Riconoscimenti alla teologa Schlosser e all’architetto Botta. Papa Francesco: «Benedetto XVI guarda con consapevolezza e coraggio ai problemi del nostro tempo»
Nella stupenda Sala Clementina, situata al secondo piano del Palazzo Apostolico, sabato 17 novembre Papa Francesco ha consegnato i Premi della “Fondazione Ratzinger” a due eminenti personaggi: Marianne Schlosser teologa medievista specialista di San Bonaventura, che dal 2004 è ordinario di teologia della spiritualità nella Facoltà cattolica dell’Università di Vienna, e Mario Botta architetto svizzero di fama mondiale, che ha costruito una serie di edifici sacri e diverse chiese.
Il premio quest’anno è giunto alla sua ottava edizione. Attuale presidente della Fondazione Ratzinger è Padre Federico Lombardi. La Fondazione è stata costituita il 1 marzo del 2010 da Papa Benedetto XVI ed è stata approvata in modo definitivo da Papa Francesco il 29 ottobre 2014. Prosegue finalità scientifiche e culturali, quali lo studio della teologia con particolare riferimento alla Sacra Scrittura, alla Patristica e alle Arti Sacre. Gli scopi della Fondazione sono incentrati nella promozione di ricerche, studi e pubblicazioni sull’opera e il pensiero del Prof. Joseph Ratzinger con l’assegnazione di borse di studio, ma anche nella premiazione di persone che si sono distinte nella attività di ricerca scientifica, pubblicazioni o nella produzione artistica.
Ritornando ai due premiati di quest’anno c’è da aggiungere che la Schlosser (nata nel 1959 a Donauworth in Baviera) è riconosciuta come la più profonda conoscitrice della teologia e della spiritualità della Patristica e del Basso Medioevo, con particolare attenzione agli Ordini mendicanti (Bonaventura, Caterina da Siena e altri). Nel 2014 Papa Francesco ha nominato la teologa membro della Commissione teologica internazionale e dallo stesso anno è componente del Consiglio direttivo del “Collegium Sancti Bonaventura” di Roma. Ha tradotto in tedesco gran parte dell’opera di San Bonaventura.
L’architetto Botta è nato a Mandrisio, in Svizzera, nel 1943. Dopo aver studiato a Milano e Venezia ha aperto uno studio di architettura a Lugano. Nel tempo ha realizzato numerosi progetti su scala nazionale e internazionale. La sua architettura è stata influenzata da Le Courbisier, Carlo Scarpa e Louis Ka e ha utilizzato per le sue tipologie edilizie, mattoni e pietra per edificare scuole, biblioteche, musei e importanti edifici di culto, per i quali ha ricevuto premi a livello internazionale.
Nel suo intervento Papa Francesco ha dichiarato a proposito di Benedetto XVI: «come estimatori della sua eredità culturale e spirituale voi (rivolto ai premiati, ndr) avete ricevuto la missione di coltivarla e continuare a farla fruttificare». Riferendosi alla Marianne Schlosser il Pontefice ha sottolineato come «sia molto importante che venga riconosciuto sempre di più l’apporto femminile nel campo della ricerca teologica scientifica e dell’insegnamento della teologia, a lungo considerati territori quasi esclusivi del clero». Riguardo infine a Mario Botta, il Santo Padre ha commentato: «l’impegno dell’architetto, creatore di spazio sacro nella città degli uomini è di valore altissimo, va riconosciuto e incoraggiato dalla Chiesa in particolare quando si rischia l’oblio della dimensione spirituale, e la disumanizzazione degli spazi urbani».
Giancarlo Cocco
Foto © Fondazione Ratzinger, Tv2000