Il presidente del governo basco: «Avremo un nuovo status costituzionale attraverso la trattativa con Madrid»
A poche ore dalla convocazione ufficiale del referendum per l’indipendenza della Catalogna per il prossimo 9 novembre, anche i Paesi Baschi fanno sentire la loro voce. Il presidente basco, Iñigo Urkullu, ha annunciato che chiederà a Madrid il riconoscimento di un nuovo status politico per il Paese Basco, ovvero l’auto-governo: «Non è un sogno nazionalista – ha dichiarato ad un incontro con i militanti dell’ Euzko Alderdi Jeltzalea, il Partito Nazionalista Basco – ma una via per garantire una miglior qualità della vita al popolo basco».
D’altra parte, intervenendo giovedì scorso davanti al Parlamento basco, Urkullu aveva già lanciato un appello alle autorità di Madrid chiedendo di adeguare la Costituzione spagnola alla volontà del popolo basco, chiedendo di fatto il riconoscimento dei Paesi Baschi come Euskadi, ovvero la “Nazione Basca”. Secondo el lehendakari (come viene definito il capo del governo basco) «ci sono basi sufficienti per discutere e concordare le priorità del Paìs Vasco, come la ripresa economica, l’occupazione, la garanzia di servizi pubblici essenziali, la solidarietà con i ceti più colpiti dalla crisi, la pace duratura (con l’ETA, ndr), e per cogliere l’opportunità di concordare un nuovo status futuro per il Paese Basco».
Dunque, il popolo basco sembra voler raggiungere l’obiettivo autonomista in maniera differente da quello catalano, il quale si prepara a un duro braccio di ferro con il governo di Madrid. Il vicepremier Soraya Saenz de Santamaria ha infatti annunciato ieri ad Euronews che «il governo nazionale ha l’obbligo di tutelare il rispetto della legge e i diritti del popolo spagnolo, e perciò abbiamo fatto il primo passo per un’azione giuridica contro il decreto istitutivo del referendum catalano». Una dichiarazione che fa eco a quella rilasciata dal premier Mariano Rajoy, che ha parlato di «un errore che divide la società catalana e la spinge fuori dall’Europa».
Oggi a Madrid è previsto un summit di governo straordinario sulla questione catalana. Intanto gli ultimi sondaggi indicano che quasi il 60% dei catalani dovrebbe votare a favore dell’indipendenza, e ben l’87% degli interpellati ha dichiarato che accetterà il risultato della consultazione, qualsiasi esso sia.
Alessandro Ronga
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