Yves Mény: le primarie stanno distruggendo i partiti

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L’autore di “Populismo e Democrazia” è intervenuto al dibattito a Roma della John Cabot University sulla corsa all’Eliseo e sui rischi per l’Europa

«Le primarie stanno demolendo i partiti tradizionali. Furono introdotte negli Usa negli ultimi anni del 1800 dal People’s Party, partito del popolo, per abbattere le elite. E oggi il populismo in America ha prodotto Donald Trump. Più in generale i partiti, trasferendo la capacità di scelta dei candidati alle primarie, hanno avviato un processo di autodistruzione. Ad esempio, il Pd in Italia è a pezzi».

Così lo studioso francese di scienze politiche Yves Mény, al dibattito organizzato dall’Istituto Guarini per gli Affari Pubblici della John Cabot University (JCU),  sulle elezioni presidenziali in Francia e sui populismi dilaganti. Al dibattito, intitolato Sweeping populisms: the case of the french presidential election, erano presenti Franco Pavoncello, presidente della JCU, e Federigo Argentieri, direttore dell’Istituto Guarini.

Yves Mény, presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha insegnato in diverse università francesi, americane, italiane e spagnole. Ha diretto il Robert Schuman Centre presso l’European University Institute; è stato membro di numerosi consigli di enti di ricerca, fra cui il Max Planck Institut di Colonia, in ambito di scienze sociali. È autore di libri tradotti in più lingue, fra cui “Populismo e democrazia”, completato nel 1995, pubblicato nel 2001 e ancora oggi molto attuale. «Il leader carismatico, le politiche confuse e vaghe, la mancanza di un successore, sono i pilastri su cui è fondato il populismo», ha sottolineato.

«Comunque vadano le elezioni in Francia, saranno in ogni caso un evento mai visto prima e avranno un grande impatto sulla Ue. Abbiamo undici candidati e al secondo turno passeranno senz’altro degli outsider, che non rappresentano la tradizionale classe politica e dirigente francese. Bisogna considerare che il presidente francese ha un potere enorme, senza confronti in altri Paesi; Angela Merkel, per fare un esempio, deve mediare su tutto» ha spiegato Mény.

«Le varie primarie francesi hanno eliminato Hollande, Sarkozy e Juppé, imponendo a sinistra Hamon, che però non ha speranze di arrivare al ballottaggio. Al quale prevedo giungeranno Macron e Le Pen, entrambi non frutto di primarie. Credo che vincerà il primo, ma se prevarrà la populista Marine Le Pen, sarà un disastro per l’Europa intera. Dopo la Brexit, la Ue perderebbe di significato», ha concluso il professor Mény.

 

Pierfrancesco Mailli

Foto © Leonida Valeri

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