La Brexit scuote e disorienta i tedeschi

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Qui Berlino. Dall’impazienza socialdemocratica per l’uscita del Regno Unito dalla Ue al freno della Merkel che aspetta e oggi riceve Renzi e Hollande

A quasi quarantotto ore dall’esito del referendum inglese indetto dal primo ministro David Cameron per chiamare i cittadini a pronunciarsi circa la permanenza del Regno di Elisabetta II all’interno dell’Unione europea, il quotidiano tedesco Der Spiegel inchioda il lettore autoctono, il turista e lo studente Erasmus inglese – ancora un poco spaesato al pensiero di esser divenuto, overnight, extracomunitario – al titolo in copertina: “Europa is Tot. Es lebe Europa?”. Provocatorie e brucianti, sono queste le parole che meglio riassumono lo stato d’animo ancora scosso e disorientato dei tedeschi, divisi tra il presentimento e la coscienza del ruolo che, da oggi, la Germania rivestirà al cospetto dell’Europa. E mentre Cameron rimanda a ottobre la ratificazione delle sue dimissioni, a Berlino la Cancelliera Angela Merkel ha già convocato per domani, lunedì 27 giugno, il Presidente francese François Hollande e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme al Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, per discutere delle conseguenze del Brexit e tentare di individuare un accordo circa la gestione delle stesse.

Brexit Cameron MerkelL’interrogativo più urgente riguarda le tempistiche che il divorzio ufficiale del Regno Unito dall’Unione europea richiederebbe: la compagine parlamentare tedesca risulta, in merito al problema, spaccata in due. Mentre i socialdemocratici premono perché i britannici notifichino quanto prima la loro separazione, la Cancelliera, già in passato incline a un maggiore attendismo, mette il freno anche stavolta. «Non c’è fretta», sentenzia decisa di fronte a un Martin Schulz in fibrillazione per la giornata di domani, che – dice – «potrebbe essere quella decisiva». Un’ansia di vedere ufficializzata l’estromissione inglese, la sua, prontamente ripresa dal democratico Herbert Reul, che, su Twitter, allude all’avversario politico lamentando l’eccessiva impazienza di chi scalpita perché la vittoria del Brexit non si arresti al mero livello decisionale.

Angela Merkel non nasconde preoccupazioni e perplessità circa le conseguenze che la vittoria degli indipendentisti inglesi avrà sul destino dell’Europa e auspica un’accorta riconsiderazione dello scenario attuale e futuro da parte di Londra in nome della politica tutta, artefice di un cambiamento che potrebbe essere davvero epocale.

 

Gaia Terzulli

Foto © European Union

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Gaia Terzulli
Laureata in Lettere classiche e da sempre appassionata di giornalismo, si interessa soprattutto di politica estera, Germania e rapporti tra questa e l'Italia, che segue anche grazie a un'assidua frequentazione di Berlino per ragioni di formazione personale.

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