Liz Truss nuova premier UK, linea dura in politica estera

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Liz Truss

Si va verso l’inasprimento dei rapporti con Russia e Cina. Già lo scorso mese le critiche per essersi dichiarata pronta all’uso di armi nucleari contro Mosca

Liz Truss ha ricevuto nei giorni scorsi la nomina a primo ministro del Regno Unito. Sconfitto Rishi Sunak nella corsa alla successione di Boris Johnson come premier e leader Tory, la Truss ha ricevuto l’incarico da Elisabetta II. L’incontro, solitamente tenuto a Buckingham Palace, si è svolto nel castello scozzese di Balmoral per i problemi di salute della regina, dove poi è avvenuta la morte nel pomeriggio di giovedì 8 settembre.

La 47enne di Oxford, ex segretario di Stato, è la terza donna premier (dopo Margaret Thatcher e Theresa May) sui 56 primi ministri britannici.

Ringraziamenti a Boris Johnson

Liz Truss Ci si aspetta una certa continuità politica con quello che è stato l’esecutivo Johnson. Dopo la vittoria alle elezioni per la guida del Partito Conservatore (57,4% dei circa 200mila iscritti), ha ringraziato sentitamente l’ex premier per il lavoro svolto. «Voglio ringraziare il nostro leader uscente, il mio amico Boris Johnson», le sue prime dichiarazioni. «Boris, hai finalizzato la Brexit, schiacciato Jeremy Corbyn, lanciato i vaccini e tenuto testa a Vladimir Putin. Sei ammirato da Kiev a Carlisle».

Ora il compito di ricompattare il partito e di fronteggiare, prima di tutto, la crisi energetica. Infatti, dovrebbe essere subito lanciato un piano da 100 miliardi di sterline per bloccare i rincari delle bollette, possibilmente senza aumentare le tasse. Poi, affrontare l’intricata situazione internazionale.

Nucleare come deterrente

Non è passata inosservata una sua affermazione dello scorso agosto, durante la campagna per il voto interno ai conservatori. In un evento a Birmingham, si è detta pronta anche all’uso di armi nucleari contro la Russia. «Penso sia un compito importante che spetta al primo ministro, e sono pronta a farlo», ha risposto al conduttore dell’evento John Pienaar.

È vero che la minaccia nucleare funge più che altro da deterrente, ma la tensione nei rapporti con la Russia resta molto alta.

Spesa militare

Liz Truss ha promesso di aumentare la spesa per la Difesa al 3% del Pil, circa 180 miliardi di dollari in più secondo le stime. Continuerà il supporto militare e umanitario all’Ucraina, che ha già visto l’impiego di 3,8 miliardi di dollari.

Insieme al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è stato rafforzato l’impegno a combattere le autocrazie, fino al totale ritiro russo dall’Ucraina. Il legame tra i due Paesi verrà rinsaldato sia attraverso la Nato che il patto Aukus, che include anche l’Australia nella Regione indo-pacifica. Qui, infatti, l’ascesa dell’influenza della Cina nell’area non viene vista di buon occhio. La Truss è già stata tra i fautori del ban alla compagnia telefonica Huawei dall’uso del 5G in Gran Bretagna, per motivi di sicurezza nazionale.

Truss tra i “falchi”

I rapporti con Russia e Cina non sono volti a immediati miglioramenti. Liz Truss ha criticato gli accordi di Minsk del 2015, mediati da Germania e Francia, per placare il conflitto in Donbass. Secondo la nuova premier, avrebbero invece spianato la strada all’invasione russa di febbraio. Per lei bisognerebbe tornare alla situazione precedente il 2014, ovvero prima dell’annessione unilaterale della Crimea e di parte del Donbass. Qualche mese fa aveva dichiarato che «la Russia deve essere sconfitta strategicamente».

Ma anche la Cina, al momento principale alleato russo, viene vista come una «minaccia». L’obiettivo è interrompere ogni rapporto commerciale, garantisce la Truss. Ciò che è avvenuto in Ucraina potrebbe succedere a Taiwan. A suo dire bisognerebbe adottare quell’approccio preventivo che in Ucraina è venuto a mancare.

Nuove sanzioni alla Russia

La Russia, attraverso il portavoce del Governo Dmitrij Peskov, ha definito «inaccettabili» le parole della Truss sul possibile conflitto nucleare.

Ma in Parlamento sono già in discussione nuove sanzioni, incluse il congelamento dei beni e l’impossibilità di effettuare pagamenti in sterline per altre tre banche. A questi si aggiunge il blocco all’esportazione di apparecchiature tecnologiche di alta qualità, ad esempio per la navigazione. È stato anche rinnovato l’invito alle compagnie energetiche di interrompere le loro relazioni commerciali con la Russia.

Rapporti con l’Ue

Liz Truss Con la Truss nelle file dei brexiteer più intransigenti, l’Unione europea non vede l’insediamento della nuova premier con particolare favore. In ballo, soprattutto, il rispetto del cosiddetto Protocollo sull’Irlanda del Nord, per un territorio doganale comune sull’isola fino a soluzione soddisfacente.

Già da giugno, quando la Truss era capo mediatrice, i rapporti con l’Ue sono peggiorati, per il tentativo britannico di sviare dagli accordi. L’Ue ha stabilito il 15 settembre come termine per rientrare nei patti e annullare le procedure di infrazione. La speranza è evitare il deterioramento dei rapporti con quello che per la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha definito «amico naturale».

 

Raisa Ambros

Foto © itv.com, politico.eu, The Telegraph

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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