Minaccia cybernetica in Europa e nel mondo

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Hackers all’attacco di politici, cardinali e massoni dirottavano i dati su due server negli Stati Uniti. E poi il caso Russia/Trump. Entro il 2018 recepita la direttiva Ue

Da un paio di giorni non si fa che dibattere del caso delle due persone arrestate a Roma per Cyberspionaggio. Secondo l’accusa l’ingegnere nucleare Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria, entrambi residenti a Londra ma domiciliati nella capitale, molto noti nell’alta finanza romana, da oltre sei anni intercettavano i computer, tablet e telefoni mobili di ex presidenti del Consiglio dei ministri come Matteo Renzi, Mario Monti, il presidente della Bce Mario Draghi, l’ex comandante della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, Ignazio La Russa già ministro della Difesa sotto il governo Berlusconi, Vincenzo Scotti più volte ministro, Fabrizio Saccomanni già ministro dell’Economica e Finanze nel governo Letta, il cardinale Francesco Ravasi presidente del Pontificio Consiglio della cultura, per citarne solo alcuni.

070511-F-JM997-001Mail, file di testo, fotografie, conversazioni private venivano raccolte e convogliate verso due server ubicati negli Stati Uniti. La dimensione dei dati trafugati è pari a 87 gigabyte e negli anni i due hanno schedato oltre 18.000 utenti infettandoli con una mail ove era contenuto il virus (malware) “Eyepiramid”. La Polizia Postale è risalita al suo proprietario, l’ingegnere Occhionero, dopo che nel marzo dello scorso anno l’addetto alla sicurezza dell’Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), si era insospettito per una strana email ricevuta da alcuni dirigenti dell’Ente e riconducibile ad uno studio legale romano con cui l’Enav non aveva mai avuto rapporti. E’ presumibile che l’attacco hacker era rivolto all’Enav per  carpire informazioni finanziarie riservate in quanto l’Ente, a breve, si sarebbe quotato in borsa. Il malware una volta entrato permetteva di visualizzare tutto ciò che la vittima digitava comprese password e username dei servizi di posta e di chat. Occhionero è membro della massoneria e custodiva anche dati dei suoi confratelli del Grande Oriente d’Italia. Secondo gli inquirenti le informazioni rubate e contenute nei server americani, tra cui notizie finanziarie, erano utilizzati dagli affiliati alla loggia P4. I due server, uno situato nel Minnesota e l’altro nello Utah, sono stati ora sequestrati dalla Cyber Division F.B.I. che collabora con la Polizia Postale italiana.

eprs-briefing-542143-cyber-defence-in-the-eu-finalCome difendere le reti di comunicazione dal rischio di attacchi devastanti non solo in Italia ma anche in Europa con idonee misure di sicurezza è  il compito cui deve rispondere il Vecchio Continente. Nel luglio del 2016 l’Unione europea ha risposto con la direttiva NIS (Network and Information Security) la cui adozione da parte degli Stati membri dovrà avvenire entro maggio del 2018.Da circa dieci anni la minaccia cibernetica è divenuta un possibile terreno di conflitto tra Stati. Il primo episodio risale al 2007 quando strutture vitali dell’Estonia vennero paralizzate per giorni da un attacco cyber che proveniva, secondo alcuni, dalla Russia. Altro vistoso episodio si ebbe nel 2010 quando numerose centrifughe dell’impianto di arricchimento di uranio iraniano di Natanz furono messe fuori uso da un “verme” cibernetico. L’iniziativa fu attribuita a Stati Uniti o Israele ma l’Iran non fece ricorso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Anche l’Estonia non attivò i sistemi di sicurezza della Nato e della Ue nella circostanza. E proprio la Nato a Tallin, all’indomani dell’attacco informatico ha istituito un Centro Operativo nel campo cibernetico procedendo alla pubblicazione di un “Manuale di Tallin”, una utile ricognizione di norme internazionali già vigenti che sono applicabili alla cyberwarfare. L’anno scorso  in Giappone i leader del Gruppo G7 hanno approvato un testo dal titolo “Promoting security and stability in cyberspazio” che auspica nuove norme tagliate specificatamente per il cyber. Nel giugno 2016 Federica Mogherini (Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza)   presentando il documento “Strategia Globale” nel paragrafo che tratta sul cyber ha improntato un approccio difensivo volto a mitigare la minaccia. Questo documento merita ora di essere aggiornato ed è nella presidenza italiana del G7 del 2017 che l’Ue potrebbe approfondirlo, non solo per gli aspetti politico-militari, ma anche per il cyber applicato alla società civile specie sul fronte normativo, necessario per affrontare questa crescente minaccia.

 

Giancarlo Cocco

Foto © hackread.com, Russia insider, European Parliament

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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