Vienna celebra il centenario della morte dell’imperatore Francesco Giuseppe

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Le iniziative legate alla ricorrenza storica si inseriscono in un tessuto urbano in continuo mutamento, percorso dai fremiti della modernità

La vitalità e il dinamismo di una città si misurano dalla sua capacità di conservare adeguatamente il passato senza che questo ostacoli la costruzione del presente e lo sviluppo del futuro. E’ quanto accade a Vienna, la cui essenza nell’immaginario collettivo è legata ad uno dei periodi più straordinari e fecondi nell’arte occidentale, ma anche fra i più tragici nella storia europea. Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento la letteratura, la musica, le arti figurative e le cosiddette arti applicate formano un magma denso e in continua evoluzione. Ancora oggi il visitatore non sfugge alle atmosfere decadenti della Finis Austriae, a quella strana sensazione che si prova in presenza di momenti di crisi epocali, dopo i quali il mondo non può essere più lo stesso. Non a caso il 2016 sarà interamente percorso dalle celebrazioni per i cento anni dalla morte di Francesco Giuseppe, imperatore la cui personalità parca, discreta e meticolosa è ormai entrata nella mitologia di queste terre.

Wien, Schönbrunn, 2014, copyright www.peterrigaud.comLa grande rassegna a lui dedicata verrà allestita in quattro diverse sedi espositive, dalla Reggia di Schönbrunn al Museo delle carrozze imperiali, dal Möbel Museum al Castello di Niederweiden, ubicato nella Bassa Austria. Diversi tasselli attraverso i quali ricostruire la complessa figura del monarca nei suoi aspetti pubblici ma soprattutto umani. La Biblioteca nazionale austriaca ospiterà inoltre una rassegna delle immagini del sovrano, il cui volto onnipresente rappresentava un simbolo di coesione negli ultimi anni dell’impero asburgico, minato irrimediabilmente dai germi del proprio disfacimento.

Ulteriori eventi legati alle ricorrenze imperiali arricchiscono il già nutrito panorama esposto finora. Il Belvedere inferiore festeggia il tricentenario della sua costruzione, mentre il Kunsthistorisches Museum vanta ben centoventicinque anni di attività. I duecentocinquanta anni dall’apertura al pubblico del Prater, celebrati da una mostra al Wien Museum Karlsplatz, completano un panorama forse mai così ricco di eventi e appuntamenti.

Come dicevamo l’offerta viennese non si esaurisce nell’esplorazione passatista. Quindici anni sono trascorsi da quando le scuderie barocche di Francesco Giuseppe vennero trasformate in una delle aree culturali più estese al mondo, il cosiddetto MuseumsQuartier. Un luogo di incontro e di confronto, dove le architetture classiche si specchiano nelle vetrate degli edifici moderni in un’alchimia singolare e accattivante. L’arte contemporanea trova inoltre spazio nello storico palazzo d’inverno del Principe Eugenio di Savoia, capolavoro del barocco, e nella 21er Haus, edificio costruito nel 1958 dall’architetto Karl Schwanzer come padiglione per l’esposizione mondiale, in seguito riadattato e ristrutturato da Adolf Krischanitz.

©WienTourismus _Philipp Horak_Leopold Museum, MuseumsQuartierOpere di importanti artisti di fama internazionale, come Fritz Wotruba e Henry Moore, decorano gli spazi pubblici, mentre gallerie private contribuiscono ad animare il fervore creativo della città. Qui l’arte è un cuore pulsante, e non un semplice oggetto museale da ammirare. A Vienna non è poi raro che edifici storici cambino completamente destinazione d’uso. E’ ad esempio il caso del ristorante Palmenhaus, ospitato in una splendida serra in stile Liberty nel Burggarten. Qui il cibo diviene un’esperienza estetica oltre che culinaria. Ancora laboratori di design contribuiscono a ridefinire il profilo di un luogo che, lungi dall’essere fossilizzato in una imperturbabile classicità, è vivo ed aperto alle influenze più disparate. Una vera manna per il visitatore curioso e attento alle suggestioni del tempo presente.
Riccardo Cenci

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Immagine in evidenza © WienTourismus Christian Stemper

Immagine al centro Wien, Schönbrunn, 2014, copyright www.peterrigaud.com

Immagine in basso ©WienTourismus Philipp Horak Leopold Museum, MuseumsQuartier

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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