Tutte le meraviglie dell’Epiro, fra cultura e bellezze naturali

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Alla scoperta di una terra accogliente, ancora autentica e intatta, lontana dai consueti circuiti turistici. Ioánnina, capitale della regione, è una città vitale e ricca di storia

«I greci sono un popolo pieno di entusiasmo, di curiosità e di passione», scrive Henry Miller ne Il colosso di Marussi, sorta di reportage dedicato a una terra da lui fortemente amata e al suo straordinario popolo. Qui capitano cose meravigliose che non possono accadere altrove, mentre la generosità che credevamo estinta nel mondo moderno si manifesta con forza inusitata. Le osservazioni contenute in questo libro, redatto dal grande scrittore americano poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, appaiono valide oggi come allora.IMG_3500

In particolare l’autenticità della Grecia, il suo carattere eterno e immutabile si colgono nella regione dell’Epiro, ingiustamente trascurata dalle consuete rotte turistiche e proprio per questo quasi del tutto incontaminata.  Per raggiungerla vale la pena seguire ancora i consigli di Henry Miller, il quale nutriva una vera e propria idiosincrasia nei confronti del mezzo aereo e pensava l’uomo fosse fatto per «camminare sulla terra e navigare sui mari». Approcciare questa terra dall’acqua, Minoan Lines offre collegamenti giornalieri da Ancona a Igoumenitsa con traghetti confortevoli come navi da crociera, ci restituisce l’esperienza del viaggio in tutta la sua intensità. Il tragitto per mare ci prepara a quella sospensione del tempo che sembra rappresentare la peculiarità di questi luoghi.

IMG_4662Il primo impatto ci riporta ad epoche remote. L’oracolo di Dodona è considerato il più antico della Grecia, secondo per importanza solo a quello di Delfi. Sin dall’epoca del bronzo (2600-1100 a.C.) eventi rituali si svolgevano all’ombra della grande  quercia sacra. Bisogna camminare nell’aria inondata di luce, assorbirne la qualità trascendente per recuperare almeno un sentore del mistero che aleggia in questi luoghi. Nel silenzio imperante occorre tendere l’orecchio al fruscio delle foglie per evocare sensazioni perdute nel buio del tempo, per percepire l’atteso vaticinio che il sacerdote di Zeus ricavava appunto dal fremere della natura e dal volteggiare dei piccioni che animavano l’albero sacro. Tutto appare improvvisamente chiaro, pervaso da un arcano senso del divino. Templi, dei quali restano tracce sparute, vennero costruiti nell’area sin dal quarto secolo a.C. Notevole poi il teatro, attualmente oggetto di restauro,  fra i più ampi dell’intera Grecia. Mura ciclopiche sorrette da torrioni ne definiscono il profilo, che si staglia imperioso sulle alture circostanti.

IMG_3662La città di Ioánnina, capitale della regione, è poi una vera scoperta. La sua storia ci parla della trascorsa presenza di ebrei, cristiani e musulmani, i quali sin dall’epoca ottomana convivevano praticando il commercio. Una qualità multiculturale le cui tracce si trovano negli edifici preservati, come sinagoghe e moschee. Il lago Pamvótis e l’isola di Nisí caratterizzano la geografia cittadina. Piccole imbarcazioni garantiscono i collegamenti con la terraferma. Sull’isola si rifugiò Ali Pasha, ambizioso amministratore della regione le cui mire espansionistiche attrassero gli strali dell’impero ottomano, dal quale ambiva separarsi. Vano fu il suo tentativo di sfuggire la vendetta turca. Venne infatti tradito e ucciso, e nel pavimento del museo a lui dedicato si possono vedere ancora oggi i fori delle pallottole che posero fine alla sua vita, insieme a una ricca collezione di oggetti dell’epoca. Notevole infine la concentrazione di antichi monasteri sull’isola, da quello di Philanthropinon (1291) a quello di Panagia Eleousa (XVI° secolo). Segni dell’antica dominazione ottomana si riscontrano nelle forme di alcuni edifici, specialmente nella zona della IMG_3665fortezza. Qui sono visibili le rovine del sontuoso palazzo di Ali Pasha e la sua tomba. La memoria del grande serraglio è conservata oggi solo nel nome del più lussuoso albergo della città, il Grand Serai, che scimmiotta architetture dal sapore orientaleggiante. I minareti delle due principali moschee conferiscono al tessuto urbano un fascino del tutto particolare. Ancora all’interno della fortezza è ubicato il Museo Bizantino, forte di una notevole collezione di icone. La storia della città si intreccia con quella dei viaggiatori ottocenteschi come Edward Lear, il quale esplorò il territorio greco in maniera intensiva per lunghi anni, fermandosi in particolare in Epiro, lasciando interessanti descrizioni di viaggio insieme a preziosi acquerelli.

