In Europa la lotta contro gli incendi boschivi è ancora insufficiente

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Per la Corte dei conti europea il sostegno dell’Unione europea non è stato né efficiente, né gestito in modo sufficientemente buono

Una relazione pubblicata ieri dalla Corte dei conti europea rivela che i fondi dell’Unione europea per la prevenzione di incendi boschivi e la ricostituzione di foreste danneggiate da calamità naturali e incendi non sono stati gestiti in modo sufficientemente buono. La Commissione europea e gli Stati membri non sono in grado di dimostrare che i risultati previsti dei fondi sono stati raggiunti in modo efficiente, dichiara la Corte.

«È importante che i fondi dell’Unione europea siano destinati solo a quelle misure capaci di portare vantaggi chiari e visibili all’Ue e ai suoi cittadini», ha commentato Nikolaos Milionis, membro della Corte responsabile della relazione. «La Commissione e gli Stati membri non sono stati in grado di valutare adeguatamente l’impatto degli interventi preventivi, in quanto l’efficacia di questi non era stata misurata. La Corte ha formulato delle raccomandazioni su come migliorare la situazione nel corso dell’attuale periodo di finanziamento 2014–2020».

Nei Ventotto, le foreste e i terreni boschivi occupano una superficie totale di circa 180 milioni di ettari, che rappresenta circa il 42,4% di tutta la superficie dell’Ue ed eccede la superficie utilizzata a fini agricoli. Le foreste servono fini economici, sociali e ambientali, e la loro importanza socio-economica è elevata: la produzione e la lavorazione del legno contribuiscono allo sviluppo rurale e creano milioni di posti di lavoro, spesso in imprese rurali di piccole e medie dimensioni.

Press conference by Ladislav Balco at the ECNell’Unione europea, la superficie forestale incendiata ogni anno è stata in media di 480mila ettari negli ultimi 30 anni. Più del 95% di questi incendi è causato da persone, volontariamente o per negligenza. Circa l’85% della superficie totale colpita da incendi boschivi si trova nella regione mediterranea e in Portogallo. Gli incendi boschivi hanno recentemente bruciato vaste aree in Portogallo nel 2003 e 2005, in Spagna nel 2006 e in Grecia nel 2007. Le foreste gravemente colpite sono messe a dura prova per ritornare alle condizioni antecedenti gli incendi, specialmente per quanto riguarda la biodiversità.

Nella relazione speciale (24/2014), intitolata “Il sostegno dell’Ue alla prevenzione di danni a foreste causati da incendi e calamità naturali e alla ricostituzione del potenziale forestale è gestito bene?”, la Corte valuta se il sostegno FEASR (misura 226) per la ricostituzione del potenziale forestale e la realizzazione di interventi preventivi sia stato ben gestito e se la Commissione e gli Stati membri siano in grado di dimostrare che il sostegno ha conseguito gli obiettivi previsti in maniera efficiente.

L’audit ha interessato sia la Commissione che cinque Stati membri: Austria, Francia (Aquitania), Italia (Basilicata), Slovacchia e Spagna (Andalusia), che rappresentano oltre l’85% della spesa totale nel quadro della misura 226. La maggior parte del sostegno (80%) ha riguardato interventi preventivi, soprattutto contro gli incendi.

La gestione del sostegno allo sviluppo rurale per la ricostituzione del potenziale forestale e la realizzazione di interventi preventivi è condivisa tra la Commissione e gli Stati membri. Gli Stati membri elaborano programmi di sviluppo rurale a livello nazionale o regionale e li attuano una volta che questi sono stati approvati dalla Commissione.

 

Kirsten Sørensen

Foto © European Court of Auditors 2015

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