Merkel: «Per superare la crisi serve la democrazia europea»

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Von der Leyen, le raccomandazioni semestrali diventino vincolanti. Conte: «ho fiducia nella responsabilità e nel coraggio della cancelliera»

«Il mio primo viaggio all’estero dopo la pandemia mi ha portato consapevolmente e con convinzione qui da voi, al cuore della democrazia europea. Per superare la crisi serve il Parlamento europeo. Ci attendono compiti enormi che richiedono enormi energie, proprio a cominciare dal confronto parlamentare, dalla mediazione politica e da convinzioni culturali nelle diverse regioni». La cancelliera Angela Merkel ha presentato all’Eurocamera le linee guida del semestre tedesco di presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Già nell’incontro (foto di apertura) a Bruxelles – dove ancora si tiene la plenaria del Parlamento, anzichè a Strasburgo, a causa del Covid-19 – tra i presidenti delle istituzioni Ue Ursula von der Leyen (Commissione), Charles Michel (Consiglio), David Sassoli (Parlamento) con la semestrale presidente del Consiglio Ue, si è concordato che «raggiungere rapidamente un accordo su un pacchetto europeo ambizioso per la ripresa è la più alta priorità dell’Ue per le prossime settimane». Un accordo richiederà «un forte coordinamento tra le istituzioni Ue, in ogni passaggio del processo, come pure una rapida ratifica degli elementi chiave, secondo le disposizioni costituzionali di ogni Stato membro». I presidenti hanno anche sottolineato che èessenzialeche i capi di Stato e di governo raggiungano un accordo nel Consiglio europeo del 17-18 luglio, per consentire che inizino i negoziati interistituzionali.

Nel suo intervento all’Europarlamento la cancelliera ha illustrato i cinque temi: «particolarmente importanti in questo tempo: i nostri diritti fondamentali, la coesione, la protezione del clima, la digitalizzazione e la responsabilità dell’Europa nel mondo. Perché dobbiamo cambiare l’Europa in modo sostenibile se vogliamo proteggere e preservare l’Europa in modo che sia anche in grado di assumere il proprio ruolo in modo sovrano e responsabile in un ordine globale in rapido cambiamento». Un discorso da leader tranquilla e fortemente europeista, cosciente della propria forza e della propria capacità di unire, rispettosa, come sempre, delle regole della democrazia europea, capace di assumersi la responsabilità di guidare l’Ue in uno dei momenti più gravi della sua storia, e di operare nel migliore dei modi per arrivare a una risposta comune e solidale alla crisi, uscendone più forte.

Ricordando gli oltre 100mila morti dell’Europa ha esortato a «non dimenticare, mentre si compiono tutti gli sforzi per ricominciare, mentre ci si impegna per la ripresa economica, il lutto per i morti, il dolore per gli addii che sono stati resi impossibili». Poi ha citato il crollo dell’economia, il disastro occupazionale, le imposizioni per limitare i contagi: «Per me, che ho vissuto 35 anni della mia vita in un sistema di mancanza di libertà, limitare questi diritti durante la pandemia è stata una decisione estremamente difficile da prendere». E ora bisogna trovare, possibilmente entro l’estate, l’accordo fra i governi sulNext Generation EU“, il “Recovery Planda 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione, e insieme anche l’accordo sul bilancio pluriennale comunitario 2021-2027 da 1.100 miliardi di euro. In una parola: salvare l’Europa e proiettarla nel futuro.

Secondo la Merkel «l’Europa è materia viva, che possiamo formare e determinare: non senza, ma solo con l’Europa possiamo garantire le nostre libertà. Con la coesione sociale e il sostegno reciproco». La cancelliera ha perfino ricordato il fallimento dei referendum sulla costituzione europea che tennero banco durante l’ultima presidenza tedesca dell’Ue, la crisi finanziaria e quella dei profughi per dire che «le crisi più dure ci hanno aiutato a conoscere e capire meglio le necessità degli altri».  Ha precisato che «la dignità umana, le libertà, l’integrità, la protezione dalle discriminazioni e abusi, le pari opportunità: tutto questo è il codice etico per l’Europa e vale per tutti». E ha concluso che «le bugie, la disinformazione non ci aiutano a lottare contro la pandemia. Neanche l’incitamento all’odio. Il populismo basato sulla negazione dei fatti arriverà ad un punto morto».

Le parole del giorno 8 riecheggiavano ieri, quando la Merkel ha chiarito come, i Paesi europei, devono seguire un coraggioso percorso di riforme per uscire più forti dalla crisi del coronavirus, sostenendo che gli «aiuti che non sono collegati a riforme rivolte al futuro non servono». Parlando alla stampa a Berlino prima di un incontro con il primo ministro olandese, Mark Rutte, leader dei cosiddetti “Frugali“, Merkel ha sottolineato che Germania e Olanda hanno l’obiettivo ambizioso di rendere più forte l’Unione europea. I due Paesi hanno «una cosa in comune: vogliamo rafforzare l’Europa. Questo rispecchia il motto della presidenza tedesca». Dopo il suo intervento al Parlamento, era intervenuta per ribadirlo anche la presidente della Commissione europea, citando un dettaglio importante: «È giusto collegare gli aiuti di Next Generation Eu alle raccomandazioni per i Paesi nel quadro del “semestre” europeo di governance economica». Quindi, in sostanza, insistendo sull’idea, fortemente appoggiata anche da Berlino, che le raccomandazioni semestrali diventino vincolanti.

«Io ho fiducia nella responsabilità e nel coraggio della cancelliera Merkel: so che lei vive molto la dimensione politica di questo negoziato, comprende che questo è un appuntamento con la storia. A questo appuntamento il Parlamento europeo ha saputo rispondere così come la Commissione europea e la Bce. Adesso è il turno del Consiglio europeo: non dobbiamo raggiungere un compromesso tra 27 Paesi ma assumere con coraggio e determinazione una decisione politica». Lo ha dichiarato il premier italiano Giuseppe Conte in un’intervista al canale spagnolo La Sexta. Reduce da un tour diplomatico tra Lisbona e Madrid, preludio ad un faccia a faccia ben più difficile in Olanda ( a L’Aja, venerdì sera, ndr), che si concluderà lunedì con la stessa Merkel, il presidente del Consiglio in un’altra al canale spagnolo Nius ha sottolineato come la rapidità del Recovery Fund è una chiave per dare una risposta adeguata. «Se noi lasciamo che si distrugga il mercato unico, i danni ci saranno anche per l’Olanda».

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Ginevra Larosa

Foto © Shelton Herald, Zazoom, EurActive, Bta

Video © Eurocomunicazione

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