La Réunion: l’isola del dodo, dell’anturio e del sorriso

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Un animale estinto, un fiore esotico e una popolazione friendly: tre souvenir che ci si porta a casa da questo «paradiso» tropicale, dipartimento d’oltremare francese

L’isola di Réunion, situata nell’Oceano Indiano a est del Madagascar, è la più giovane delle isole dell’arcipelago indiano, sorta circa tre milioni di anni fa, in seguito all’emersione del vulcano del monte Piton des Neiges. Con i suoi 3.069 metri d’altezza, il grande vulcano estinto è una classica meta per escursionisti da ogni parte del mondo. Nell’isola c’è anche un vulcano attivo: il Piton de la Fournaise, alto 2.632 metri, anch’esso scalabile.

Questo luogo verdeggiante, fondato nella seconda metà del XVIII secolo dalla Compagnia delle Indie per farne un giardino di acclimatazione, è ideale per chi sogna una vacanza rilassante passeggiando tra le spiagge di sabbia bianca e nera (di origine lavica), immerso nella natura tra barriera corallina e foreste tropicali. E per gli amanti dello sport l’isola offre trekking, passeggiate sul vulcano, snorkeling e surf. L’entroterra dell’isola offre ai visitatori lo spettacolo di piantagioni di canna da zucchero (una gita a Saint-Leu permette di visitare il Museo Stella Mattutina, sulla storia della canna da zucchero e del rum), vaniglia Bourbon, frutti tropicali e spezie. Oltre a una flora spontanea di frangipane, i flamboyant, le rafie, i banani e altre piante tropicali. Nell’estremità sud-ovest dell’isola ci si può inoltrare in una foresta caratterizzata da ruscelli e cascate.

Saint-Denis è la capitale amministrativa ed economica, una città ricca di arte e storia; nel centro storico  numerose case creole costruite nel XIX secolo testimoniano la prosperità dell’isola a quell’epoca. L’elegante rue de Paris comprende dei bellissimi edifici come la casa Carrère, sede dell’Ufficio del Turismo di Saint-Denis; la villa Déramond-Barre, casa natale del poeta Léon Dierx; l’Artothèque, organizzata in una villa in legno del XIX secolo, che accoglie delle esposizioni di arte contemporanea; l’antico palazzo episcopale, che racchiude attualmente il museo Léon Dierx dedicato all’arte moderna. In fondo al giardino pubblico di Saint Denis, si trova l’antico palazzo legislativo che oggi ospita il museo di Storia naturale e la ricca collezione dedicata alla fauna, attuale e scomparsa, delle isole dell’Oceano Indiano occidentale. Nei giardini botanici dell’isola, inoltre, è possibile avvolti da essenze di vaniglia, sandalo e zenzero, incontrare tartarughe di terra e di mare e strane lucertole.

Dopo essersi rilassati in qualche bar in compagnia dei locali sorbendo un cicchetto di rum Arrangè, oppure la locale birra Dodò accompagnata con samosa, la visita della capitale può continuare verso avenue de la Victoire, dove si può ammirare la facciata in stile neoclassico del palazzo del comune, la colonna della Vittoria, la Cattedrale del XIX secolo e l’affascinante piazza Leconte de Lisle. Da lì potrete raggiungere il lungomare per una passeggiata lungo il Barachois, un luogo per camminare e rilassarsi amato dagli abitanti di quest’isola. Conosciuto per la sua batteria di cannoni girati verso l’Oceano Indiano, questo quartiere storico della città comporta, oltre a una bellissima vista sul mare, anche giardini all’ombra, un bocciodromo e un parco per bambini. Ospita numerosi concerti e altri eventi durante tutto l’anno, come il Bazarachois, grande mercatino dell’usato che si svolge ogni due mesi e il mercato notturno, organizzato il primo sabato del mese.

Ciò che caratterizza Saint-Denis è anche il suo armonioso connubio di etnie e di tradizioni che si scopre passeggiando tra le sue vie: la moschea Noor-e-Islam sulla via commerciale del Maréchal Leclerc, la sinagoga sulla centrale via rue Jean Cocteau, la pagoda cinese in rue Sainte-Anne e anche il tempio tamil Shri Kali Kampal Kôvil, che si trova vicino al Petit Marché. Quest’ultimo, ricco di colori e sapori, vi accoglierà tutti i giorni con le sue  golose esposizioni di verdure locali, frutti esotici, spezie, saporiti piatti cucinati al momento e immancabili fiori colorati. Il Grand Marché invece, che si trova all’angolo tra la rue du Maréchal Leclerc e il boulevard Lucien Gasparin, ospita l’artigianato, sia locale che delle vicine isole: dalle tovaglie ricamate alle scatole di legno intarsiato e varie lavorazioni in vimini.

A Saint-Denis da non dimenticare che c’è l’associazione culturale italiana molto ben radicata sul territorio con scuola d’italiano, rassegna cinematografica e quant’altro. E poi il bello di Réunion è la varietà degli spunti che sa offrire e il viaggiatore può esplorare l’interno dell’isola (coi mezzi pubblici che funzionano molto bene): per esempio nell’estremità sud-ovest dell’isola ci si può inoltrare in una foresta caratterizzata da ruscelli e cascate o trascorrere l’intero soggiorno in spiaggia, senza mai stancarsi!
https://www.reunion.fr/
Réunion, dipartimento d’oltremare francese dal marzo 1946, ha come moneta corrente l’euro. Per raggiungerla dall’Italia si fa scalo a Parigi e poi, in circa undici ore di aereo, si arriva all’aeroporto di Saint-Denis oppure di Saint-Pierre. Da ricordare: ci sono 4 ore di fuso orario dall’Italia e il periodo migliore è da maggio a novembre.

 

Antonio Vanzillotta

Foto © Antonio Vanzillotta

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Antonio Vanzillotta
Giornalista pubblicista, laureato in lettere indirizzo cinema e teatro, appassionato di tematiche socio-politiche ha iniziato all’agenzia stampa Adn-kronos di Milano. Dopo una breve collaborazione con la facoltà di scienze politiche, si è trasferito in Liguria per continuare la sua attività giornalistica presso testate cartacee e on-line. Attualmente nel capoluogo lombardo si occupa di viaggi e terzo settore con il prezioso ausilio della sua macchina fotografica.

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