Parte da Roma il progetto europeo per la Teleriabilitazione

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I costi con la domiciliazione si abbatterebbero di più del 50%. Si prospetta un coinvolgimento di oltre 150 milioni di cittadini comunitari over 50

Presentato presso la Regione Lazio il progetto SmartCARE per la domiciliazione dei servizi di riabilitazione neuromotoria che nei prossimi anni potrà coinvolgere oltre 150 milioni di cittadini europei over 50 che avranno bisogno, a seguito di traumi, dovuti a diverse patologie tra cui l’ictus, di attività riabilitativa.

La crescente esigenza di ridurre i costi del Servizio Sanitario Nazionale spinge verso una crescente domiciliazione delle cure che, a patto di non comportare la riduzione della qualità ed efficacia del trattamento terapeutico,potrà contemporaneamente e con l’applicazione della soluzione promossa da questo progetto, una sensibile riduzione dei costi rispetto a quelli sostenuti per la riabilitazione svolta solo presso centri specializzati.

DSCN8872Il progetto SmartCARE si inquadra in uno dei programmi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA, acronimo dell’inglese European Space Agency) in particolare il programma ARTES 3-4 ed è stato approvato grazie al sostegno economico dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

L’obiettivo è quello di realizzare una forma di teleriabilitazione motoria per i cittadini che si trovino lontani da centri di assistenza medica e che non avendo a disposizione infrastrutture di comunicazione terrestri per l’accesso al servizio, utilizzeranno il satellite e i servizi broadband in banda Ka, altrimenti detti ADSL satellitari. L’utilizzo di tecnologie a basso costo per il monitoraggio, l’assistenza e la valutazione in loco del corretto svolgimento degli esercizi terapeutici e la realizzazione di un’applicazione “in cloud” per la gestione delle attività di vita quotidiana e la comunicazione con il personale sanitario e con i parenti, consentiranno ai cittadini una migliore qualità della vita riducendo la possibilità d’isolamento che porta, talvolta, alla depressione.

Ne hanno discusso il consigliere della Regione Lazio (ex assessore) Antonello Aurigemma che ha preso a cuore il progetto, il direttore innovazione di ITSLAB,la società che coordina il progetto, Nazzareno Marchese, il direttore scientifico dell’IRCCS San Raffaele Pisana, struttura che è coinvolta nella gestione dell’operatività del progetto, Massimo Fini, il responsabile del progetto per il CNR-ICAR Luigi Gallo, la responsabile del progetto per AlphaConsult Claudia Maltoni, il presidente di A.L.I.C.E Italia Onlus Paolo Binelli.

DSCN8894Aurigemma ha rivelato, in proposito, che il 75 per cento dei fondi della Regione Lazio vengono spesi per la Sanità e con la riabilitazione a domicilio, che avrà un costo di circa la metà di ciò che si spende (550 euro mese pro capite contro la stima attuale di 1.200 euro mese per il solo post-ricovero ambulatoriale), si potrebbero utilizzare i fondi risparmiati per migliorare i servizi.

Massimo Fini ha parlato di «progetto importante per oltre 200 mila persone colpite da disabilità e confinati in casa che non potendo accedere a strutture sanitarie potrebbero fare riabilitazione in casa, con costi abbattuti per il Servizio Sanitario nazionale. Per coloro che sono colpiti ad esempio da ictus» ha proseguito Fini «il ricovero in ospedale non può superare i 40 giorni, per cui nella fase post-acuta c’è bisogno del mantenimento della terapia per rinforzare la muscolatura. Con il progetto SmartCARE l’assistenza sarebbe assicurata per tutte le 24 ore».

Paolo Binelli  ha dichiarato che la riabilitazione di coloro che hanno subito un attacco da ictus cerebrale costa 3,5 miliardi di euro l’anno, compresi i costi indiretti sostenuti dalle famiglie, e sono ben 930.000 le persone affette da ictus, con costi crescenti per la riabilitazione.

DSCN8876Nel suo intervento Nazzareno Marchese ha evidenziato che «la telemedicina non è un servizio nuovo ma una modalità nuova e sostenibile per la erogazione di un servizio sanitario. Con SmartCARE si potrà dare ai badanti, persone spesso non italiane e con scarsa se non nulla preparazione sanitaria, la possibilità di monitorare i movimenti riabilitativi attraverso sensori non invasivi, di seguire la vita quotidiana dei pazienti all’interno di un flusso programmato che include la gestione della terapia farmacologia, di comunicare oltre che con il personale sanitario, con i familiari dei pazienti tenendoli costantemente informati, insomma uno strumento innovativo che permetta ai familiari dei pazienti di aiutare i loro cari».

Un primo prototipo di SmartCARE sarà disponibile a fine anno. La fase di sperimentazione partirà dal San Raffaele con 18 persone scelte tra i pazienti che riceveranno a domicilio la teleriabilitazione ed altrettante che saranno curate nella struttura. Al termine del periodo di sperimentazione della durata di sei mesi un comitato tecnico-scientifico dovrà validare i dati secondo una procedura di Technological Health Assessment. Aurigemma ha promesso, in caso positivo, che la Regione utilizzerà i fondi strutturali europei per abbattere la spesa sanitaria.

 

Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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