Sud Sudan: nuovo contributo dall’Ue

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La Commissione europea propone lo stanziamento di 45 milioni di euro per far fronte a una delle più gravi emergenze umanitarie del nostro tempo

800 mila sfollati. 250 mila rifugiati. Quasi 5 milioni di persone colpite. Sono soltanto alcuni dei numeri che descrivono la crisi umanitaria del Sud Sudan. Una delle più atroci del nostro tempo. La violenza armata nel Paese africano va avanti dal 15 dicembre del 2013, ovvero da quando nella capitale, Juba, sono iniziati gli scontri fra i miliziani dell’ex vicepresidente Riek Machar e le forze governative legate al Presidente Salva Kiir. A contrapporsi, non solo due fazioni politiche, ma le due opposte etnie sudanesi: i Dinka (che appoggiano Kiir) e i Nuer (a sostegno di Machar). Da dicembre dello scorso anno la violenza non è mai cessata, portando con sé conseguenze tragiche, con un bilancio di morti e feriti che tocca le decine di migliaia di persone. Il Sud Sudan è stato classificato dall’Onu un “livello 3” di crisi, il più alto nell’ambito delle emergenze umanitarie.

Proprio a causa del rapido deterioramento della situazione che si fa via via più drammatica e urgente, la Commissione europea in questi giorni si è detta pronta a destinare un nuovo contributo di 45 milioni di euro per fare fronte a questa emergenza umanitaria. L’annuncio è stato fatto durante un incontro sulla crisi umanitaria in Sud Sudan organizzato a Washington dalla Commissione europea, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo internazionale. Si tratta di un contributo volto a sostenere le operazioni di salvataggio necessarie nell’immediato, come la distribuzione di generi di prima necessità alimentari e non, oltre alla necessità di offrire un riparo, protezione, acqua, e servizi igienico-sanitari. Parte del contributo – circa 15 milioni di euro – sarà inoltre direttamente indirizzato ai bisogni urgenti dei rifugiati del Sud Sudan.

Kristalina Georgieva, commissario europeo per la Cooperazione internazionale, gli Aiuti umanitari e la Risposta alle crisi, ha dichiarato: «Quella in atto in Sud Sudan si accinge a diventare la più grande e prolungata crisi umanitaria del nostro tempo. La comunità internazionale deve evitare a tutti i costi che ciò accada. Oltre un milione di persone sono state sfollate all’interno e all’esterno del Paese. Più di 3 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti umanitari e questi numeri continuano ad aumentare giorno dopo giorno, senza nessuna prospettiva di miglioramento». La Georgieva ha inoltre sottolineato come sia di fondamentale importanza riuscire a consentire l’accesso agli operatori umanitari nelle zone interessate, così da raggiungere la popolazione sudanese: «Gli operatori umanitari – ha spiegato il commissario – si trovano ogni giorno in situazioni di grave rischio. È fondamentale che gli operatori umanitari possano raggiungere le persone più vulnerabili per fornirgli l’assistenza necessaria per la loro sopravvivenza».

Da parte sua, il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha dichiarato: «Il conflitto in Sud Sudan sta provocando enormi sofferenze fra civili innocenti. Per rispondere al deterioramento della situazione umanitaria e aiutare il popolo del Sud Sudan siamo determinati a utilizzare tutti gli strumenti disponibili e abbiamo quindi deciso di impiegare un contributo supplementare dal Fondo europeo di sviluppo. Miriamo a garantire che i servizi di base e gli aiuti alimentari raggiungano gli sfollati e i rifugiati del Sud Sudan».

Con questo nuovo contributo, i finanziamenti complessivi stanziati dalla Commissione europea in Sud Sudan raggiungerebbero i 95 milioni di euro. Si tratta di finanziamenti provenienti dal Fondo europeo di sviluppo e la loro assegnazione deve ancora passare per l’approvazione definitiva da parte degli Stati membri.

 

Valentina Ferraro

Foto © European Community, 2014

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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