Rivalutazione delle pensioni, è “merito” dell’Europa

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La sentenza 70/2015 fa riferimento alla parola chiave: «retribuzione differita». Il governo italiano ha tempi stretti per intervenire

Il signor Cardinali di Palermo, già manager della Standa e ora pensionato INPS, con una pensione di 1600 euro nette al mese, quando decise di ricorrere nel 2011 contro il blocco della rivalutazione automatica del suo trattamento pensionistico, non pensava minimamente di impersonare con il suo ricorso il “Deus ex machina” che avrebbe messo il governo Renzi in difficoltà per i rimborsi a 5 milioni e mezzo di pensionati.

Palazzo_della_Consulta_Roma_2006Tutto si è concluso martedì 10 marzo di quest’anno quando la Corte Costituzionale, presidente Alessandro Criscuolo, con la sentenza 70/2015 pubblicata il 6 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, ha ritenuta illegittima la norma introdotta a fine 2011 dal governo Monti che prevedeva il blocco dell’adeguamento all’inflazione per gli anni 2012 -2013 e il contributo di solidarietà per il periodo 2011-2014 previsto dal decreto legge 98/2011, per i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il trattamento minimo INPS.

Palazzo_PensioniNel dettaglio della sentenza emerge che: «il mancato adeguamento delle retribuzioni equivale a una loro decurtazione in termini reali con effetti permanenti, ancorché il blocco sia temporaneo non essendo previsto alcun meccanismo di recupero». «Tale blocco» – prosegue la sentenza – «incide sui pensionati, fascia per antonomasia debole per età e per la loro impossibilità di adeguamento del reddito….quindi il blocco si traduce in una lesione (ai pensionati, ndr) in quanto la norma limita i destinatari a una platea di soggetti passivi ….in violazione del principio della universalità dell’imposizione».

E prosegue: «…è stato imposto un sacrificio cospicuo a una sola categoria di cittadini, incorrendo nella violazione di eguaglianza a causa della disparità di trattamento che può essere ravvisata nella differente previsione di prestazioni patrimoniali a carico di soggetti titolari di redditi analoghi».

Carta_Unione_Europea_(anni_di_adesione)Nella sentenza i giudici fanno anche riferimento all’art.6 della Carta fondamentale dell’Unione europea proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000 e adattata a Strasburgo il 12 dicembre del 2007 che parla del «diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa, il diritto alla protezione della famiglia sul piano non solo giuridico ma anche economico e sociale, il diritto di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e ai servizi sociali».

In conclusione la legge Fornero-Monti, prevedeva che «soltanto le fasce più basse sarebbero state tutelate integralmente dalla erosione delle dinamiche inflazionistiche o dal ridotto potere di acquisto delle pensioni»…«per cui le pensioni di importo superiore a tre volte il minimo non ricevono alcuna rivalutazione. Il blocco della perequazione opera quindi per le pensioni di importo superiore ad euro 1217 netti».

Giorgio_Napolitano_and_Elsa_ForneroLa Corte ha lanciato anche un monito al governo quando scrive che: «spetta al legislatore individuare idonei meccanismi che assicurino la perdurante adeguatezza delle pensioni all’incremento del costo della vita».

Nelle sentenze più recenti la pensione viene considerata una retribuzione differita e in quanto tale soggetta alla tutela dei principi contenuti nell’articolo 36 della Costituzione che prevede il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e in ogni caso sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa dell’interessato e alla sua famiglia.

Riguardo l’importo dei rimborsi la CGIA di Mestre ha ipotizzato che un pensionato con un assegno pari a quattro volte il minimo – 1405 euro – avrà diritto a un rimborso al netto dell’IRPEF di 1674 euro, chi percepisce 1500 euro si vedrà restituire circa 2850 euro.

Il governo ha tempi stretti per intervenire forse con un decreto legge che recepisca la sentenza e nel contempo non sia troppo oneroso per la stabilità dei conti pubblici.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Wikimedia Commons (in apertura “Byli prezes Stowarzyszenia 3.XII.2008” di Tomasz Pomin)

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

2 Commenti

  1. Purtroppo i Governanti Italiani si Dimenticano che sono DIPENDENTI del Popolo ed e il Popolo che decide e non loro. Chiedeono al Popolo Di Documentare ciò che Spende, Ma loro prendono a Mani Basse e non Documentano Mai Niente e Visto che sono Nostri Dipendenti Siamo Noi a Chiedere il Resoconto di Quello che Fanno con i Nostri Soldi. Un Grande PRESIDENTE della Repubblica Italiana Disse a chiare Lettere che Quando i Parlamentari non Rispettano il POPOLO Vanno Cacciati con Calci sulle PALLE, Visto che chi più chi meno Prende uno Stipendio che l’Operaio se lo sogna e solo per accomodare i fatti Loro.

  2. Diamogli lo Stipendio Netto di €. 3000 a tutti i Parlamentari Sia del Governo Centrale che Regione e Comuni, quanto risparmieremo
    a conti fatti 3.000.000.000,00 e facciamo le cose serie Abbonamento per i mezzi Pubblici con Tessera Parlamentare, Auto Blu 15 per i servizi di Stato Giustificati e Documentati, Stessa Cosa per la Regione , per i Comuni A seconda della Grandezza auto di Servizio Per il Sindaco.

    Alcuni dipendenti percepiscono, 980,00 €uro al mese pagano l’affitto e vanno avanti facendo miracoli.

    I Pensionati sono l’Unico baluardo dove i Governanti possono attingere con sicurezza tanto anche se rompono non li sente nessuno e i soldi ci sono.Dopo aver alzato l’età pensionabile e ridotto la Pensione si spera che Muoiono sul posto di Lavoro cisi la Pensione non la danno a Nessuno.

    E Uno Schifo e Mi Vergogno di Questo Stato che rappresenta solo il Portafoglio dei Deputati di Qualsiasi Fazione o Colore Politico dicano di Rappresentare.

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