Celebrate le esequie regali di Benedetto XVI

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Benedetto XVI

Papa Francesco nella sua omelia: «Affidiamo il nostro fratello alle mani del Padre»

Una nebbia fitta avvolgeva questa mattina, vigilia della Befana, Piazza San Pietro ove si sono svolti i riti funebri per il Papa Emerito Benedetto XVI. I fedeli sin dalle prime ore dell’alba, in una fredda Roma, hanno iniziato a mettersi in fila per i controlli ai varchi presidiati da oltre mille agenti delle forze dell’ordine, polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza con cinquecento volontari che hanno cooperato, croce rossa, le misericordie.

Erano presenti anche 3.700 sacerdoti che hanno concelebrato con il cardinale Giovanni Batista Re, il quale ha officiato il rito in sostituzione di Papa Francesco, pur presente ma impedito dal suo male al ginocchio, 120 i cardinali e oltre 400 i vescovi. Oltre 50.000 i fedeli in Piazza San Pietro e numerose le delegazioni straniere, tra cui la regina madre di Spagna, Sofia, i reali del Belgio, i presidenti di Polonia, Lituania, Portogallo, Slovenia, i capitani reggenti di San Marino, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, per citarne alcuni.

Per la delegazione italiana il presidente Mattarella, il premier Meloni e molti i parlamentari intervenuti. Per segnalare i riconoscibili in prima fila: il presidente del Senato, La Russa, il ministro della Cultura, Sangiuliano, e il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Lollobrigida. Numerosi i rappresentanti ecumenici; il metropolita Emmanuele di Calcedonia, e Policarpo d’Italia, per il patriarcato di Costantinopoli, il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, vescovi di Chiese ortodosse di America, Asia ed Europa, la delegazione dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, il presidente dell’Ucoii Lafram e l’imam Yahya Pallavicini vicepresidente del Creis. Nei tre giorni di esposizione della salma in San Pietro sono state oltre 200.000 le persone che hanno reso omaggio a Papa Ratzinger.

La cerimonia di chiusura della bara

Il feretro con le spoglie di Benedetto XVI ieri sera è stato chiuso con un rito particolare. Erano presenti i cardinali Parolin, Re, Gambetti, De Donatis e Vergez, il sostituto Pena Parra e Mons. Ganswein. La bara è di cipresso all’interno della quale sono state messe monete e medaglie coniate durante il pontificato, il pallio da metropolita di Monaco e della Provincia Romana e il rogito, un testo scritto che descrive in due pagine notizie del pontificato sulle origini della famiglia, le Encicliche, il tutto raccolto in un cilindro di metallo. Al momento della chiusura della bara Mons. Georg Gaenswein ha coperto il volto di Benedetto XVI con i pallii.

La cerimonia di giovedì 5 dicembre sul sagrato di San Pietro

Benedetto XVIPortato il feretro sul sagrato di Piazza San Pietro alle 8,45 precise i fedeli hanno recitato il Rosario. All’apparire della cassa uno scroscio di applausi è partito dalla folla composta e silenziosa.

L’omelia di Papa Francesco era incentrata sul programma di vita del Papa Emerito. «Il suo ultimo respiro è stata la conferma di ciò che caratterizzò la sua vita, un continuo soffermarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono, di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione. Prese sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore. È la consapevolezza del Pastore, che non può portare da solo quello che in realtà mai potrebbe sostenere da solo, e perciò si abbandona alla preghiera e affida la vita di chi è stato suo pastore».

«Come le donne del Vangelo al sepolcro siamo qui» – ha continuato Papa Francesco – «con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli ancora una volta l’amore che non si perde. Vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che Egli ha saputo elargire a noi nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: Padre nelle tue mani consegnano il Suo spirito».

Le ultime ore di Papa Ratzinger raccontate da Mons. Gaenswein

In una intervista rilasciata ieri nella sede di Radio Vaticana in Piazza Pia, padre Georg ha citato le ultime parole pronunciate dal Papa Emerito «Signore ti amo» non ascoltate direttamente ma riferite da un infermiere la notte del 31 dicembre verso le tre. «La mattina presto appena sono arrivato nella camera da letto del Papa» – afferma Gaenswein – «me le ha riferite. Sono state le ultime parole comprensibili».

Racconta l’arcivescovo. «Di solito pregavamo le lodi del mattino davanti il suo letto. Anche quella mattina ho detto al Santo Padre “Io prego ad alta voce Lei si unisce spiritualmente” non poteva pregare ad alta voce era proprio affannato. Ha annuito debolmente ha soltanto un po’ aperto gli occhi e ha fatto sì con la testa. Ho chiamato le memores e suor Brigida perché i medici presenti mi hanno detto che era iniziata l’agonia. In quel momento era lucido. Abbiamo pregato per 15 minuti tutti insieme. Benedetto XVI respirava sempre più con affanno e alle 9,34 ha esalato l’ultimo respiro».

Papa Benedetto XVI è morto nell’ottava di Natale, tempo liturgico preferito da un suo predecessore San Silvestro Papa vissuto sotto l’Imperatore Costantino.

Mons. Gaenswein ha concluso il suo racconto affermando: «Ho chiamato immediatamente Papa Francesco è il primo che deve sapere e lui ha dettovengo subito”. Quando è venuto l’ho accompagnato nella stanza ove giaceva Ratzinger, gli ho offerto una sedia, si è seduto accanto al letto e ha pregato. Ha dato la benedizione e poi si è congedato. Questo è accaduto il 31 dicembre del 2022».

 

Giancarlo Cocco

Foto © Vatican Media

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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