Nel fiore degli anni l’Infiorata di Genzano è un tappeto ornamentale

0
2913

La “festa europea” si svolge il giorno del Corpus Domini 18 giugno fra le strade del paese. Circa 415.000 steli di garofano per colorare i quadri. Intervista di Ec al sindaco

Il giorno del Corpus Domini Genzano è un’esplosione di fiori, di quadri artistici “dipinti” con i fiori: è l’Infiorata che da oltre due secoli proietta la cittadina dei Castelli Romani in una dimensione europea, mondiale. «L’Infiorata è un evento che ci rende famosi in tutto il mondo. Genzano oggi è il paese che presiede l’Associazione Città dell’Infiorata, a dimostrazione che è conosciuta in tutta Italia – spiega a Eurocomunicazione il giovane Daniele Lorenzon, eletto sindaco nel giugno del 2016 -. Inoltre fa parte della Commissione internazionale Arti Effimere, portando così il suo nome fuori dai confini nazionali. L’offerta turistica in occasione dell’evento Infiorata raccoglie presenze oltre che dai Castelli Romani, da Roma e dall’Italia tutta, anche dall’estero con una massiccia partecipazione di nordeuropei e nordamericani».

Anche il grande scrittore e drammaturgo russo Nikolaj Vasil’evič Gogol’ ha visitato nel giugno del 1838 Genzano con la sua multicolore Infiorata scrivendo in una lettera alle sorelle: «…non crediate che i fiori siano semplicemente gettati alla rinfusa per la strada. Niente affatto… Non direste neppure che sono fiori, pensereste a tappeti variopinti e istoriati, stesi per terra. Tutti i motivi sono eseguiti in petali differenti: stemmi, vasi, disegni svariati, e perfino il ritratto del Papa». Da allora lungo la via Livia (oggi Italo Belardi) si sono aggiunti pittori con bozzetti artistici da trasformare in “quadri” realizzati e decorati con i fiori; l’ospite di quest’anno sarà Pablo Echaurren, pittore, scultore, scrittore.

«Dal 1988, che è il mio anno di nascita – prosegue Daniele Lorenzon – si sono succeduti fra gli altri Ennio Calabria, Enzo Cucchi, Luciano Ventrone, Sergio Ceccotti, Bruno D’Arcevia, Umberto Mastroianni, Piero D’Orazio, Toti Scialoja, Carla Accardi, Eva Fischer, Marko Ivan Rupnik, Stefano Di Stasio, Ugo Attardi, Ettore De Concilis, Natalia Tsarkova, Ennio Calabria, Tommaso Cascella, Mimmo Palladino, Vincenzo Balsamo, Maix Maier. Ma i veri protagonisti dell’Infiorata sono i nostri Maestri Infioratori, che mettono in pratica la propria esperienza nella straordinaria arte dell’infiorare, una tradizione che dura ormai da oltre 200 anni e che si tramanda di padre in figlio».

È il linguaggio dei fiori, il trionfo dei fiori, un vero e proprio culto nella città dei Castelli Romani nel giorno del Corpus Domini. È un rito antico che si ripete dal 1778 e che, esclusi anni di guerra e di crisi, è giunto sino ai nostri giorni rinnovandosi nel rispetto della tradizione religiosa, storica, folcroristica. C’è chi ha definito l’Infiorata unafesta europea” per la fama acquisita negli anni (Gaetano Moroni, storico e uomo di cultura nel 1844).

Dall’alto della Chiesa di Santa Maria della Cima giù per circa 250 metri sino all’inizio di piazza IV Novembre la via dell’Infiorata è tutta un tappeto di quadri di fiori, preparati con cura artistica dai maestri infioratori che da anni, anzi da secoli, assicurano un fascino particolare all’Infiorata di Genzano. Maestri che hanno esportato l’arte dell’infiorata in tutto il mondo, a marzo sono stati a Malta per la tradizionale Infiorata “Meraviglie dal mondo”.

Un rito che ha bisogno di una meticolosa preparazione che avviene in diverse fasi nei giorni che precedono il Corpus Domini: ideazione e preparazione del bozzetto; raccolta dei fiori e delle essenze vegetali; spelluccamento (separazione dei petali dalla corolla e loro conservazione nelle grotte del Comune); disegni a terra (venerdì sera); posa in opera dei petali (la notte tra il sabato e la domenica); processione del Corpus Domini (domenica sera); “spallamento” dell’Infiorata da parte dei bambini di Genzano (lunedì pomeriggio).

