Tradizionalmente la giornata è associata al fenomeno delle stelle cadenti, ma ad Amaseno si ripete il miracolo
Il 10 agosto la notte di San Lorenzo, è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti, evocative dei carboni ardenti su cui il santo sarebbe stato martirizzato. In effetti in questi giorni la Terra è attraversata da uno sciame meteorico delle Perseidi e l’atmosfera è attraversata da piccole meteore più del normale. Non molti però sono a conoscenza che ad Amaseno, in provincia di Frosinone, proprio il 10 agosto il sangue di San Lorenzo Martire contenuto in una ampolla, custodita nella collegiata di S.Maria, il giorno in cui fu martirizzato, come avviene per quello di San Gennaro a Napoli, prodigiosamente si scioglie. Quest’anno lo scioglimento del sangue è avvenuto in anticipo tra la sera del 9 e le prime ore del 10.
Il parroco durante la novena di San Lorenzo ha aperto il reliquario per mostrare il sangue ai fedeli che hanno ammirato il prodigio. La stessa cosa era avvenuta nel 2014. La reliquia consiste in una massa sanguigna mista a grasso a ceneri e un brano di pelle di circa 50 gr. che miracolosamente il giorno del suo martirio assume un colore rosso vivo. Sono stati fatti ripetuti esami durante la fase di liquefazione dal Dott. Clinio Silvestri: «la massa sanguigna, prima nerastra, comincia a sciogliersi e a prendere l’aspetto di sangue naturale e carico di corpuscoli rossi, come se fosse stato estratto da una arteria e superiormente a quella di un liquido siero sanguigno trasparente».
Ci sono più documenti che citano la reliquia di San Lorenzo sin dal IV secolo d.C. Si sa che era originario della Spagna precisamente di Osca in Aragona alle falde dei Pirenei ove nacque nel 225 d.C. Ancora giovane fu inviato a Saragozza e fu qui che conobbe il futuro Papa Sisto II. Iniziò una grande amicizia e stima reciproche poi ambedue lasciarono la Spagna e vennero a Roma. Il 30 agosto 257 Sisto II fu eletto vescovo di Roma e a Lorenzo affidò il compito delle attività caritative della diocesi di Roma di cui beneficiavano oltre 1.500 persone fra poveri e vedove.
All’inizio del 258 l’imperatore Valeriano emanò un editto secondo cui vescovi presbiteri e diaconi dovevano essere messi a morte. Sisto II fu sorpreso mentre celebrava l’eucarestia nelle catacombe di Pretestato e fu decapitato il 6 agosto con quattro suoi diaconi. Il 10 agosto fu la volta di Lorenzo che aveva 33 anni. Si dice che fu bruciato con graticola messa sul fuoco. Il sangue e il grasso sarebbe stato raccolto in una ampolla da un milite romano originario di Amaseno e portato poi nel suo paese. L’ampolla che lo contiene è lesionata nella parte superiore e per questo non è più portata in processione, peraltro è tappata con un po’ di ovatta. L’ossigeno vi entra ma il sangue dopo tanti secoli prodigiosamente non si è mai polverizzato.
Giancarlo Cocco
Foto © Cultura & Culture, Comune di Amaseno, Amasenonline