Finalmente raggiunta un’intesa. Già da aprile 2016 ci sarà una riduzione delle tariffe. Importanti passi avanti anche per quanto riguarda la Net Neutrality
Dopo mesi di lavoro, discussioni, annunci e ripensamenti, finalmente a Bruxelles si è giunti ad un accordo sull’abolizione dei costi di roaming all’interno dei Paesi dell’Ue. Ciò in cui non è riuscita l’Italia, durante il suo semestre di presidenza Ue, lo porta a termine ora la Lettonia. Sembra sia durata ben 12 ore la riunione finale dalla quale è emersa finalmente una data: entro metà giugno del 2017 all’interno dell’Unione si potranno effettuare chiamate, inviare sms o navigare su internet alla stessa tariffa applicata nel proprio Paese. Un traguardo importante che, oltre a rappresentare un risparmio notevole per tutti i viaggiatori europei, costituisce anche un significativo passo in avanti verso il riconoscimento dei cittadini dei singoli Stati membri come facenti parti di un’unica realtà che è, appunto, quella dell’Unione europea.
In final day of LV Presidency provisional deal to abolish #roaming & agree on #netneutrality was reached w/ EP More: https://t.co/2SmwmajO6r
— Latvian Presidency (@eu2015lv) 30 Giugno 2015
E se il 2017 può sembrare ancora lontano, ci si può consolare con il fatto che già dall’aprile del prossimo anno inizieranno ad entrare in vigore delle nuove tariffe, più vantaggiose per i viaggiatori europei. Queste impongono infatti dei limiti massimi all’applicazione di sovraprezzi: 2 centesimi per ogni sms, 5 centesimi al minuto per le chiamate e 5 per ogni megabyte di dati.
È stata inoltre prevista una clausola di “fair use” che permetterà di tutelare gli operatori nei casi in cui, per esempio, venissero acquistate sim all’estero a costi più vantaggiosi, per poi utilizzarle nel proprio Paese.
Importanti passi avanti anche sul fronte della Net neutrality: soltanto in un numero limitato di casi sarà infatti concesso il blocco del traffico.
«Sono stati ascoltati i cittadini europei» ha dichiarato con soddisfazione Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione per il mercato unico digitale.
Pilar Del Castillo, relatrice del Pe, ha invece sottolineato come l’accordo rappresenti «un assoluto cambio di mentalità, non c’è differenza se si va in vacanza due settimane o due mesi».
Il prossimo step toccherà ora al semestre di presidenza del Lussemburgo. Formalmente, infatti, l’accordo, prima di diventate legge, dovrà passare al vaglio del Consiglio e infine del Parlamento europeo.
Valentina Ferraro
Foto © European Commission 2015