Aldo Moro, una morte indelebile per il nostro Paese

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Aldo Moro

9 maggio, una data che lega Moro, Impastato e l’Europa. Tanti gli interrogativi e i dubbi sui due omicidi

Gli anni ’70  e in particolar modo il 1978 hanno segnato in maniera indelebile il nostro Paese consegnando agli annali della storia uno spaccato marcato da violenze, scandali e tragedie. Tra cui la morte di Aldo Moro.

Dal libroLa carriera di un presidente” della giornalista Camilla Cederna viene fuori uno scandalo di palazzo che rovinerà indelebilmente la carriera dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone, tanto che si dimetterà a pochi mesi dalla fine del mandato.

In Vaticano si susseguono tre Papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II il primo polacco nella storia della Chiesa.

Andreotti riesce a far entrare l’Italia nel Sistema monetario europeo (Sme). È il momento della “ripresina”: la lenta ripresa economica del Paese.

Ma anche l’anno in cui la strategia del terrore e le organizzazioni criminali faranno piangere numerose famiglie. In via Michelangelo Caetani a Roma, nel bagagliaio di una Renault 4 rossa viene ritrovato il corpo senza vita dell’allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

Aldo Moro

Nato a Maglie, Puglia, il 23 settembre del 1916 dopo gli studi classici frequenta la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bari laureandosi a pieni voti. In quel periodo oltre a svolgere il ruolo di assistenze, con l’obiettivo di diventare un giorno ordinario, entrò a far parte della Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) diventandone presidente.

Il Secondo conflitto mondiale

Allo scoppio della guerra, si incontra clandestinamente con alcuni esponenti del Fuci, come Amintore Fanfani, membri dell’ex Partito popolare italiano come Alcide De Gasperi, Attilio Piccioni, Giovanni Gronchi e Giulio Andreotti di Azione Cattolica. 

In uno di questi incontri ultimano e approvano il documento considerato del partito: “Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana” e Moro ne diventa vicepresidente.

Carriera politica

Dopo l’elezione alla vicepresidenza della DC e l’elezione a deputato parlamentare nel 1948, inizia a ricoprire diversi incarichi politici come sottosegretario di gabinetto agli Esteri per De Gasperi, presidente del gruppo parlamentare democristiano alla Camera, ministro di Grazia e Giustizia nel Governo Segni e ministro dell’Istruzione.

Si deve a lui l’introduzione nelle scuole dello studio dell’educazione civica. E la creazione del noto programmaNon è mai troppo tardi” condotto dal maestro Amberto Manzi, volto ad agevolare l’alfabetizzazione.

Eletto presidente del Consiglio a 47 anni fu il più giovane a ricoprire tale ruolo, almeno fino ad allora. 

Il rapimento 

Mentre Andreotti si apprestava a presentare il nuovo Governo, un gruppo di terroristi aprì il fuoco sulla macchina in cui viaggiava il presidente Moro, uccidendo gli uomini della scorta. Era il 16 marzo del 1978 e quei criminali erano membri delle Brigate Rosse. 

Brigate Rosse

Aldo MoroFondate dopo la strage di Piazza Fontana da Renato Curcio, Margherita Cagol del movimento studentesco di Trento di formazione cattolica, da Alberto Franceschini e Prospero Gallinari della Federazione giovanile comunista di Reggio Emilia e da Mario Moretti, tecnico e sindacalista Cisl alla Sit-Siemens, erano un gruppo terroristico di ispirazione marxista leninista attivo nel nostro Paese tra gli anni Settanta e Ottanta.

Il Memoriale Moro 

Nel corso dei 55 giorni di prigionia all’interno della “prigione del popolo” così chiamato dalle B.R. Il presidente della DC fu sottoposto a diversi interrogatori registrati su nastro e scrisse numerose lettere indirizzate alla famiglia, alla dirigenza del partito e a Bettino Craxi. L’unico a sostenere con forza la necessità di trattare con i terroristi per giungere alla sua liberazione. I criminali chiedevano uno scambio di prigionieri con lo Stato.

Il 9 maggio ’78 il corpo viene trovato nella Renault 4 parcheggiata a metà strada tra la sede del Partito Comunista Italiano e la sede della Democrazia Cristiana.

A Cinisi lo stesso giorno viene ucciso dalla Mafia il giornalista Peppino Impastato.

Uno degli eventi più cupi della storia d’Italia su cui aleggiano moltissimi dubbi e domande che segneranno irrimediabilmente il nostro Paese.

Giornata dell’Europa

Il 9 maggio si celebra anche la festa dell’Europa. Nel 1950 il francese Robert Schumann sigla la Dichiarazione che porta il suo nome che de facto darà il via a un processo di integrazione europea. Mentre in Russia la vittoria sul nazismo.

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto © Open, Ilmattino, Wikipedia 

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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