La Germania vuole la prossima presidenza della Commissione

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Handelsblatt: Merkel pronta a rinunciare alla Bce per puntare direttamente a Bruxelles. Tra gli altri candidati Barnier e i tedeschi Altmaier, von der Leyen, Weber e Seehofer

La Cancelliera tedesca auspica che la prossima presidenza della Commissione europea vada alla Germania, pronta ad abbandonare le proprie mire sulla presidenza della Banca centrale europea: è quanto pubblica il quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Entrambi i mandati scadono nel 2019. “La priorità principale per Merkel non è la Bce ma la Commissione”, assicura il quotidiano di Düsseldorf citando fonti riservate del governo di Berlino; la Cancelliera riterrebbe la presidenza della Banca centrale una carica di prestigio, mentre quella delle Commissione avrebbe un’importanza politica assai maggiore.

Vero è che il più autorevole (e probabile, fino a oggi, anche se considerato “falco” ndr) candidato tedesco alla guida della Banca centrale europea, Jens Weidmann, che aveva già dato la propria disponibilita, non è affatto ben visto dai Paesi del Sud dopo i suoi ripetuti attacchi contro la politica monetaria di Mario Draghi, che a suo dire danneggerebbe i risparmiatori tedeschi. La corsa alla successione di Jean-Claude Juncker alla guida della Commissione è in corso da mesi, con il francese Michel Barnier – attuale caponegoziatore dell’Ue per la Brexit – dato tra i favoriti; tra i possibili aspiranti tedeschi, conclude Handelsblatt, vi sarebbero gli attuali ministri delle Finanze e della Difesa, Peter Altmaier e Ursula von der Leyen, due fedelissimi della Cdu di Merkel, il presidente del Ppe Manfred Weber e quello della Csu di Horst Seehofer

Le indiscrezioni dell’Handelsblatt si basano sulle parole di un rappresentante di alto rango del governo che ha dichiarato: «la priorità per Merkel è la presidenza della Commissione Ue, non la Bce». La cancelliera apprezza molto le competenze di Weidmann, che è stato fra l’altro un suo ex collaboratore, ma la figura del banchiere tedesco, per anni vera e propria spina nel fianco alle politiche espansive di Draghi, è invisa ai Paesi del Sud Europa: «in Italia rispondono “lui, mai” ad ogni colloquio», cita il giornale vicino alle imprese, ricordando la netta avversione di Roma. In un momento politicamente complesso come questo trovare il giusto equilibrio è certamente importante. E Hb fa un punto anche sui diversi possibili candidati francesi alla Bce, da Francois Villeroy de Galhau a Benoit Coeure.

«Come jolly Macron avrebbe anche Christine Lagarde», aggiunge. Il ragionamento in cancelleria – anche se ovviamente non vi è alcuna conferma – partirebbe dalla constatazione che, proprio alla luce dell’indipendenza della Bce, nella quale i tedeschi credono, si otterrebbe ben poco conquistando Francoforte. Anche se la guida dell’Eurotower sarebbe a questo punto quasi un diritto: finora (dal 1998) a conquistarla sono stati un olandese, un francese e un italiano. Merkel riterrebbe però che Berlino possa giocare meglio il suo ruolo, in una posizione politica, per la quale fra l’altro può contare su diversi candidati. Del resto proprio la cancelliera ha recentemente sottolineato, scrive ancora Handelblatt, che la Germania debba in futuro pensare l’Europa in modo diverso, ridimensionando la prospettiva economica. «Difficile conciliare questa impostazione» – rileva Hb – «mandando dalla Germania il più alto esponente della politica monetaria dell’eurozona».

 

Giovanni De Negri

Foto © Express (Uk), Ft

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Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

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