È su questo canovaccio che si realizza l’Infiorata, una manifestazione che negli ultimi decenni ha trovato estimatori e interpreti anche da parte dei giapponesi. E il numero dei visitatori-turisti cresce di anno in anno sino ad arrivare a 150mila! Il tema dell’Infiorata 2017 – che si svolgerà il 17, 18, 19 giugno – è “Preghiera di pace, dialogo tra religioni e culture” con l’obiettivo di rappresentare ed evidenziare con l’arte dell’infiorare «l’importanza del dialogo tra confessioni religiose e le relative possibilità di rapporti e scambi reciproci ai fini della civile e pacifica convivenza».

Iltappetofloreale copre un’area di quasi 2.000 metri quadrati ed è composto di 12quadri” (ogni “quadro” misura generalmente metri 7×14) più la decorazione della scalinata della Chiesa Santa Maria della Cima. «Durante la giornata del Corpus Domini la centrale via Italo Belardi viene interamente ricoperta di un tappeto fiorito che si estende per quasi 2.000 metri quadrati e impegna circa 415.000 steli di garofano per colorare i quadri – sottolinea Lorenzon -. Tutto il materiale utilizzato proviene dal mondo vegetale: garofani, ginestra, sausa, finocchiella, seme di pino, crisantemo, corteccia di pino, nero vite, granturco, riso, salvia, peperoncino, grano, soia, bucce di pinoli, origano, nero caffè, crusca, nero pigna».

C’è un momento in cui ci si sente particolarmente coinvolti, emozionati? «La parte più emozionante dell’Infiorata è proprio la preparazione dell’evento, che inizia alcune settimane prima con lo “spelluccamento” dei fiori, cioè la separazione dei petali dalle corolle e la loro divisione per colore in cassette che vengono custodite nelle grotte sotterranee del Comune. Il sabato sera i Maestri Infioratori elaborano i disegni a terra che saranno poi riprodotti la domenica mattina. Poi, domenica sera, si svolge il passaggio della processione del Corpus Domini e il lunedì, invece, il rito è tutto dei bambini, che partecipano allo “spallamento” dei tappeti correndo sopra il manto dei fiori».

Daniele Lorenzon

Genzano è soltanto Infiorata? «Genzano è famosa in tutto il mondo per la sua tradizionale Infiorata, ma ci sono altri eventi importanti degni di nota – risponde Lorenzon -. Uno su tutti è la Festa del pane casareccio, che si tiene ogni anno nel mese di settembre, con l’obiettivo di promuovere uno dei prodotti maggiormente rappresentativi del nostro ricco patrimonio produttivo e di qualità, non solo a livello locale ma anche nazionale. Genzano è anche storia, cultura. Penso al nostro Palazzo ducale, Palazzo Sforza Cesarini, polo principale progettato dai Cesarini quale espressione di un nuovo potere civile, monumento tra i più significativi della nostra città, che ha giocato un ruolo fondamentale nella ridefinizione del piano di disegno urbano; e al suo Parco, unico giardino all’inglese nel panorama limitrofo, che offre un paesaggio suggestivo e magico che dal centro storico di Genzano conduce fino alle sponde del Lago di Nemi e che ha una storia molto romantica perché il duca Lorenzo Sforza Cesarini lo dedicò alla sua consorte di origini inglesi, Caroline Shirley. E poi non possiamo non citare le nostre Olmate: viali alberati rettilinei a forma di tridente, che rappresentano per Genzano il principio di distinzione più evidente della sua identità urbana».

Piano di sviluppo turistico per la città emblema del Castelli Romani? «Come Amministrazione puntiamo a ridisegnare la programmazione in materia di economia del turismo rimettendola al centro del nostro operato per valorizzare il settore.  Ciò che rende viva nel tempo una mèta turistica è la capacità di creare e mantenere una visione del futuro comune e condivisa. Per questo ritengo fondamentale che vi sia una strategia di medio-lungo termine con obiettivi chiari. Bisogna dettare le linee guida per lo sviluppo dei siti di interesse e costruire un piano di marketing integrato, con la calendarizzazione coordinata degli eventi e la connessione con le reti di impresa e le associazioni» conclude soddisfatto Daniele Lorenzon, sindaco di Genzano.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

Articolo precedenteFusione, l’energia pulita una realtà del prossimo futuro
Articolo successivoSituazione contabile consolidata dell’Eurozona
Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui