Beni culturali: una risorsa strategica per un’Europa sostenibile

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Battistotti: «L’Europa ha bisogno di mettere più cultura in ciò che fa e non limitarsi all’economia»

«L’Europa è una civiltà che può consolidarsi ed espandersi solo a patto di non prevaricare le altre civiltà; quelle che la compongono e quelle che ha di fronte; lievito e fermento, non vincolo di egemonia e fonte di dominio». Con questa citazione dello storico francese Lucien Febvre, Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha introdotto il dibattito svoltosi nella serata di ieri presso la splendia cornice della sala Dante di Palazzo Poli a Roma.

“Il patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile”, questo il tema della tavola rotonda pensata proprio con l’obiettivo di illustrare al pubblico presente, composto da rappresentanti di organizzazioni della società civile, gli ultimi sviluppi politici in favore di un approccio integrato nei confronti del patrimonio culturale a livello europeo.

L’evento, organizzato da Europa Nostra, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e delle attività culturali e del turismo, rientra nel quadro del progetto “Mainstreaming Heritage”, con il sostegno del programma  Creative Europe dell’Unione europea.

Il messaggio che è stato ribadito con forza nel corso del dibattito è piuttosto chiaro e si può forse sintetizzare nelle parole con cui Battistotti ha aperto il suo intervento: «L’Europa ha bisogno di mettere più cultura in ciò che fa e non limitarsi all’economia». L’incontro ha infatti posto l’accento sulla necessità di promuovere una governance partecipativa dei beni culturali nell’Unione europea, senza dimenticare alcuni importanti traguardi raggiunti dall’Italia in questo senso: è il segretario del Ministero dei Beni culturali, Antonia Recchia, a sottolineare come, per esempio «aver inserito all’interno di “Europa 2020” la centralità della cultura rappresenta un grande risultato».

Concetto di cultura che passa non soltanto attraverso il significato di tutela dei beni culturali, come ha sottolineato nel suo intervento Marco Parini, Presidente di “Italia Nostra”, ma anche attraverso una particolare attenzione alla ricerca e al ruolo dell’istruzione. È importante infatti, ed è ancora Parini a ricordarlo, che insieme alla tutela ci sia anche un’attenta valorizzazione e gestione dei beni culturali. Proprio in quest’ottica il ruolo dei privati può diventare centrale a livello strategico e di certo non va sottovalutato in un momento cruciale di riorganizzazione come quello che stiamo vivendo.

Francesco Bandarin, già vice Direttore Generale dell’UNESCO per la Cultura, durante il dibattito ha invece voluto sottolineare come sia fondamentale partire da una definizione di cultura che sia chiara e intellegibile. Secondo Bandarin, infatti, alla cultura può essere attribuito un doppio significato: da una parte quello di facilitatore di sviluppo, e dall’altra di motore dello sviluppo stesso. Il tutto senza dimenticare che essa rappresenta anche un settore economico. In un momento in cui cresce la domanda turistica, soprattutto da parte delle cosiddette “economie emergenti”, è bene saper cogliere questa opportunità, proponendo, come suggerito da Recchia, un’offerta turistica che sia integrata con il patrimonio culturale.

La chiusura dell’evento è stata infine dedicata ai migliori progetti italiani nel settore del recupero e della promozione del patrimonio culturale, che per questo si sono aggiudicati il Premio dell’Unione europea per il Patrimonio culturale – Europa Nostra Awards 2014.

Valentina Ferraro

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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