Non è ancora nato, ma il nuovo governo italiano…

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Dal Washington Post, Spiegel e Le Figarò gli attacchi più forti all’esecutivo d’ispirazione populista. Arrivati al punto di non ritorno per Eurolandia?

Il nuovo governo italiano non è stato ancora varato ma è già stato proposto come affossatore dell’euro. Diversi media internazionali si stanno scatenando in queste ore prospettando scenari catastrofici per l’Unione europea e per la moneta unica. Come “l’extracomunitario” Washington Post che ha tracciato un parallelo fra l’Italia e la Grecia, dove già nel 2015 è salito al potere un partito populista. Il seguito lo conosciamo, anche se la ripetizione della situazione nel Belpaese dimostra che «la crisi dell’area euro non è mai veramente finita, più che altro si è presa una pausa». Dopo anni di centro-sinistra e centro-destra al potere senza mai riuscire a “far muovere l’economia”, l’Italia così come il Paese ellenico negli anni scorsi si è rivolta a partiti anti-establishment.

Lega e 5Stelle insieme controllano la maggioranza e ora «formano un governo che né Berlino né Parigi vogliono vedere». Questo perché le richieste del governo Lega-M5S «vogliono dire la fine dell’euro così come lo conosciamo, o più precisamente come la Germania lo ha costruito». Nel caso della Grecia l’Europa era fiduciosa nelle sue possibilità di contenere le ricadute di un eventuale addio di Atene, «ma ci sono dubbi per l’Italia la cui economia è più grande». Nemmeno l’indicazione del 54enne Giuseppe Conte come il candidato alla presidenza del nascituro governo giallo-verde mette a tacere le questioni.

                    Giuseppe Conte

Il docente di diritto privato, una cattedra a Firenze, componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa e avvocato cassazionista del Foro di Roma è il profilo che avrebbe dovuto mettere d’accordo i partner europei che invece continuano a non sentirsi rassicurati, nel giorno in cui i mercati già minacciano l’assedio al nuovo esecutivo. Che ancora prima di prendere forma se la deve vedere con le pressioni dello spread, schizzato ad un passo da quota 190, ai massimi dallo scorso giugno, il calo della Borsa di Milano, i giudizi negativi delle agenzie di rating, con Fitch che avverte del pericolo di una crescita del rischio-Paese.

A queste si aggiungono le dichiarazioni del leader del Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber, che mette in guardia l’Italia dal rischio di provocare una nuova crisi dell’euro: «state giocando col fuoco perché l’Italia è pesantemente indebitata». A ruota anche il nuovo capo dei Socialisti e democratici (S&D) Udo Bullmann per cui «la possibilità di un governo populista-nazionalista in Italia è una cattiva notizia per l’intera Europa». Così, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, preoccupato per le reazioni dei mercati, convoca per domani i presidenti di Camera e Senato, i due leader delle forze giallo-verdi si lanciano all’attacco. E mentre Luigi Di Maio mantiene un low profile, limitandosi a chiedere all’Ue di consentire al governo del cambiamento di dare prova della sua affidabilità, «poi ci criticate, ma almeno fateci partire», Matteo Salvini è tranchant: «Weber pensi alla Germania che al bene degli italiani ci pensiamo noi».

          Marine Le Pen e Steve Bannon

Un segretario del Carroccio insolitamente baldanzoso, in procinto d’incontrare in settimana lo stratega di Donald Trump Steve Bannon, che va all’affondo. «Io sono civile, educato e rispettoso, ma basta. Com’è possibile farsi dare minacce e ordini da chi ha portato l’Italia al massimo della precarietà?». Allo stesso modo usa toni trionfalistici la leader del Front National Marine Le Pen che esulta per le notizie sull’imminente governo giallo-verde: «Dopo il Fpoe in Austria i nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!». Uno scenario, quello che sta mondando intorno al governo Lega-M5s, che non rasserena certo il Capo dello Stato che ora intende vagliare con cautela la composizione della squadra di governo che Di Maio e Salvini affermano di avergli consegnato.

Pure sulla stampa tedesca i primi commenti alla notizia della scelta del premier italiano e del governo Lega-M5S sono tutto un programma: “Missione suicida italiana”, titola Spiegel on line. Nell’articolo si parla di promesse «da Babbo Natale», affermando che nel programma si annunciano misure che «costerebbero fino a 170 miliardi di euro» con una copertura da 500 milioni. Dello stesso tenore la Suddeutsche Zeitung che dedica un articolo al futuro governo italiano «fra horror e tragicommedia», titola, riferendo dei commenti che arrivano proprio dagli oppositori italiani del progetto Lega-M5S. Si tratta di un «esperimento», scrive il giornale del centrosinistra tedesco, riferendo delle stime di esperti italiani stando ai quali questo governo avrà vita breve.

          Luigi Di Maio con Giuseppe Conte

In Francia si parla di “Teatro all’italiana” come titola un editoriale del quotidiano francese Le Figaro presentando oggi l’attesa di quello che definisce «lo scenario che da 10 anni fa sudare freddo a Bruxelles, Francoforte, Berlino o Parigi: una squadra antisistema al potere in un Paese della zona euro troppo grande per fallire, diversamente dai casi della Grecia, dell’Irlanda e del Portogallo». E ancora: “la coalizione antisistema in Italia allarma l’Europa” il grande titolo in prima pagina. In un’altra analisi, “Avventura all’italiana”: «gli elettori italiani hanno deciso di correre questo rischio per evitare una “morte lenta” programmata, secondo loro, dalla vecchia politica (…) che la Lega e il M5S riescano o no a governare l’Italia, questa sequenza lascerà tracce durature sul continente».

 

Sophia Ballarin

Foto © Washington Post, Ticinonews, Politico Europe,

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