Attorno al lago pulsa la vita cittadina. Numerosi bar e ristoranti offrono sfogo alla gioventù del posto e al visitatore desideroso di esplorare la gastronomia locale. Sculture contemporanee ornano i giardini e le passeggiate che circondano lo specchio d’acqua, creando una affascinante alchimia fra passato e presente, fra arte e natura. IMG_3683Locali come il Mystikos Deipnos puntano, oltre che sull’offerta gastronomica, su una cifra estetica immediatamente riconoscibile. Le numerose rivisitazioni dell’ultima cena di Leonardo visibili nelle sale, popolate dai personaggi di guerre stellari piuttosto che dai grandi del rock, sono divenute una vera e propria attrazione turistica.

L’artigianato locale ricopre un ruolo importante nell’economia cittadina. In particolare la lavorazione dell’argento fiorisce sin dall’inizio del XV° secolo, come evidenziato dalla documentazione risalente alla dominazione turca. Prodotti di oreficeria venivano esportati in luoghi lontani come Venezia, Praga, Vienna e persino in Russia. Ancora oggi la lavorazione segue procedimenti antichissimi che garantiscono l’alta qualità. Il KE.PA.V.I., centro di promozione dell’artigianato, ha proprio l’obiettivo di sviluppare e promuovere la produzione ottenuta da questo metallo prezioso.

IMG_3668Scoperte per caso nel 1940 dalla popolazione in cerca di un rifugio per sfuggire al conflitto, le grotte di Perama arricchiscono ulteriormente l’offerta della città di Ioánnina. Stalattiti e stalagmiti assumono forme inconsuete e il visitatore dotato di doti immaginative, anche senza le pur preziose indicazioni della guida, potrà scorgere nelle formazioni naturali un campionario di figure praticamente infinito. A volte le suggestive ambientazioni della grotta ospitano concerti di varia natura, per un pubblico limitato il quale può godere della musica in uno scenario assolutamente straordinario.

IMG_4734Cose da tempo dimenticate si affacciano nella mente di chi visita Ioánnina, storie antiche e leggende tramandate dalla tradizione popolare. Camminare per le sue strade significa seguire i tortuosi percorsi di una narrazione ininterrotta, incontrare persone le quali, come sempre accade in Grecia, trasudano di vitalità. Una città che è un punto di partenza ideale per scoprire l’Epiro, una regione nella quale il cuore di questo popolo sembra pulsare più forte che in altri luoghi.

Le vicende recenti ci parlano di una Grecia fiaccata dalla crisi economica, quasi mai delle sue risorse culturali e umane. Ancora una volta ci viene in soccorso Henry Miller quando scrive: «può sembrare poco importante economicamente, ma spiritualmente la Grecia è ancora la madre delle nazioni, la sorgente della saggezza e dell’ispirazione». Parole che le istituzioni europee dovrebbe tenere sempre a mente, perché qui si trovano le radici della nostra storia e della nostra cultura.

Testo e foto di Riccardo Cenci

Info:

www.tourismplus.travel

www.travelioannina.com

www.minoan.gr

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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