Quasi mezzo milione di poveri non possono acquistare medicinali

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Ogni mese le persone per le cure spendono 28,18 euro, mentre coloro che versano in indigenza solo 6,38 euro

Nel 2020 434.000 persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano estremo bisogno, per ragioni economiche. È quanto emerge dall’8° rapportoDonare per curareedito da OpSan (Osservatorio sulla Povertà Sanitaria) organo di ricerca di Banco Farmaceutico, grazie al sostegno di Ibsa Farmaceutici e Aboca.

Dati del rapporto

Dal rapporto emerge che, mentre le persone non povere hanno una capacità di spesa pro-capite mensile di 65 euro per cure mediche, quelle povere possono spendere solo 10 euro. Ogni mese le prime per i medicinali utilizzano 28,18 euro, mentre coloro che versano in indigenza solo 6,38 euro.

Difficoltà per le famiglie

Le difficoltà non riguardano solo gli indigenti perché, dice il rapporto, quasi 8 milioni di persone non povere (pari a 3 milioni e mezzo di famiglie) nel corso del 2019 hanno dovuto limitare la spesa per visite mediche e accertamenti periodici. Tale situazione è più grave per le persone povere, che sono costrette a spendere il 63% del loro già misero budget sanitario per acquistare farmaci da banco. Destinando, così, solo 3,77 euro alle altre cure necessarie di cui fanno parte anche quelle a scopo preventivo. Le persone non povere destinano invece 36,82 euro a questo obiettivo.

Coronavirus ha aggravato la situazione

La crisi economica, le restrizioni, e il diffondersi della pandemia, hanno peggiorato le condizioni della popolazione più fragile. Un ente assistenziale su due, che aiutava gli indigenti fornendo loro medicinali e assistenza sanitaria, ha dovuto limitare la propria azione sospendendo il servizio. Il 5,9% degli enti ha chiuso i battenti e non ha più ripreso l’attività. Su un campione di 892 che si prendevano cura di 312.000 indigenti è stato registrato un calo di oltre 173.000 assistiti pari al 55% del totale. Si tratta di persone che hanno chiesto assistenza ma questo era chiuso o aveva ridotto i propri servizi per la pandemia.

Persone impaurite dal Covid-19

Moltissime persone, impaurite dal Coronavirus, hanno rinunciato a farsi curare. Si stima che almeno un povero su due non abbia potuto curarsi attraverso gli enti, rimanendo deprivato della necessaria protezione sociale.

Gli enti assistenziali lanciano un appello al governo

Di fronte a questa situazione drammatica, gli enti assistenziali rimasti aperti, lanciano un grido di allarme affinché le istituzioni comprendano a fondo il ruolo del Terzo Settore nel nostro Paese.

«Ora come non mai in questo nostro Belpaese impoverito dalla pandemia» – ha detto Sergio Palmiotti presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – «questa rete di solidarietà ha bisogno di aiuto e non può essere ignorata o lasciata sola specie dal Servizio Sanitario Nazionale».

 

Giancarlo Cocco

Foto © Blog Beppe Grillo, Foglio di vita, Dlci, Fondo Asim

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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