Sei mesi di stage al Colle condensati in una settantina di pagine
S’intitola “La comunicazione digitale nell’Ufficio Stampa del Quirinale e della Presidenza della Repubblica” il nuovo libro di Michele Zizza (Aracne editrice, disponibile in libreria e a questo indirizzo in formato ebook).
Avvalendosi di materiale di archivio di una certa portata istituzionale, l’autore, giornalista, dottorando di ricerca presso il CoRis – La Sapienza di Roma, descrive la traiettoria seguita da Enrico De Nicola nella fondamentale area dei rapporti con i media. Con linguaggio semplice, scorrevole e gradevole e un tone of voice sempre improntato all’enorme rispetto per l’istituzione, Zizza mette al centro l’evoluzione dell’attenzione che il Quirinale ha da sempre posto a questo tema.
Se l’autore si sofferma sulla parte più didascalica, descrittiva, di questo rapporto, per comprendere meglio le dinamiche attuali risultano fondamentali i contributi esterni. Dalla prefazione del professor Alberto Marinelli, direttore del CoRis, alle interviste a Mariolina Sattanino e Andrea Covotta, ex e attuale responsabile di Rai Quirinale, e a Giovanni Grasso, attuale Consigliere del Presidente per la Stampa e la Comunicazione, che spiega l’apertura ai nuovi media e la strategia di comunicazione adottata di conseguenza.
Tutti professionisti che tratteggiano in maniera precisa i rapporti tra le due strutture (Rai Quirinale e la struttura interna retta da Grasso) e, soprattutto, le modalità con cui il Palazzo ha deciso pian piano di aprirsi ai processi sempre più evidenti e coinvolgenti del digitale. In particolare, la nascita e lo sviluppo dei canali YouTube, Twitter e Instagram, oltre al sito ufficiale (nato durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi).
Un lavoro destinato a diventare una pietra angolare negli studi sulla comunicazione della prima carica dello Stato. Anche perché la bibliografia sul tema è assolutamente scarna: la redazione del testo non poteva che avvenire attraverso consultazione diretta delle fonti primarie, e quale miglior fonte dell’Archivio del Quirinale? Tutte caratteristiche che fanno del volume davvero un unicum nel suo genere.
Domenico Bonaventura
Foto © Aracne, Facebook