L’evento mediatico più atteso dopo il periodo Covid si rivela una strada in salita fatta di incontri
Dopo giorni di trattative, incontri bilaterali e multilaterali, provocazioni, accesi dibattiti, la strada che dovrebbe portare alla sigla di un accordo al Consiglio europeo di Bruxelles sembrerebbe ancora lontana.
A complicare la situazione sono i Frugali che, non cedendo di un passo sulle proprie idee, hanno messo sul tavolo delle trattative una proposta avanzata dalla Finlandia di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con un pari ammontare di prestiti. Chiedendo inoltre un rebate di 25 miliardi l’equivalente della dotazione del Green deal.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aveva proposto 400 miliardi di aiuti a fondo perduto, una soluzione sulla governance, dei rebate cospicui e compensazioni per l’agricoltura all’Austria e parametri di allocazione dinamici (70%-30%), oltre a una soluzione per lo stato di diritto.
Non sono mancati toni forti come quelli del premier italiano Giuseppe Conte rivolto all’olandese Mark Rutte: «(…)tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea».
Ognuno ha voluto portare le proprie istanze le proprie necessità più o meno a discapito degli altri con l’aggravante per l’Italia di essere guardata con sospetto viste purtroppo le non esaltanti performance economiche, ultimi o fra i peggiori in ogni classifica al riguardo e ora con il Coronavirus la situazione si è drammaticamente aggravata, portando il Belpaese sulla soglia di criticità con un futuro fosco e disastroso, non solo dal punto di vista economico.
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Nazioni con in testa sempre e comunque le politiche di austerity, rischiando di stritolare gli altri Paesi in difficoltà – per colpe non loro, nel caso del Covid-19 – senza pensare che in questo modo rischiano di tagliare il ramo su cui tutta l’Europa e, dunque anche loro, sono appoggiati con tutte le conseguenza che questo potrà comportare a breve con tale mentalità. Molto chiaro è stato in questo contesto l’intervento del premier italiano, che ha ribadito tra l’altro come: «Siamo tutti vincitori o siamo tutti sconfitti. Siamo tutti sulla stessa barca, non stiamo aiutando l’Italia ma consentendo a tutti di riparare i danni della pandemia: le economie sono integrate».
Punto stampa del premier, @GiuseppeConteIT, al termine della prima giornata del Consiglio europeo straordinario#GiuseppeConte #Bruxelles #ConsiglioEuropeo #Europa #European #EuropeanCouncil @PE_Italia @CorazzaEP @europainitalia @AParentiEU @coe_ita https://t.co/hBxIQAcGMX
— Eurocomunicazione (@Euro_comunica) July 17, 2020
Gianfranco Cannarozzo
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