85a riunione plenaria del Gruppo di Stati contro la corruzione: adottato il rapporto su San Marino

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Temi: “Prevenzione della corruzione nei confronti dei parlamentari” e “prevenzione della corruzione nei confronti dei giudici”

Adottato in seconda lettura il rapporto su San Marino, relativo al quarto ciclo di valutazione, dall’organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa (Greco). Pubblicato il 29 settembre 2020, raccomanda di modificare la composizione del Consiglio giudiziario per limitare l’influenza politica. Chiede inoltre una rivalutazione del carico di lavoro, delle procedure interne e delle risorse del tribunale per migliorarne e semplificarne il funzionamento. Occorre inoltre rafforzare la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni pubbliche sull’attività giudiziaria.

Si può fare di più anche per quanto riguarda la responsabilità giudiziaria, sviluppando un approccio globale all’integrità giudiziaria e una migliore regolamentazione dell’azione disciplinare per migliorarne l’obiettività, la proporzionalità e l’efficacia. Il Greco ha anche chiesto di garantire la coerenza, l’obiettività, la trasparenza e l’equità dell’assegnazione dei casi, anche rafforzando i criteri di assegnazione. Il rapporto esamina anche i meccanismi di prevenzione della corruzione nel Consiglio Grande e Generale e raccomanda l’adozione di un codice di condotta per i parlamentari, nonché l’introduzione di un sistema di dichiarazione pubblica di beni e interessi. L’attuazione delle 14 raccomandazioni rivolte a San Marino sarà valutata dal Greco attraverso la propria procedura di compliance, nel secondo semestre del 2022. San Marino è una repubblica parlamentare. Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento unicamerale, il Consiglio Grande e Generale, composto da 60 membri eletti con voto popolare per un periodo di cinque anni. Più in particolare, i membri del Parlamento sono eletti con un sistema proporzionale a doppio turno con una circoscrizione nazionale, con tre voti preferenziali.

Nel quarto ciclo di valutazione per la prevenzione della corruzione nei confronti di membri del parlamento, giudici e pubblici ministeri, avviato il 1° gennaio 2012 i temi affrontati sono: Principi etici e regole di condotta; Conflitto d’interesse; Divieto o limitazione di determinate attività; Dichiarazione di attività, reddito, passività e interessi; Applicazione delle norme in materia di conflitti di interesse; Consapevolezza. Per la preparazione del presente rapporto, il Greco ha utilizzato le risposte al Questionario di Valutazione (GrecoEval4Rep(2019)3) fornite da San Marino, nonché altri dati disponibili da fonti di pubblico accesso.

L’organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa che ha sede a Strasburgo è un organismo creato nel 1999 dal Consiglio d’Europa, al quale sono ammessi anche Stati che non ne fanno parte, tra cui segnatamente gli Stati Uniti che in qualità di Stato osservatore ha firmato l’accordo parziale nel Gruppo di Stati contro la corruzione il 20 Settembre 2000 e la Convenzione penale sulla corruzione. Attualmente è composto da 49 Stati membri (i 47 del Consiglio d’Europa più Bielorussia e Usa). Il lavoro che svolgono è incentrato sull’utilizzo delle dinamiche delle competenze collettive e della pressione dei pari per realizzare azioni da parte dei singoli governi che costruiranno barriere durevoli contro la corruzione e assicureranno alla giustizia coloro che abusano della loro posizione per guadagno personale a scapito della società nel suo insieme. Il meccanismo di controllo si fonda sulla reciproca valutazione e sulla pressione fra pari tra i vari Stati partecipanti. Si identificano le lacune nella politica di lotta alla corruzione del Paese valutato e si stimolano gli Stati a realizzare riforme legislative, istituzionali e anche di prassi che meglio aderiscano al dettato e allo spirito della Convenzione.

L’Italia ha aderito al Greco il 30 giugno 2007, cioè dopo la chiusura sia del First che del Second Evaluation Round. Il Belpaese è stato sottoposto congiuntamente ai primi due cicli di valutazione soltanto al momento della sua adesione, ai quali è seguito l’Evaluation Report on Italy. In questo rapporto sono state formulate ventidue raccomandazioni: il giudizio sulla loro attuazione è contenuto nel Compliance Report on Italy, del 27 maggio 2011. Gli Stati che, nell’ambito del meccanismo di controllo reciproco, si sono occupati di valutare la situazione italiana sono la Svizzera e l’Ucraina. Il 23 marzo 2012 sono poi stati adottati l’Evaluation Report on Italy: Incriminations e l’Evaluation Report on Italy: Transparency of Party Funding, primi rapporti del terzo ciclo di valutazione riguardanti l’Italia, entrambi contenenti delle raccomandazioni rivolte allo Stivale. I Paesi che per quest’ultimo ambito di controllo reciproco, si sono occupati di valutare la situazione italiana sono l’Australia e la Germania. Gli esperti hanno visitato Milano e Roma dal 5 all’8 luglio 2011, incontrando rappresentanti del settore pubblico e di quello privato.

I membri del Greco bureau a partire da giovedì 5 dicembre 2019 sono: Marin Mrcela (Croazia), presidente e Monika Olsson (Svezia), vicepresidente; Panagiota Vatikalou (Grecia), Aslan Yusufov (Russia), Vita Habjan Barboric (Slovenia), Ernst Gnagi (Svizzera) e David Meyer (Regno Unito).

 

Ginevra Larosa

Foto © Consiglio d’Europa

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