“Vittorio Bachelet. Gli anni 70 tra speranze e disillusioni”

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Il libro, edito dal Poligrafico Zecca dello Stato, è curato da Giancarlo De Cataldo. «L’obiettivo è di far conoscere la figura di un grande riformatore e un periodo complesso»

Gli “anni di piombo” e le nuove generazioni, di cui spesso ci si chiede se veramente hanno la consapevolezza di ciò che i loro nonni e genitori abbiano vissuto, creduto e saputo loro tramandare, tra il significato di quei momenti tragici, uniti anche a quel sottile senso di fiducia, tra il credere nelle istituzioni e la sovranità popolare.Vittorio Bachelet. Gli anni 70, tra speranze e disillusioni”, curato da Giancarlo De Cataldo, nasce dal desiderio del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) come doveroso omaggio a quarant’anni dal tragico assassinio, avvenuto il 12 febbraio del 1980, da parte delle Brigate Rosse.

Un esempio emblematico, come uomo politico, docente universitario nonché vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, che spinge a riflettere sul suo profilo e sul periodo storico vissuto, cui spesso nelle aule scolastiche, non si riesce ad approfondire, data anche la lunghezza dei programmi di studio, ma che ha segnato fortemente la storia della nostra Repubblica. Il volume, la cui presentazione è stata affidata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si avvale di numerosi autori, dei quali la nota introduttiva così sottolinea: «…la generosità del Curatore e degli Autori che, hanno offerto il proprio lavoro e i propri contributi originali, senza alcuna retribuzione, sulla sola base della condivisione ideale del progetto perseguito…».

Nella loro eterogeneità, hanno saputo ben descrivere il periodo storico e i ricordi legati a Bachelet, che riportiamo in ordine alfabetico: Ernesto Assante, Alberto Maria Benedetti, Giovanni Bianconi, Rosy Bindi, Massimo Brutti, Pietrangelo Buttafuoco, Filippo Ceccarelli, Alberto Crespi, Domenico De Masi, David Ermini, Carlo Guarnieri, Gianni Mura, Flavia Perina, Lidia Ravera, Armando Spataro e Benedetta Tobagi. Un’attenta analisi suddivisa tra il ricordo, la magistratura, la politica, gli aspetti socio antropologici di quegli anni, fino alla narrazione di quel tragico giorno in cui fu ucciso. Un libro che può indurre alla riflessione tante fasce d’età, anche per il patrimonio fotografico in perfetto connubio con il testo.

Un volume che va ad aggiungersi alla nuova linea editoriale, quella del Poligrafico Zecca dello Stato, secondo quanto dichiarato dall’Amministratore delegato, Paolo Aielli: «Questo volume è di grande valore, e ha l’obiettivo di far conoscere la figura di un grande riformatore e un periodo complesso della storia italiana. La nuova linea editoriale del Poligrafico va in questa direzione: pubblicare opere che raccolgono documenti, spesso inediti e testimonianze per ricostruire eventi, vicende umane e fasi storiche particolarmente rilevanti per la storia del Paese. Il Poligrafico vuole contribuire così alla cura della memoria del percorso storico dello Stato italiano».

https://www.facebook.com/Eurocomunicazione/videos/485364558819483/

 

Alessandra Broglia

Foto e video © Eurocomunicazione, Alessandra Broglia

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