EU-Africa Business Summit 2021, cooperare per la transizione verde e digitale

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European Business Summit 2021

In attesa dell’incontro di febbraio tra Unione europea e africana, esponenti di spicco di imprenditoria e politica si sono riuniti a Marrakech per progettare un futuro comune tra i due continenti

Le sfide poste da temi come salute, ambiente, tecnologia, stanno modellando un futuro comune per Europa e Africa. In attesa dell’incontro di febbraio tra Unione europea e Unione africana, Marrakech ha ospitato il 28 e 29 novembre l’EU-Africa Business Summit. Svoltosi in forma ibrida tra presenza e online, l’evento ha riunito leader politici, economici, eperti di vari settori, per promuovere crescita, dialogo, interazione tra continenti.

European Business Summit 2021L’Ue è il principale partner commerciale dell’Africa. L’Area di Libero Scambio (AfCFTA) ha mobilitato 72.5 milioni di euro nel 2020. Mentre gli investimenti diretti europei (FDI) sono stati pari a 222 miliardi, il 32% del volume di affari africano. Ma affinché il futuro sia prospero, bisogna fissare obiettivi comuni, in ottica di correttezza e sostenibilità.

Accelerare la transizione

«Dobbiamo facilitare una rinnovata alleanza tra Europa e Africa», esordisce Arnaud Thysen, direttore generale dello European Business Summit, nell’apertura dei lavori. «Bisogna sbloccare nuove opportunità, stimolare l’interazione tra pubblico e privato». Le priorità sono «trasformare la relazione in azione, accelerare la transizione verde e digitale» e, nel contesto pandemico, migliorare la capacità di produrre vaccini.

Centralità dell’agricoltura

EU-Africa Business Summit 2021L’agricoltura è la prima occupazione nel continente africano. Secondo i dati FAO impiega circa il 60% della forza lavoro e contribuisce al 23% del PIL. La sfida è stare al passo con l’aumento della popolazione, ma si stima ci siano oltre 400 milioni di ettari di terreno coltivabile inutilizzati.

Il 2022 sarà l’anno internazionale della nutrizione. «Abbiamo una folta agenda», riporta Phil Hogan, ex commissario Ue per l’Agricoltura. «Ora bisogna mettere in campo nuove partnership con il settore privato, gli impegni tra Governi non bastano più. Dovremo trasferire competenze e buoni esempi, fissando obiettivi per i coltivatori locali, garantendogli un sostegno economico e incentivandoli ad andare nella giusta direzione».

Sviluppo sostenibile

Un’agricoltura competitiva a livello globale porterà l’Africa a beneficiare delle sue risorse naturali, sfruttando appieno il potenziale e dando opportunità alle nuove generazioni. Un grave problema è, infatti, ancora il grande spreco, circa «il 15% della produzione», riporta Godfrey Bahiigwa, direttore del dipartimento agricolo della Commissione dell’Unione africana.

EU-Africa Business Summit 2021Altra grave criticità è l’erosione del suolo. Se nella media mondiale l’agricoltura impiega l’86% delle riserve d’acqua, in Africa si sfiora il 100%. Ne deriva una degradazione del terreno pari a circa il 60% del totale. «I problemi vanno affrontati in maniera olistica», afferma Daniel Nahon, professore all’Università di Aix-Marseille. «La soluzione passa per innovazione, uso di energie rinnovabili, protezione delle foreste. Il suolo praticamente non è rinnovabile: il processo di recupero è molto lento. Al contrario, si consuma molto rapidamente».

La deforestazione attraverso incendi, effettuata per ottenere più spazi coltivabili, immette nell’atmosfera nitrogeno e Co2, «che arrivano a modificare il ciclo dei monsoni» prosegue Nahon. «Nel 2030 l’Africa sarà il continente con maggiori emissioni di carbonio, per cui è obbligatorio modificare i modelli attuali».

Transizione green ed economia circolare

EU-Africa Business Summit 2021La cooperazione vuole massimizzare i benefici della transizione green e dell’economia circolare, assicurando uno sviluppo in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU e dell’Agenda africana 2063. In particolare è il settore energetico a dover affrontare significativi cambiamenti, volti alla decarbonizzazione e all’uso di fonti alternative e rinnovabili.

