Al via il 5 ottobre prossimo la decima edizione di Orticolario a Cernobbio

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Appuntamenti culturali, show floreali, installazioni di arte e design animeranno per tre giorni il parco di Villa Erba, in riva al lago di Como. Un premio speciale per Roy Lancaster

All’insegna del connubio fra giardinaggio, botanica, paesaggio, arte e design si aprirà il 5 ottobre prossimo la decima edizione di Orticolario, la kermesse autunnale dedicata a chi ama il giardino evoluto. Un appuntamento attesissimo dagli amanti del verde, ambientato in uno scenario onirico: il parco di Villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como, che fu dimora di Luchino Visconti.

Quest’anno la parola d’ordine è “Si salvia chi può!”, un divertissement verbale che ha al centro la pianta scelta come emblema di quest’edizione. In realtà, come sanno i botanici, non c’è un’unica salvia, ma tante varietà – circa un migliaio – che hanno colonizzato il mondo, dal Mediterraneo ai prati prealpini, dal Giappone alle praterie americane. Nei tre giorni di manifestazione, dal al 5 al 7 ottobre, Orticolario offrirà la possibilità di compiere un ideale giro del mondo attraverso le molteplici specie del genere Salvia, spaziando dalla Salvia apiana impiegata dagli sciamani americani per scacciare le energie negative alla Splendens che ravviva il giardino o il balcone con i suoi fiori rosso fuoco.

La scorsa edizione ha visto la presenza di 270 espositori, provenienti da 17 regioni italiane e quattro Paesi europei. Vivaisti nazionali e internazionali solleticano il desiderio di originalità degli appassionati: piante insolite, esemplari da collezione, semi e bulbi rari consentono a ciascuno di creare il proprio giardino, uno spazio da plasmare, dove “sperimentare all’infinito”, come diceva Vita Sackville-West, “e questo è il lato divertente”. Già, perché se un italiano su tre si dedica al giardino o all’orto (indagine GfK, 2017) almeno una volta alla settimana, un motivo ci sarà. La gratificazione estetica ed emotiva offerta dal verde è sublime e alla portata di tutti.

A Orticolario, comunque, fin dalla prima edizione la bellezza è di casa: artigianato artistico, unito a installazioni di arte e design, show floreali, incontri e laboratori didattico creativi per bambini arricchiscono l’offerta puramente botanica, rendendo la manifestazione ideata e presieduta da Moritz Mantero anche uno spazio di cultura, di idee e di contemplazione estetica.

Ogni anno, la kermesse di Villa Erba sceglie un tema e per la decima edizione il fil rouge sarà il gioco, che sarà declinato all’interno del concorso internazionale Spazi Creativi per la progettazione e la realizzazione di giardini e installazioni artistiche. I finalisti, le cui opere saranno visibili al pubblico durante i tre giorni di manifestazione, saranno otto, e il vincitore sarà premiato con il vaso-scultura la “Foglia d’Oro del Lago di Como”. Si tratta di spazi verdi innovativi che, “nel rispetto del genius loci regaleranno una differente esperienza di relazione con la natura e gli altri”, come dicono gli organizzatori.

Infine, l’ospite d’onore di questa edizione sarà Roy Lancaster, inglese, vicepresidente della Royal Horticultural Society (Rhs), nonché scrittore e giornalista, al quale nella mattinata di venerdì 5 ottobre verrà attribuito il premio “Per un Giardinaggio Evoluto 2018”. Di lui Moritz Mantero ha dichiarato: «È un vero scopritore, un cercatore di piante che, grazie alle sue ricerche, ha modificato l’aspetto del giardino contemporaneo».

 

 

Maria Tatsos

Foto © Orticolario

 

Info: nei tre giorni del 5, 6 e 7 ottobre, Orticolario apre i battenti alle 9 e chiude alle 19. Il biglietto di ingresso è di 18 euro alle casse, ma può essere acquistato anche online (fino al 30 settembre costa 15 euro). I bambini fino a 14 anni entrano gratuitamente. Sabato e domenica è previsto un battello navetta fra Como e Cernobbio. www.orticolario.it

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Maria Tatsos
Giornalista professionista, è laureata in Scienze Politiche e diplomata in Lingua e Cultura Giapponese presso l'IsiAO di Milano. Attualmente lavora come freelance per vari periodici femminili, collabora con il Museo Popoli e Culture del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) e con il Centro di Cultura Italia-Asia. Tiene corsi di scrittura autobiografica ed è autrice di alcuni libri, che spaziano dai diritti dei consumatori alle religioni asiatiche. È autrice del romanzo storico "La ragazza del Mar Nero" sulla tragedia dei greci del Ponto (2016) e di "Mai più schiavi" (2018), un saggio su Biram Dah Abeid e sulla schiavitù in Mauritania, entrambi editi da Paoline. Nel tempo libero coltiva fiori e colleziona storie di giardini, giardinieri e cacciatori di piante che racconta nel corso "Giardini e dintorni".

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