Giovanni Ferrero realizzatore dell’industria umanistica

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Il padre Michele ha realizzato ad Alba il sogno di Adriano Olivetti, trasformando la città in un’oasi di benessere e armonia sociale. Un fatturato di 10,5 miliardi di euro al 31/08/17

Quando Giovanni Ferrero nasce nel 1964 a Farigliano, piccolo Comune in provincia di Cuneo, Adriano Olivetti è morto da quattro anni. L’erede di una grande Società ancora italiana («Siamo nati come azienda familiare e così intendiamo rimanere» ha dichiarato) respira sin dalla nascita la cultura umanistica imprenditoriale del padre Michele unita a quella di Adriano in quelle terre, in quelle città del Piemonte laborioso e ricco di risorse economiche e intellettuali che lo hanno portato oggi a esser l’uomo più ricco d’Italia – secondo la rivista americana Forbescon un patrimonio di oltre 22 miliardi di dollari e al 39° posto nella classifica mondiale. Il Gruppo Ferrero ha registrato al 31 agosto 2017 un fatturato di 10,5 miliardi di euro.

Ci sono due grandi personaggi che hanno lasciato una forte impronta nelle città di nascita: Adriano Olivetti a Ivrea, Michele Ferrero ad Alba. Industriali che hanno fatto la storia economica, sociale e culturale delle due città, ma soprattutto dell’Italia proiettandola nel mondo. Oggi al posto di Michele (deceduto nel 2015) c’è il figlio Giovanni che ha reso ancor più internazionale il Gruppo Ferrero (è presente in 55 Paesi nel mondo) da quell’osservatorio privilegiato che è Bruxelles, dove si è trasferito perché la moglie Paola è funzionaria nella segreteria della Commissione europea. La vita lavorativa di Giovanni Ferrero però si svolge ad Alba, ma la direttrice dei suoi viaggi è Torino-Bruxelles.

          Giovanni Ferrero (dal sito on line del Gruppo)

La grandezza di due grandi imprenditori italiani dal “volto umano” è stata nell’essere fortemente radicata sul territorio che però non li ha visti procedere insieme perché la Olivetti ha subito un lento e inesorabile declino dopo la morte di Adriano, sino a scomparire. «Michele Ferrero ha realizzato ad Alba il sogno di Adriano Olivetti, trasformando la città in un’oasi di benessere e armonia sociale» ha scritto l’ex ambasciatore Francesco Paolo Fulci, presidente Ferrero Italia e Imprese Sociali Ferrero. Però c’è Giovanni Ferrero, le cui direttive si muovono nel solco delle indicazioni del padre Michele, che soleva ripetere «Siate sempre umani e quando parli con un individuo ricorda: anche lui è importante».

Il Gruppo Ferrero rivolge un’attenzione particolare alla vita dei suoi dipendenti ed ex dipendenti, impegno confermato anche dalle attività della Fondazione Ferrero e del Progetto Imprenditoriale Michele Ferrero attivo in Africa e in Asia. «Le nostre persone e le comunità in cui operiamo sono anch’esse al centro del nostro impegno e al cuore del nostro sistema di condivisione dei valori. Tale sistema si traduce nello sviluppo delle persone che hanno lavorato e continuano a lavorare per Ferrero» scrive il presidente esecutivo Giovanni Ferrero nel Rapporto responsabilità d’impresa.

C’è un aspetto importante che sintetizza l’attività oggi del Gruppo: «Il termine responsabilità sociale d’impresa significa da sempre prendersi cura delle persone e del territorio, ovvero dei dipendenti ed ex dipendenti, dei consumatori, delle famiglie e delle comunità locali in cui opera. Tali principi di responsabilità sociale hanno guidato Ferrero sin dai suoi primi passi settanta anni fa ad Alba, e sono rimasti invariati sino a oggi. Per il Gruppo Ferrero, il bilancio più importante non è mai stato quello depositato ogni anno, bensì quello di responsabilità sociale, che rispecchia il rispetto del Gruppo verso le persone e il pianeta». Siamo nel solco della tradizione olivettiana.

C’è un aspetto che lega ancor più Giovanni ad Adriano: la letteratura, che l’imprenditore di Ivrea divulgava attraverso la casa editrice “Edizioni di Comunità” da lui fondata, mentre Giovanni scrive libri, avendo al suo attivo ben sei romanzi (“Stelle di tenebra”, “Il giardino di Adamo”, “Il camaleonte”, “Campo Paradiso”, “Il canto delle farfalle” e “Il cacciatore di luce”). Come nasce la passione per la letteratura? Il contesto in cui è nato e si è poi sviluppata l’azione di Giovanni Ferrero è quello dello scrittore di Beppe Fenoglio, nato ad Alba nel 1922. E sempre ad Alba nasce e si sviluppa l’attività editoriale delle Edizioni San Paolo per opera di don Giacomo Alberione. Un retroterra fecondo per l’imprenditore e scrittore Giovanni Ferrero.

E per il futuro prossimo? «Il Gruppo Ferrero nutre grandi ambizioni per gli anni che verranno. Tutte improntate al rispetto assoluto delle persone e del pianeta. Il presente Rapporto testimonia il nostro rinnovato sostegno al Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa mondiale in fatto di sostenibilità d’impresa» conclude Giovanni Ferrero.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo. Immagine Giovanni Ferrero dal sito on line del Gruppo Ferrero

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

2 Commenti

  1. Penso che tutto questo sia una cosa bella in mezzo a questo mondo che ti schiaccia se non sei resistente a tantissime provocazioni, pieno di invidia e cattiveria.

  2. Mi complimento con tutto il cuore per la conduzione illuminata della grande Azienda Ferrero. Sono sinceramente ammirata per la fede che si sente circolare come una corrente benefica e per la devozione alla Vergine Maria. Leggere le notizie su questa famiglia mi ha rallegrata e commossa, per cui sono orgogliosa di avere connazionali come Giovanni Ferrero che abbraccio come un figlio. Il mio figlio maggiore è nato come lui nel 1964 e mi pare che abbia le stesse idee. Non vedo l’ora di fargli conoscere la Ferrero, non per l’azienda, di cui è cliente da sempre, ma per come viene condotta dal suo Titolare. Grazie

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