Purtroppo il dislivello continentale è forte. «Alcuni Paesi hanno investito 17 volte più di quelli più poveri», riporta Steven Stone, vicedirettore della divisione economica del Programma Ambientale ONU (UNEP). Nigeria e Congo sono esempi più virtuosi, con investimenti importanti nell’energia solare e nella microfinanza, che hanno fruttato 250 mila posti di lavoro. «Ma per far tornare un continente in carreggiata servono almeno 6 trilioni annui di investimenti».

Trasporto

Investitori e istituzioni puntano molto sul salto africano verso i veicoli elettrici, pur con un’attenzione alle esigenze specifiche delle diverse aree. L’evoluzione tecnologica dovrà essere costante nel tempo, ma sarà probabilmente variegata tra pubblico e privato, città e zone rurali. Si dovrà comunque arrivare all’eliminazione dei vecchi veicoli a combustione interna e delle emissioni.

«Le risorse per la produzione di elettrico ci sono», spiega Chiza Charles Chiumya, commissario dell’Unione africana. «Rame, manganese, cobalto, grafite, litio per le batterie», con una classe media in crescita anche il mercato dell’elettrico potrà andare di pari passo. «Ma servono politiche adeguate che guidino la transizione, che non può essere rapida ma graduale».

Trasformazione digitale

EU-Africa Business Summit 2021La connettività internet rimane una sfida per accelerare il processo di digitalizzazione. «Il telefono non è più un lusso, ma una necessità», spiega Linda Munyengeterwa, direttrice regionale Medio Oriente e Africa per IFC. «Salute, servizi bancari, tutto viene gestito così. Bisogna sfruttare le infrastrutture per offrire fibra a prezzi accessibili».

Una migliore rete potrà intensificare il commercio interno, promuovere la nascita di start up e dell’imprenditoria femminile. Ma resta ancora alta la percentuale di chi non ha accesso a internet, con differenze tra aree urbane e rurali, ma anche tra uomini e donne.

Non lasciare indietro sui vaccini

A far discutere è il tema di stringente attualità dei vaccini. Ma mentre l’Europa ci si prepara alla terza dose, in Africa solo meno del 7% ha completato il ciclo vaccinale. «Inaccettabile», commenta Chrysoula Zacharopoulou, parlamentare europea. «Non c’è prosperità senza salute», prosegue, «non possiamo permettere che la pandemia divida i due continenti».

L’Ue è stata in prima linea nel contrasto ai contagi, ma il programma solidale COVAX è basato sulle donazioni. Allo stesso tempo però, è necessario lavorare affinché l’Africa sia in grado di produrre vaccini sul posto. «Serve un sistema strutturale e di capitale umano», aggiunge Maria Shaw-Barragan, europarlamentare. Senegal e Ruanda sono state mobilitate, ma per far partire una campagna diffusa nel 2022 bisognerà intervenire con «cooperazione multilaterale e aiuti dal settore privato. Serve creare un ecosistema che attragga investimenti».

Speranze per il futuro

EU-Africa Business Summit 2021Oltre a salute e sostenibilità ambientale, per la crescita non si può prescindere dalla stabilità socio-economica. I problemi strutturali ci sono e sono ben noti, corruzione, riciclaggio di denaro, terrorismo e altri. L’Unione europea  vuole farsi promotrice di un’agenda che operi per il dialogo, una buona governance trasparente, il contrasto all’illegalità. «Bisogna integrare la cornice normativa con la sicurezza», dichiara Didier Reynders, commissario Ue. «Serve un approccio che risponda meglio alle sfide, responsabilmente e secondo standard ambientali e lavorativi».

Il potenziale del continente è ampio, dimostrato da indicatori come il progresso tecnologico e la crescita degli investimenti internazionali. «L’Africa deve prendere il futuro nelle proprie mani», auspica Ivor Ichikovitz, presidente della fondazione della famiglia Ichikovitz. «Le popolazioni non possono più affidarsi solo ai Governi». Per Ichikovitz «la prossima generazione sarà più libera dalle influenze del colonialismo. Conserverà le risorse naturali, cultura e tradizione. Vero che conosciamo i tanti lati negativi, ma nei giovani c’è anche molta speranza».

 

Raisa Ambros

Foto © EU-Africa Business Summit; Morocco World News; thesouthernafricantimes.com; heraldngr.com; The guardian; The conversation; Meteoweb

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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