Riscoprire Afrodite a Cipro, tra archeologia e mondanità

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A Pafos, capitale europea della cultura 2017, e nel resto dell’isola l’invasione di britannici e russi. Per gli italiani, invece, il turismo di massa sull’isola è recente

Piccolo Paese, ma con una lunga storia ricca di cultura, Cipro è la terza isola per estensione nel Mediterraneo, dopo le italiane Sicilia e Sardegna. Ricca di luoghi iscritti al patrimonio mondiale Unesco, come le antichità di Pafos, Choirokoitia e dieci delle chiese bizantine situate sui monti Troodos, l’isola è sotto osservazione Onu da quando la sua parte settentrionale – circa il 37% del territorio – fu occupata dai turchi nel 1974. La questione è tutt’ora irrisolta, nonostante dal primo maggio 2004 Cipro sia diventata membro a tutti gli effetti dell’Unione europea. Unico caso di adesione all’Ue con il protocollo che stabilisce la sospensione dell’applicazione dell’«acquis communautaire» nelle aree non controllate dal governo cipriota, come conseguenza dell’invasione turca, mai riconosciuta a livello internazionale.

Molti popoli si sono succeduti sull’isola, oltre ai greco-micenei che introdussero e diffusero la loro cultura ponendo le basi per l’ellenizzazione di Cipro, che ancora oggi la permea. Tra questi i Fenici, gli Assiri, i Franchi, i Veneziani, gli Ottomani e i Britannici. Per molti secoli sono stati i Romani e poi i Bizantini a lasciare le tracce del loro dominio, ancora oggi presenti in grande numero. Ma l’isola è nota anche per essere stato il luogo di nascita di Afrodite, l’antica dea olimpica della bellezza e dell’amore. Ancora oggi si narra che si aggiri per la sua amata Pafos, nella particolarità del suo paesaggio e nell’affabilità della gente del luogo. A Kouklia, dove un tempo si ergeva il suo grande tempio, c’è ora una chiesa, della “Panagia Aphroditissa”.

L’intera città di Pafos è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Culturale dell’Umanità, per quella che è stata per un lungo periodo la capitale di Cipro. Non è un caso che sia stata, lo scorso anno, la prima capitale europea della cultura dell’isola, che non ha fatto altro che rendere ancora più incantevole la città della costa occidentale. Qui si possono ammirare numerosi siti archeologici, a partire dal centro della città nuova fino al suo pittoresco porto, come anche lungo la costa o intorno all’entroterra dove, nella regione montuosa, sorgono meravigliosi monasteri e quieti villaggi, dove da tempo immemorabile di mantengono vivi antichi usi e costumi.

Terra d’incontro tra Occidente e Medio Oriente, Pafos ha vissuto lo scorso anno come epicentro europeo per “collegare i continenti, avvicinare le culture”, come proponeva il comitato organizzativo. La prima città cipriota a rivestire il ruolo di capitale comunitaria della cultura ha trasformato la città in un immenso palcoscenico all’aperto, con un’unione tra la creatività contemporanea insieme alla millenaria tradizione culturale vissuta in spazi aperti. La cerimonia di apertura dell’anno da capitale continentale fu dedicata al tema “Mito e religione”, con la messa in scena della storia di Pigmalione e Galatea e di altri racconti in uno spettacolo di musica e danza.

«Il titolo di capitale europea della cultura costituisce un’opportunità unica per unire le comunità e per promuovere, a livello locale, europeo e internazionale, solidi partenariati per il futuro», aveva dichiarato il commissario Ue alla cultura Tibor Navracsics il giorno della presentazione, il 28 gennaio 2017, così come la settimana prima per la cittadina danese di Aarhus. Quest’anno è la volta di Malta con La Valletta, e dell’Olanda con Leeuwarden, mentre il 2019 sarà il grande momento dell’italiana Matera insieme alla bulgara Plovdiv.

Per una serie di vantaggi, fiscali e non solo, l’isola di Cipro è spesso sotto la lente d’ingrandimento di diversi popoli europei. Inglesi, tedeschi e francesi, oltre a cinesi e russi, dedicano il tempo delle loro vacanze e in molti casi decidono di trasferire la loro residenza qui. In alcuni casi anche con lo scopo di avere il permesso di residenza concesso dalle autorità locali che automaticamente consente loro di ottenere un visto d’ingresso in tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Il governo di Nicosia infatti, alle prese negli scorsi anni a una grave crisi economica dovuta al collasso del sistema bancario locale, ha aggiornato le procedure per la concessione del permesso di residenza agli immigrati facoltosi nell’evidente tentativo di favorire gli investimenti sull’isola e le ha rese molto più spedite: a volte sono sufficienti dai due ai tre mesi per ottenere un visto dal momento in cui si presenta la domanda.

Ad appena quattro ore di volo da Mosca e da Londra, Cipro offre 300 giorni di sole all’anno, belle spiagge, ville con piscina e, come detto, una normativa fiscale favorevole agli stranieri. Per tutti questi motivi in questi ultimi anni sull’isola mediterranea si è registrato un incremento delle presenze sia di cittadini britannici (oltre 80.000, tra cui circa 3.500 militari distaccati nelle due principali basi inglesi sull’isola), per lo più pensionati, sia di russi (circa 50.000), per lo più uomini d’affari con le loro famiglie che si sono stabiliti in particolare nelle città costiere di Limassol, Larnaca e Pafos.

Per gli italiani, invece, il turismo di massa sull’isola è recente. A facilitare l’arrivo c’è ora la compagnia aerea Tus Airways, vettore con sede a Cipro e rappresentato in Italia dal GSA Spazio, che ha inaugurato lo scorso 9 marzo la rotta diretta da Roma a Larnaca, a partire da 82 euro con servizio di catering a bordo incluso. La nuova tratta annuale opera due volte a settimana, il lunedì e il venerdì, con partenza alle 16:45 da Roma e alle 12:45 da Larnaca. Durante il periodo festivo di aprile i voli saranno operati 4 volte a settimana, lunedì, mercoledì, venerdì e sabato. Da metà maggio i voli saranno operanti mercoledì e sabato, mercoledì alle 11:40 da Roma e 8:10 da Larnaca mentre il sabato, partenza alle 17:30 da Roma e 13:50 da Larnaca. Il mercato italiano è stato scelto per essere il primo in Europa con l’obiettivo di espandere e aprire rotte aggiuntive nei prossimi mesi.

 

Evdokia Vassiliou

Foto © Giovanni De Negri

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