Sids: morte in culla tra false notizie e verità scientifiche

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L’impiego del succhiotto durante il sonno può ridurre il rischio nel primo anno di vita del bambino. Diverse le raccomandazioni e le campagne informative

La Sindrome della morte in culla – Sids (dall’acronimo inglese sudden infant death syndrome) –  colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. È un decesso improvviso del lattante, che rimane inspiegabile dopo approfondite indagini, comprensiva di un dettagliato esame delle circostanze e del luogo dove è avvenuta la morte. In Italia la Sids colpisce 300 neonati l’anno. Pur non essendovi dati sulla incidenza del fenomeno, possiamo dire che oggi l’Italia è tra i Paesi europei insieme a Francia e Svezia ove la mortalità infantile ha i valori più bassi.

Si è parlato della Sids nel corso del convegno svoltosi a Roma a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, grazie al premuroso interessamento dell’ambasciatore Pietro Sebastiani che nel lontano 1991 è stato il fondatore dell’associazione “Semi per la Sids”, quando si sapeva ben poco di questa sindrome. Sono intervenuti come relatori Stefano Vella, presidente AIFA e direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale, monsignor Bruno Marie Duffè, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, Allegra Bonomi e Valeria Covini dell’associazione Semi per la Sids, Raffaele Piumelli, responsabile del Centro Disturbi Respiratori del Sonno – AOU Meyer. Moderatore dell’incontro Frediano Finucci, responsabile della redazione economia- esteri Tg La 7

La Sids o morte in culla rimane la prima causa di morte dei bambini nati sani. Il picco viene raggiunto tra i due e i 4 mesi di età soprattutto nel periodo invernale, come ha spiegato il Prof. Vella. È un fenomeno che non trova ancora una spiegazione certa presso la comunità scientifica per cui risulta difficile spiegarne le cause. Secondo il parere di molti Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, americani, le cause di queste “morti improvvise” potrebbero  risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Ci sono però combinazioni di fattori che aumenterebbero il rischio di morte in culla del lattante causati da comportamenti e abitudini sbagliate dei genitori come far dormire il bambino a pancia in giù, far dormire il bimbo nel lettone dei genitori, esporre il neonato al fumo. Peraltro l’esposizione al fumo nel corso della gravidanza, triplica il rischio di Sids e quella di fumo passivo nei primi mesi di vita raddoppia il rischio. Va esclusa qualsiasi correlazione tra  Sids e vaccini.

L’impegno prioritario messo in atto dall’associazione  “Semi per la Sids” è quello di sostenere le famiglie colpite dalla morte improvvisa e inattesa del bimbo, ascoltandole e condividendone il dolore. Altro impegno dell’Associazione è quello di dialogare con medici, collaborando per stimolare e indirizzare la ricerca. Molti studi recenti condotti in diversi Paesi (Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Australia) hanno dimostrato una diminuzione importante delle morti per Sids da quando si sono diffuse raccomandazioni per la Riduzione del Rischio. Il Ministero della Salute ha invitato le Regioni a dare vita a Campagne informative rivolte ai neo genitori e messe in atto nei punti nascita. Nel suo intervento l’ambasciatore Sebastiani ha dichiarato che: «solo le campagne di prevenzione negli Stati Uniti ma anche in Europa e in Italia hanno portato un dimezzamento delle morti». Tra i consigli dati dai relatori quello di non utilizzare cuscini soffici per il bambino o altri materiali che lo possano soffocare durante il sonno, far dormire il bimbo in un ambiente né eccessivamente caldo né troppo freddo e con ricambio di ossigeno, limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

1 commento

  1. Scrivete che va esclusa qualsiasi correlazione con i vaccini.
    Ecco, appunto.
    Negli ultimi mesi non si son fatti vaccini a causa del covid.
    Nessun caso di sids.

    Dovreste cambiare affermazione e mentalità.

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