Nozze gay e unioni civili: il Parlamento europeo vota sì

0
315

Vendola: «Per il Pe le unioni civili e le nozze gay fanno parte dei diritti umani e civili delle persone. Molto bene. Ora però qualcuno informi Renzi & Alfano… »

390 voti favorevoli 151 sfavorevoli e 97 astensioni. Con questi numeri il Parlamento europeo si è pronunciato a favore delle unioni civili e del matrimonio fra persone delle stesso sesso. «L’Unione europea prende atto della legalizzazione del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di Paesi nel mondo, e incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell’Ue a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili». Così si legge nella relazione, redatta ogni anno dall’Europarlamento, sui diritti umani e la democrazia nel mondo e sulla politica dell’Unione europea in materia. Quella votata in questi giorni a Strasburgo era relativa alle attività dell’Ue in questo campo durante il 2013.

Nelle votazioni sulle unioni gay, nonostante la larga maggioranza, si è verificata una spaccatura all’interno del Ppe mentre i S&d si sono mostrati, come ci si aspettava, compatti nel votare a favore. Anche fra i democratici, tuttavia, sono state registrate le astensioni di Caterina Chinnici e della capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo Patrizia Toia. Silvia Costa invece ha preferito non prendere parte alla votazione mentre  Luigi Morgano e Damiano Zoffoli hanno dato voto contrario. Evidentemente, anche all’interno dell’S&d permangono alcuni dubbi in merito all’approvazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. «Ho approvato l’intera relazione che è un ottimo testo – ha spiegato Patrizia Toia all’Ansa – mi sono tuttavia astenuta sul punto delle unioni civili una formulazione troppo squilibrata sulla parità tra unioni civili e matrimonio».

Patrizia TOIADa parte sua, Nichi Vendola commenta così la notizia su twitter: «Per il Parlamento europeo le unioni civili e le nozze gay fanno parte dei diritti umani e civili delle persone. Molto bene. Ora però, prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri, qualcuno informi Renzi & Alfano… ».

La risoluzione in questione ha evidenziato alcuni punti fondamentali in merito alla parità di diritti umani: nella relazione si legge infatti che l’Ue «deplora che l’omosessualità sia tuttora sanzionata penalmente in 78 Paesi, sette dei quali prevedono la pena di morte (Arabia Saudita, Nigeria, Mauritania, Sudan, Sierra Leone, Yemen, Afghanistan, Iran, Maldive e Brunei), e che in 20 Paesi siano ancora configurate come reato le identità transgender; condanna fermamente il recente aumento di leggi discriminatorie e ritiene che le pratiche e gli atti di violenza contro gli individui sulla base del loro orientamento sessuale e dell’identità di genere non debbano restare impuniti; incoraggia un rigoroso controllo della situazione in Nigeria, Uganda, Malawi, India e Russia, dove nuove leggi o recenti sviluppi giuridici minacciano gravemente la libertà delle minoranze sessuali». Attraverso la risoluzione il Pe ha voluto anche riaffermare «il proprio sostegno all’incessante lavoro dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani volto a contrastare tali leggi e pratiche discriminatorie, nonché, più in generale, al lavoro delle Nazioni Unite su questo tema».

Relativamente a questo tema c’è da ricordare che l’Italia fa parte dei nove, fra i 28 Stati membri, che non hanno ancora previsto alcuna tutela per le coppie omosessuali.

Valentina Ferraro
Foto © European Union 2015

Articolo precedenteFirmato partenariato istituzionale accademico Italia-Repubblica Ceca
Articolo successivo«Taras Ševčenko: dalle carceri zariste al Pantheon ucraino»
Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui