Aldo Moro e l’integrazione europea. Una sala del Pe dedicata allo statista

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La conferenza e l’inaugurazione mercoledì 24 con diverse autorità comunitarie e nazionali nell’edificio Altiero Spinelli del Parlamento europeo a Bruxelles

Il contributo di Aldo Moro all’integrazione europea è stato il tema centrale della conferenza di mercoledì 24 febbraio, organizzata dai vicepresidenti italiani del Parlamento europeo David Sassoli (S&D) e Antonio Tajani (PPE), a cui hanno preso  parte, tra gli altri, il presidente del Pe Martin Schulz, quello del Senato italiano Pietro Grasso, i capigruppo del PPE e del S&D Manfred Weber e Gianni Pittella, oltre al presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro Giuseppe Fioroni.

«E’ per noi tutti un momento di grande onore e grande emozione dedicare questa sala del Parlamento europeo ad Aldo Moro» – ha così dichiarato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, al fianco del ministro della Cultura italiana, Dario Franceschini, durante la cerimonia con cui l’emiciclo ha deciso di dedicare alla memoria dello statista democristiano, trucidato dalle Brigate rosse, una delle sue aule.

Invito conferenzaSchulz ha continuato: «Aldo Moro è stato un esempio di “alta” politica, in Italia e in Europa. La filosofia politica di Moro, il suo rispetto del pluralismo, la ricerca del dialogo e della sintesi politica, il rafforzamento delle istituzioni e della loro legittimità, sono un’eredità che Moro ha lasciato all’Italia e all’Unione, e che dobbiamo difendere in questo periodo di grande difficoltà per il progetto europeo. A cento anni dalla sua nascita è il momento ideale per celebrare l’Aldo Moro “europeo”».

«Proseguire nel processo d’integrazione è un compito storico di questo tempo» – ha scritto il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Parlamento europeo per l’occasione, a 100 anni dalla nascita di Moro. «Più che mai necessario oggi» – ha proseguito Matterella – «che l’Europa conosce difficoltà e affanni di fronte alle crisi economiche, all’instabilità finanziaria, alle migrazione e alle guerre che si combattono in Medio Oriente, ai forti squilibri nelle ricchezze e nelle opportunità».

Per il vicepresidente vicario Antonio Tajani «se la memoria è strumento del presente, ricordare Aldo Moro significa esaltarne la fede nell’essere europei come destino, l’adesione della politica alla vocazione dei cittadini europei (soprattutto nei momenti più difficili della vita comunitaria) verso una maggiore integrazione, e l’apporto alla costruzione dell’Europa come protagonista della politica internazionale. Fondamentale per l’apertura democratica delle istituzioni resta la decisione di elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo sotto la presidenza Moro del Consiglio europeo nel 1975».

TINDEMANS LŽo, SCHMIDT Helmut, HARTLING Poul, SIR WILSON Harold, MORO Aldo, GISCARD D'ESTAIN Valery, COSGRAVE Liam, THORN GastonL’altro vicepresidente italiano David Sassoli ha aggiunto: «Aldo Moro è stato un leader europeo che non ha mai smesso di credere nel dialogo tra le diverse culture. Come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano ha gestito momenti cruciali per il consolidamento del progetto comunitario proprio quando spinte centrifughe ne mettevano in discussione l’esistenza stessa. Moro pensava ad un parlamento forte, democratico e rappresentativo, con questo spirito ha dato il via alla riforma che ha portato alla prima elezione del parlamento europeo a suffragio universale nel giugno 1979. Oggi più che mai ricordare Aldo Moro significa rimettere al centro del progetto comunitario i valori del pluralismo, del dialogo e della solidarietà».

«In questo difficile momento» – sono le parole del presidente del Senato italiano Piero Grasso – «l’identità della nostra Europa è sfidata da più parti e traballano la coesione, la solidarietà, i valori sui quali abbiamo costruito tutti insieme le nostre società, la nostra Unione. Per questo noi ci riconosciamo nelle parole e nel pensiero di Aldo Moro che leggiamo come un richiamo a tornare a costruire un’Europa più unita, più forte e solidale».

Infine Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare italiana d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, è intervenuto ringraziando pubblicamente il presidente Mattarella per il contributo di alto profilo inviato al convegno sulla figura di Aldo Moro e per la sua lettera: «il Capo dello Stato ci dà un importante stimolo al nostro difficile impegno. Ricordando il sacrificio del presidente della Dc e degli uomini della sua scorta, Sergio Mattarella ha sottolineato l’esistenza di “ombre” che devono essere ancora  diradate: il nostro sforzo è proprio quello di contribuire a ricostruire le verità per troppo tempo negate».

 

Nicola Del Vecchio

Foto © European Parliament

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