Se Tsipras oscilla tra Carlo Delle Piane e Alberto Sordi

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La trattativa sulla Grecia come una partita a carte dai toni sempre più drammatici, in cui il premier greco ha in mano le carte in grado di segnare il futuro del suo Paese

Il cinema ha spesso colto lo spunto dalla partita a carte per confezionare dei veri e propri capolavori, e quello italiano non è stato da meno. In queste febbrili ore di trattative sulla crisi greca,  me ne vengono in mente due, entrambi bellissimi: Lo scopone scientifico di Luigi Comencini del 1972, e Regalo di Natale di Pupi Avati, uscito nelle sale nel 1986. Il motivo è molto semplice: sebbene le storie narrate siano molto diverse ed accomunate dal solo gioco delle carte, i protagonisti delle due pellicole paiono avere le caratteristiche dei leader che in questa settimana decideranno il futuro dell’Europa intorno ad un metaforico tavolo da gioco.

In queste ore di trattative serrate è difficile capire che Europa sarà quella del dopo-referendum greco di domenica prossima. Ed è impossibile prevedere il futuro dei protagonisti di questa partita di qui a una settimana, quando i greci avranno deciso se il piano degli altri “giocatori”, i creditori, dovrà essere accettato o respinto.

Alexis Tsipras , Greek Prime Minister was received by Jean-Claude Juncker, President of the ECIl premier greco Alexis Tsipras in queste ore sembra l’ apparentemente inesperto avvocato Santelia-Carlo Delle Piane, l’eroe negativo del film di Pupi Avati, che alla fine si rivelerà un abile giocatore di poker, capace con i suoi bluff di “spennare” il ricco imprenditore Franco-Diego Abatantuono. Tsipras si muove come se volesse far credere alla Merkel, a Draghi e a Juncker, convenuti al tavolo di gioco, di avere le carte giuste, e il suo modus operandi è chiaro: il leader di Syriza vuol portare ad accettare le sue condizioni per il ripianamento del debito greco, agitando lo spauracchio di un referendum che potrebbe voler dire Grexit, e scatenare un pauroso effetto-domino. Non c’è che dire: un’abile tattica da provetto pokerista, che funziona però fin quando gli avversari abboccano al bluff.

Alberto SordiGià, perchè se poi gli avventori al tavolo di gioco non dovessero abboccare, poi sono dolori: Tsipras a quel punto sarebbe costretto smettere i panni del cinico avvocato Santelia e indossare, suo malgrado, quelli rattoppati del “borgataro” Peppino-Alberto Sordi, che nella pellicola di Comenicini (foto), al termine di una interminabile partita si trova in mano la carta giusta per  battere l’arcigna miliardaria Bette Davis e vincere quasi mezzo miliardo di lire, ma finisce poi per giocare quella sbagliata, vanificando i sogni di gloria e ritrovandosi povero e per giunta senza casa.

Sia ne Lo scopone scientifico che in Regalo di Natale, il nobile sentimento dell’amicizia tra i protagonisti veniva seriamente minato dalla partita a carte. Oggi ai nobili ideali che diedero vita al sogno degli Stati Uniti d’Europa sta accadendo lo stesso: attorno a un metaforico tavolo da gioco, il romantico sogno dell’unione dei popoli europei, che fu di Adenauer, Schumann e De Gasperi, rischia seriamente di svanire tra un bluff e un rilancio.

Alessandro Ronga

Foto © Morguefile

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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