Ue-Russia: frizioni tra la Merkel e il suo vice Gabriel

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Sigmar Gabriel

La “große Koalition” CDU-SPD traballa dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia e numero due del governo: «Non servono nuove sanzioni»

Sulle nuove ritorsioni economiche dell’Ue contro Mosca il governo tedesco rischia di spaccarsi: il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel, leader dei Socialdemocratici della SPD  e vice-Cancelliere nel governo di coalizione con la CDU, ha sollevato seri dubbi sull’utilità di ulteriori misure sanzionatorie, fortemente sostenute invece dalla Cancelliera Angela Merkel. Intervistato dall’emittente tedesca ARD, Gabriel ha mostrato perplessità riguardo ad un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia: «Non credo riusciranno a condizionare più di tanto Putin». Nonostante qualche voce contraria all’interno della SPD (come quella dell’ex Cancelliere Gerhard Schroeder) e i “mal di pancia” degli industriali tedeschi, penalizzatati dalla guerra commerciale tra l’Ue e la Russia, la Große Koalition tra i Cristiano-Democratici e i Socialdemocratici fino ad oggi ha mostrato solidità sul tema delle sanzioni a Mosca.

Tuttavia Gabriel, che sarà con tutta probabilità il candidato della SPD alle elezioni del 2017, si sta già muovendo come tale, prendendo le distanze dalla politica estera della Merkel: «Serve una soluzione politica per l’Ucraina. Sanzioni più severe alla Russia? Servirebbero solo a complicare la situazione: non riesco capire come ci aiuterebbero ad andare avanti economicamente».

Il leader socialdemocratico ha comunque confermato il suo sostegno alla linea del dialogo, che la Merkel e il ministro degli Esteri Steinmeier, figura di alto livello nella SPD, hanno seguito nei confronti di Putin: «E’ giusto che Angela Merkel e Frank-Walter Steinmeier si stiano concentrando sul dialogo e non solo sul confronto, come fa qualcun altro – riferendosi poi alla NATO – che sbaglia completamente a reagire con una continua dimostrazione di forza al confine con la Russia».

Non è la prima volta che Gabriel critica Angela Merkel sulla gestione della crisi in Ucraina. La scorsa estate, intervistato dal quotidiano tedesco Rheinische Post, pur attribuendo a Mosca gravi colpe per la guerra nell’ex repubblica sovietica, aveva sottolineato come non fosse stata «una mossa intelligente dare agli ucraini l’impressione di dover decidere tra la Russia e l’Ue».

Dal canto suo anche lo stesso Steinmeier, che volerà a Mosca e Kiev la prossima settimana, sembra in parte sposare la linea morbida di Gabriel: in un’intervista al giornale Welt am Sonntag ha dichiarato che la pressione economica sulla Russia è già altissima, e di ritenere inutile il varo di altre sanzioni da parte dell’Ue. Il ministro degli Esteri ritiene infatti che le sanzioni stiano danneggiando la Russia molto più che la Germania: «Solo il quattro per cento del commercio estero tedesco è con la Russia, anche se ammetto che alcuni settori sono stati colpiti duramente. Ma Mosca non sarà in grado di andare avanti così per molto».

Alessandro Ronga

Foto © Wikicommons 2014

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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