Le novità del governo francese presieduto da Castex

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L’esecutivo non presenta cambiamenti radicali, salvo qualche eccezione, ma tende più a destra

Presentata la nuova squadra di governo francese: dopo Jean Castex a Matignon, le due sorprese sono Gérald Darmanin agli Interni e il ministro di origini italiane Eric Dupont-Moretti alla Giustizia. «Jean Castex è una vera scelta macroniana, in linea con lo spirito di progresso politico promosso dal presidente della Repubblica dal 2017», sottolinea il Palazzo dell’Eliseo, che definisce il profilo del nuovo premier “gollista sociale“.

«Avrà a cuore» – sostiene l’entourage del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, «di riformare lo Stato, di dialogare pacificamente con i territori, di accompagnare, in uno spirito di dialogo, le ricostruzioni». Nella serata di lunedì 6 luglio, il segretario generale dell’Eliseo Alexis Kohler ha presentato una lista di 30 nomi: 16 ministri, 13 vice ministri e un segretario di Stato, il portavoce del governo Gabriel Attal, mentre gli altri segretari di Stato devono ancora essere nominati. La parità è rispettata, con 16 donne e 14 uomini (i nuovi ministri, non presenti nel precedente esecutivo, sono undici). Il nuovo governo non presenta cambiamenti radicali, salvo qualche eccezione.

Dal punto di vista politico l’esecutivo tende a destra e al centro-destra, per sostenere il cambiamento della base elettorale del capo dello Stato d’Oltralpe dal 2017. Tanto più che i membri uscenti – lo stretto collaboratore del capo dello Stato Christophe Castaner, che lascia il ministero degli Interni, il ministro del Lavoro Muriel Pénicaud, il ministro della Giustizia Nicole Belloubet, e il ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume, sostituito da Julien Denormandie – provenivano da sinistra. Inaspettato l’ingresso al ministero della Giustizia dell’avvocato penalista Eric Dupond-Moretti, che recentemente aveva fortemente criticato la Magistratura. Al ministero della Cultura, ha sorpreso l’arrivo dell’exchiraquienne, molto vicina a François Fillon, Roselyne Bachelot, che aveva lasciato la politica nel 2012.

Centrale e molto in vista la promozione di Gérald Darmanin (ex protetto di Xavier Bertrand e poi Nicolas Sarkozy) che poco tempo fa aveva dichiarato “Voglio intervenire”, e ora è promosso al posto di ministro dell’Interno. Una posizione ultra sensibile in un clima di malcontento tra le fila delle forze dell’ordine, e ancor più in prospettiva delle elezioni presidenziali del 2022, quando la sicurezza sarà una questione cruciale. «Il ristabilimento di un ordine repubblicano giusto» è infatti una delle priorità di Emmanuel Macron. Per la transizione ecologica, dopo i risultati delle ultime elezioni municipali, il presidente francese ha scelto la deputata LREM (“La République En Marche”, il partito di Macron) Barbara Pompili, finora presidente della Commissione per lo sviluppo sostenibile, ex-EELV (Europe Ecologie-Les Verts, il partito ambientalista) e segretario di Stato per la Biodiversità al termine del mandato quinquennale di François Hollande. Emmanuel Macron, che ha riconosciuto il suo fallimento finora in materia di pari opportunità, ha scelto come nuovo ministro delle Pari opportunità, della parità di genere e della diversità, Elisabeth Moreno, originaria di Capo Verde e direttrice di una multinazionale.

 

Rossella Vezzosi

Foto © Corriere del Ticino, Politico Eu

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