Si complicano le relazioni fra Francia e Turchia

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I rapporti già tesi fra i due Stati Nato si sono aggravati negli ultimi giorni

Quando, due settimane fa, il governo francese aveva presentato un disegno di legge sulseparatismo islamico“, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si era espresso definendo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, e la necessità di “strutturare l’Islam” in Francia, «provocatorie».

Negli ultimi due giorni il presidente turco Erdogan in un discorso televisivo, ha messo in dubbio «l’equilibrio mentale» del presidente francese Macron. Domenica 25 ottobre, Jean-Yves Le Drian, il ministro degli Esteri francese, ha risposto richiamandoper consultazionedalla Turchia l’ambasciatore, un atto diplomatico raro e una novità nella storia delle relazioni franco-turche. L’ultimo richiamo di un ambasciatore francese risale al febbraio 2019, quando Parigi si opponeva all’incontro tra Luigi Di Maio, allora vice primo ministro italiano, e i gilets jaunes.

Jean-Yves Le Drian ha denunciato i «comportamenti inaccettabili, soprattutto da parte di un Paese alleato». In un comunicato ha sottolineato come «in assenza di qualsiasi segno ufficiale di condanna o di solidarietà da parte delle autorità turche dopo l’attacco terroristico di Conflans-Sainte-Honorine, negli ultimi giorni c’è stata una propaganda odiosa e calunniosa contro la Francia». La mancanza di solidarietà è avvenuta anche da parte di altri Paesi dopo l’assassinio dell’insegnante di storia e geografia Samuel Paty, all’uscita della scuola dove insegnava nella regione parigina, che era stato preso di mira da un russo ceceno radicalizzato per aver mostrato le vignette di Charlie Hebdo su Maometto in classe, durante una lezione sulla libertà di espressione.

L’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha  invitato «la Turchia a fermare questa pericolosa spirale di scontri». L’Unione europea è solidale con la Francia. Il commento del presidente turco era già stato giudicato “inaccettabile” dal Palazzo dell’Eliseo: «L’eccesso e la maleducazione non sono un metodo. (…) Chiediamo che Erdogan cambi il corso della sua politica perché è pericolosa da tutti i punti di vista. Non entriamo in polemiche inutili e non accettiamo insulti».

La presidenza francese ha anche preso atto delle «dichiarazioni molto offensive [di Recep Tayyip Erdogan, ndr] degli ultimi giorni, in particolare sulla richiesta di boicottaggio dei prodotti francesi», in un momento in cui tali richieste si moltiplicano in Medio Oriente. Sono attualmente molte le questioni tra Parigi e Ankara: le tensioni nel Mediterraneo con la Grecia, il conflitto in Libia,  le violenze nel Nagorno-Karabakh (dove la Turchia sostiene l’Azerbaigian contro l’Armenia, appoggiata storicamente dai francesi).
La Francia chiede ancora una volta che la Turchia ponga fine alle sue “avventure nel Mediterraneo “, così come denuncia il comportamento di Ankara nel Nagorno-Karabakh. «Sono state fatte delle richieste. Erdogan ha due mesi per rispondere. Le misure dovranno essere prese alla fine di quest’anno», ha dichiarato l’Eliseo.

 

Rossella Vezzosi

Foto © TRT World, Elysee, Cadena SER

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