Delegazione dell’Unione europea sulla libertà di espressione: «Restrizioni inaccettabili»
Si è concluso oggi a Istanbul l’Internet Global Forum, conferenza promossa dall’Onu sulla governance mondiale della Rete.
In questa nona edizione, che ha preso il via il 2 settembre, illustri rappresentanti dei governi, dell’industria, ma anche della società civile, si sono riuniti per affrontare alcuni dei temi principali relativi a internet: si è discusso delle politiche di accesso alla Rete, di Net Neutrality, delle modalità di uso e diffusione dei contenuti nel web, e di come internet possa rappresentare un importante mezzo per promuovere crescita e sviluppo a livello mondiale.
Fra i rappresentanti della delegazione dell’Unione europea, Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e responsabile dell’Agenda Digitale, la quale ha voluto sottolineare come l’Igf dovrebbe «ottenere uno status permanente» spostandosi «verso il livello di problem solving».
Grande rilevanza all’interno della conferenza ha avuto la questione relativa ai diritti umani: anche internet, infatti, è ormai da considerarsi un diritto che deve essere garantito a ogni persona. Questione, quest’ultima, fortemente legata a quella della libertà di espressione, che si fa tanto più rilevante se si considera che quest’anno l’Internet Global Forum si è tenuto proprio in Turchia. Un Paese in cui le norme restrittive del neo presidente ed ex primo ministro Recep Tayyip Erdogan negli ultimi mesi hanno dato luogo ad accesi dibattiti: basti pensare all’ondata di critiche arrivata in seguito al recente divieto di accedere a Twitter e Youtube imposto ai cittadini turchi.
La delegazione dell’Unione europea che ha presenziato all’Internet Global Forum, durante la conferenza ha voluto ribadire la sua ferma disapprovazione nei confromti delle norme restrittive poste in atto dal governo turco, ricordando come la Commissione sia costantemente impegnata per la libertà di espressione. Attraverso una dichiarazione congiunta la delegazione ha inoltre riaffermato la propria «convinzione che le restrizioni alle libertà fondamentali, di qualsiasi natura e ovunque abbiano luogo, siano inaccettabili».
Ma c’è chi non si è fermato alle dichiarazioni: l’organizzazione americana Human Rights Watch solo qualche giorno fa ha infatti denunciato la censura della Rete da parte del governo di Erdogan. «Negli ultimi mesi – si legge nel documento diffuso da Hrw – il governo turco ha esteso i suoi poteri di censura online dei contenuti e di controllo dell’attività in rete senza una supervisione indipendente».
Valentina Ferraro
Foto © European Community, 2014