Nel pomeriggio contatto tra il ministro italiano degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’omologo iraniano
Fondamentale per l’accordo sul nucleare iraniano la telefonata interlocutoria tra il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri del Paese Mediorentale Mohammad Javad Zarif. Nel momento in cui le trattative in corso sembrano nella fase di stallo, a causa delle grandi divergenze su molte questioni di discussione, che hanno portato a rinviare già due volte i negoziati per raggiungere un accordo globale, l’esponente per gli Affari Esteri del governo italiano ha rilanciato per una soluzione positiva del caso, che porterebbe a un ulteriore miglioramento delle relazioni tra i due Paesi in vari settori, in particolare quello economico e culturale.
L’Italia non è tra i Paesi che fanno parte dei negoziati, al tavolo sono presenti gli omologhi di Gentiloni di Usa, Russia, Francia, Regno Unito, Germania più Cina, ma non è un caso che Zarif abbia invitato – proprio nel corso del colloquio telefonico di oggi – il ministro degli Esteri italiano: dopo l’ulteriore mancata scadenza dello scorso 24 novembre, prolungata ora fino al prossimo 30 giugno, fra le principali cause della sconfitta a una soluzione del caso c’era la delegata speciale dell’Ue Catherine Ashton, sostituita ora come Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza da Federica Mogherini.
Fonti non ufficiali rivelano che per il ministro Zarif e per l’Iran i rapporti con l’ex rappresentante della diplomazia italiana siano notevolmente migliori, così come avviene negli ultimi anni tra i governi di Teheran e Roma. Da qui l’invito a Gentiloni nella repubblica islamica, visita che avrà luogo prossimamente. Vale la pena ricordare come l’Italia (assieme alla Germania) continui a essere fra i principali partner commerciali dell’Iran in seno all’Unione europea nonostante l’embargo (soprattutto dei prodotti petroliferi) degli ultimi anni.
Klivia Böhm
Foto © European Community, 2014