Una mostra, fino a fine agosto, dedicata a Thomas Bernhard e Peter Handke ci conduce nella storia letteraria del Festival e della città che lo ospita
Schiacciate dalla preponderante personalità mozartiana, altre figure si muovono quasi invisibili nei percorsi salisburghesi, ignote ai turisti distratti ma non per questo poco significative. Il poeta Georg Trakl nasce ad esempio proprio a Salisburgo, nel febbraio del 1887. Uno dei grandi cantori della crisi dell’impero austro-ungarico e dell’intera cultura occidentale si forma qui, nella provincia austriaca. Una targa ricorda il luogo natale, una fondazione sconosciuta ai più offre, dietro prenotazione, una visita guidata alla scoperta della vita del grande poeta attraverso le sue lettere e numerosi documenti (www.georg-trakl.at).
Trakl vive la disgregazione del proprio mondo. Protagonista delle sue poesie è lo straniero, il Wahnsinnige (cioè il folle), colui che è al di là dei normali procedimenti logici e che quindi, come il fool in Shakespeare, può attingere alla verità. Non a caso un dramma di un altro grande scrittore austriaco, Thomas Bernhard, si intitola proprio L’ignorante e il folle. Anche in questo caso l’ignoranza può intravedere la verità. Quest’opera venne rappresentata per la prima volta al Festival di Salisburgo nel 1972, protagonista il grande attore Bruno Ganz. Ora viene riproposta al Lansdstheater sino al 27 agosto prossimo, con la regia di Gerd Heinz.
Proprio a Bernhard e a un altro scrittore che ha segnato la storia del Festival con le sue opere, Peter Handke, è dedicata una piccola ma interessante mostra, in corso di svolgimento fino al 31 agosto. Per trovarla occorre tutta la pazienza dell’appassionato di teatro e letteratura. E’ ospitata infatti al primo piano dell’Archivio letterario della città, al quale si accede da un cancello di ferro abbastanza nascosto. Sembra quasi che il dissacrante scrittore (ci riferiamo a Bernhard) sia stato ormai sdoganato, anche se in maniera non troppo scoperta.
Documenti, lettere, schermi che rimandano le immagini di un giovanissimo Bruno Ganz e di un Thomas Bernhard raro in quanto solitamente refrattario alle interviste popolano la sala espositiva. Dvd dei suoi drammi sono in vendita nel bookshop del Festival, ma totalmente privi di sottotitoli. Eppure Bernhard è un autore ormai molto apprezzato, anche all’estero. Sembra quasi che il suo carattere schivo, la sua disciplina ferrea continuino a preservarne l’intimità, mantenendo il mistero di uno scrittore fra i più grandi ed enigmatici del nostro tempo.
Un’altra sezione della mostra è dedicata ad Immer noch Sturm (Sempre tempesta) di Handke, presentato per la prima volta a Salisburgo nel 2011. Un testo ispirato alla famosa scena centrale del Lear shakespeariano, nel quale lo stesso autore è presente come personaggio ma si rispecchia anche nelle altre figure in scena. Un dramma intimo e universale al tempo stesso, che pone domande fondamentali riguardo gli eterni conflitti dell’uomo.
Due autori accomunati dal loro legame con la città di Salisburgo, grandi in maniera differente, ora l’uno accanto all’altro in un’unica sala espositiva. E pensare che Handke in più occasioni ha avuto parole non proprio di stima nei confronti del suo illustre collega.
Chi vuole approfondire la storia del Festival, senza limitarsi al dato puramente musicale, troverà pane per i propri denti. Purtroppo il materiale esposto e le brochure in vendita sono esclusivamente in tedesco, e limitano la fruibilità dell’operazione.
Testo e foto di Riccardo Cenci
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per informazioni:
http://www.salzburg.info/de/kunst_kultur/veranstaltungskalender/dichter-bei-den-festpielen-thomas-bernhard-peter-handke_va-1295646