Consiglio d’Europa, ecco la prima guida ufficiale della Via Francigena

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Presentata presso la sede romana dell’Enit dal presidente della delegazione italiana a Strasburgo, Michele Nicoletti, e dal vice-segretario generale Gabriella Battaini Dragoni

La prima guida ufficiale dell’itinerario italiano dell’Associazione europea delle Vie Francigene (AEVF), in collaborazione con le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio, è stata presentata questa mattina presso la sede dell’Enit, Ente nazionale per il turismo, a Roma.

La guida “La  Via  Francigena 1.000 km a piedi dal Gran San Bernardo a Roma”, itinerario culturale del Consiglio d’Europa, dallo scorso 14 luglio è presente nelle librerie del Belpaese, scritta da Roberta Ferraris, col contributo di Luciano Callegari e Simone Frignani

Sono intervenuti alla presentazione il presidente dell’Associazione europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi, la direttrice editoriale di Terre di mezzo editore Miriam Giovanzana, l’autrice della Guida Roberta Ferraris e i rappresentanti delle Regioni attraversate dalla Via Francigena.

Le conclusioni sull’iniziativa sono state fatte da parte di Michele Nicoletti, presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e di Gabriella Battaini-Dragoni, vice-segretario generale del Consiglio d’Europa. Presente anche Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit padrone di casa.

IMG_5131Dalle Alpi alla capitale italiana, a piedi, lungo il percorso degli  antichi pellegrini, sulle orme dell’arcivescovo Sigerico (X secolo). Un mese intero, una settimana o pochi giorni: uno straordinario viaggio  di  scoperta  da  soli  o  in  gruppo,  tra  paesaggi  inaspettati,  pievi  medievali  e  tratti  di  strade  romane,  attraversando  alcuni  dei   borghi  più  belli  e  suggestivi  d’Italia45  tappe tra  Valle  d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio.

Ad oggi sono 32 gli itinerari culturali certificati dal Consiglio d’Europa. Di questi, venti interessano l’Italia e quattro hanno la loro sede nello Stivale (Via Francigena, Rotta dei Fenici, Iter Vitis, Atrium). Il 22 aprile 2001, 34 Enti locali, lungo il percorso italiano della Via Francigena, firmarono l’atto costitutivo di quella che oggi è l’Associazione europea delle Vie Francigene (AEVF).

L’AEVF è un’associazione volontaria di istituzioni locali, formata attualmente da più di cento Enti locali territoriali nei quattro Paesi interessati (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia) a cui va aggiunto lo Stato Vaticano. AEVF svolge un’azione di impulso degli interlocutori del progetto di valorizzazione dell’itinerario, raccordando tutti i livelli istituzionali, locale, regionale, nazionale, europeo. Oggi i soci sono 103, a livello internazionale.

Il programma degli Itinerari culturali è stato lanciato dal Consiglio d’Europa nel 1987. Il suo obiettivo è quello i dimostrare in modo visibile, per mezzo di un viaggio nello spazio e nel tempo, come il patrimonio dei diversi Paesi e le culture presenti in Europa rappresentino un patrimonio culturale comune. Forniscono una dimostrazione concreta dei principi fondamentali del Consiglio d’Europa: diritti umani, democrazia culturale, diversità e identità culturale, dialogo, lo scambio e l’arricchimento reciproci al di là dei confini e dei secoli.

Gli obiettivi principali del programma degli Itinerari sono la promozione della consapevolezza di una identità comune e di una cittadinanza europea; la promozione del dialogo interculturale attraverso la lettura della storia europea; la tutela del patrimonio culturale e del patrimonio naturale e paesaggistico; la creazione di programmi di turismo sostenibile. La promozione degli antichi Itinerari vuole rappresentare anche un deterrente all’ignoranza e alla crisi di valori che si esprime spesso in forme violente di estremismo.

Ad oggi l’accordo parziale allargato sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, istituito nel 2010, conta 26 Stati membri sui 47 del Consiglio d’Europa. L’Istituto europeo degli Itinerari Culturali, con sede a Lussemburgo, è stato istituito nel 1998 con l’obiettivo di lavorare in modo operativo. Il ruolo dell’Istituto è quello di esaminare le domande di nuovi progetti di itinerario, monitorare le attività degli itinerari certificati, diffondere ed archiviare informazioni e documenti relativi agli itinerari certificati e coordinare una rete di Università e centri di ricerca.

AEVF ha consolidato un efficace modello di governance, che le è valso l’abilitazione a rete portante nel 2007, confermata nel 2013 e nel 2016. Nel 2016 AEVF ha festeggiato il 15esimo anniversario della sua fondazione. Il 28-30 aprile a Fidenza e Piacenza (sede legale e sede operativa) si sono svolti 3 giorni di confronto e dialogo sul “Caso via Francigena” attraverso una declinazione socio-culturale, storica, economica, religiosa. E dal 14 luglio è uscita la nuova guida AEVF (in collaborazione con le regioni) con il percorso ufficiale presentata oggi.

 

Sophia Ballarin

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