cartolarizzazione di qualità” onde facilitare l’accesso di queste aziende al finanziamento sui mercati dei capitali».
Valentina Ferraro
Foto © European Community, 2014