L’allarme arriva da Greenpeace: «I ministri europei devono riaffermare il proprio impegno per proteggere le foreste e far rispettare le leggi Ue esistenti»
In Europa continua a circolare legname illegale. Questo quanto emerso da un rapporto redatto da Greenpeace che ha messo in evidenza le gravi falle della cosiddetta legge “salva-foreste”. La normativa, infatti, a due anni dalla sua entrata in vigore, risulta ancora scarsamente attuata dagli Stati
membri dell’Ue. Sarebbero significative, infatti, le quantità di legname illegale importate in Europa, in primo luogo dal Brasile.
È evidente che una legge non basta, se non vengono messi in atto adeguati strumenti di controllo. A confermarlo, lo stesso commissario Ue per l’ambiente, Karmenu Vella, che in questi giorni ha dichiarato: «La prima revisione della nostra legislazione è in corso e stiamo verificando cosa funziona e cosa non funziona: sono fiducioso che questo ci aiuterà a diventare più efficaci nel combattere questo problema globale».
Intanto la Corte dei Conti ha già preso alcuni provvedimenti: fra questi figurano le procedure di infrazione aperte nei confronti di Ungheria, Grecia, Spagna e Romania per non aver messo in pratica, come richiesto dalla normativa Ue, il controllo dell’origine legale dei prodotti importati.
Anche il rapporto redatto da Bruxelles relativamente al livello di attuazione della legge “salva-foreste” evidenzia come il lavoro da fare sia ancora molto: tra i punti critici, vengono segnalate «risorse umane e finanziarie insufficienti assegnate alle autorità competenti, vari tipi e livelli di sanzioni fra gli Stati membri e mancanza di una comprensione e applicazione uniforme del regolamento nell’Ue».
Da Greenpeace, Sebastien Risso sottolinea anche un altro aspetto legato alla questione, ovvero il fatto che il traffico di legname illegale sia spesso direttamente legato alla «corruzione e al crimine organizzato». «I ministri europei – esorta Risso – devono riaffermare il proprio impegno per proteggere le foreste e far rispettare le leggi Ue esistenti vietando il commercio di legname fuorilegge dai mercati europei».
Valentina Ferraro
Photo © European Commission